A Parma "Pianeta Nutrizione & Integrazione" dal 16 al 18 maggio - InformaCibo

A Parma “Pianeta Nutrizione & Integrazione” dal 16 al 18 maggio

di Informacibo

Ultima Modifica: 06/05/2013

Parma 6 maggio 2013. Dal 16 al 18 maggio, presso le Fiere di Parma, si terrà la quarta edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione” che si rivolge a un vasto pubblico di medici, farmacisti, nutrizionisti ed operatori del settore ed è uno tra i principali momenti di aggiornamento e formazione nel campo degli integratori e della corretta nutrizione.

Seguendo attentamente i trend di mercato e ponendo grande attenzione alle aspettative dei numerosi visitatori che anno dopo anno hanno decretato il successo di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, gli organizzatori hanno dando vita a una edizione ancora più ricca di contenuti. I brillanti risultati raggiunti negli ultimi tre anni confermano che il Forum Multidisciplinare sulla Sana Nutrizione è la piattaforma ideale per gli operatori ed è uno dei più importanti e attesi eventi del settore.

Verrà presentato anche uno studio del National Institute of Health americano

I risultati di uno studio clinico sui benefici dell’integrazione con multivitamici saranno esposti da Howard Sesso dell’Harvard School of Public Health – confermano il profilo di sicurezza e la qualità dell’integrazione multivitaminica – aprono nuovi scenari rispetto alla sua efficacia nella prevenzione di gravi patologie croniche particolarmente diffuse nella popolazione over 50 tra cui il cancro.

La presentazione avverrà il 16 maggio 2013 in apertura in sessione plenaria

Il 16 maggio 2013 alle ore 9,15 il IV Forum Multidisciplinare sulla Sana Nutrizione aprirà i lavori con la presentazione del Physicians’ Health Study II (PHS II), il primo e unico trial clinico che ad oggi abbia raccolto evidenze circa i benefici e il profilo di sicurezza correlati all’assunzione quotidiana e prolungata di un integratore multivitaminico. Lo studio clinico indipendente PHS II, promosso dall’Istituto Nazionale di Sanità americano (National Institute of Health) sarà ampiamente illustrato dal professor Howard Sesso, dell’Harvard Medical School e Brigham and Women’s Hospital di Boston, uno dei principali autori dello Studio.

Il PHS II è il primo studio randomizzato controllato in cui un multivitamico completo e di qualità ha dimostrato, dopo 11 anni di utilizzo quotidiano da parte di medici volontari, di essere sicuro e di ridurre dell’8% l’incidenza del cancro – afferma il Prof. Michele Carruba, Presidente del Comitato Scientifico di Pianeta Nutrizione & Integrazione – Questo importante risultato contribuisce a migliorare la conoscenza sull’integrazione e il ruolo della stessa”.

Lo studio PHS II è stato avviato nel 1997 e si è concluso nel 2011: per una durata di quasi 12 anni, nel corso dei quali è stata coinvolta una popolazione di 14.641 medici volontari, tutti di sesso maschile, con stili di vita sani e di età superiore ai 50 anni,che ha assunto quotidianamente un multivitaminico completo e di qualità o il placebo per tutta la durata del trial.

Si tratta di uno studio clinico gold standard, perché randomizzato, condotto in doppio cieco controllato verso placebo, ideato, scritto, condotto e pubblicato da enti di ricerca indipendenti e autorevoli quali il National Institute of Health statunitense,l’Harvard Medical School of Public Health e il Brigham & Women’s Hospital di Boston. L’obiettivo, come si è detto, era di valutare per la prima volta, la qualità, la sicurezza e l’efficacia di multivitaminici nella prevenzione primaria di malattie croniche, quali cancro, patologie cardiovascolari, oftalmiche e neurogenerative cognitive.

Il multivitaminico assunto dai medici volontari, Centrum Silver in commercio in USA (in Italia il prodotto è chiamato Multicentrum Select 50+) è stato fornito da Pfizer Consumer Healthcare, insieme al placebo corrispondente, per l’intera durata dello studio.

Pfizer ha continuato a produrre la versione originale della formulazione del prodotto per tutta la durata dello studio anche se negli anni la formula si è aggiornata in funzione dei progressi della scienza della nutrizione. L’azienda non ha avuto alcun ruolo nello svolgimento deltrial.Le nuove prospettive aperte dallo Studio PHSII saranno ulteriormente approfondite e discusse nella Tavola Rotonda dal titolo “Nuove evidenze scientifiche e cliniche dell’uso dei multivitaminici e multiminerali per la salute e la prevenzione di patologie croniche. Ruolo dei vari operatori”, con il coinvolgimento del dottor C. Cricelli, Presidente SIMG, in rappresentanza dei medici di medicina generale, del Senatore dottor A. Mandelli, Presidente Fofi, per i farmacisti e il professor F. Cognetti, Direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina Elena di Roma.

Fitoterapia e Integratoriin aiuto delle donne

Gli studi e le evidenze scientifiche in ostetricia e ginecologia nel corso del IV Congresso Nazionale della Sifiog – incoraggiare la ricerca con gli stessi criteri utilizzati per il farmaco etico – maggiore informazione per le donne e gli specialisti – appuntamento a “Pianeta Nutrizione & Integrazione

Procedendo nel solco della tradizione e come le precedenti edizioni, Sifiog cerca di metter in luce le novità del settore e contemporaneamente dare significato clinico alle ricerche riguardanti i prodotti disponibili. L’appuntamento è fissato precisamente per il giorno 17 maggio 2013 alle ore 9,30.

Nel corso dell’incontro Sifiog porrà l’accento sulla possibilità che anche gli integratori possano usufruire delle nuove tecnologie per veicolare le sostanze attive all’interno dell’organismo testimoniati da significativi risultati.

Come riportato da numerosi dati in letteratura l’impiego delle terapie alternative, in particolare di integratori e fitoterapici, è in costante aumento nella popolazione generale e sono soprattutto le donne caucasiche, nella fascia d’età tra 40-50 anni, laureate, risultare essere le maggiori utilizzatrici di questi prodotti.

Numerosi dati riportano che le donne utilizzano integratori e fitoterapici in ogni fase della vita riproduttiva dall’adolescenza fino alla menopausa, incluso il periodo della gravidanza, sia per prevenire che per trattare un elevato numero di sintomi e patologie.

Le principali motivazioni che inducono le donne all’impiego di terapie non convenzionali rispetto a quelle convenzionali è che le prime vengono considerate come prodotti “naturali” e quindi privi di effetti collaterali.

Esistono molte condizioni sia ostetriche sia ginecologiche in cui l’impiego di integratori e fitoterapici si è dimostrato efficace sia nella prevenzione che nel trattamento di numerosi disturbi.

In ambito ostetrico un esempio su tutti è quello dell’acido folico (vitamina B9) che dovrebbe essere assunto al dosaggio di 0.4mg da tutte le donne che programmano una gravidanza dal periodo preconcezionale fino al termine della 12° settimana di gestazione. L’assunzione di questo integratore è infatti fondamentale per la prevenzione di alcuni difetti congeniti dello sviluppo del sistema nervoso centrale fetale. Dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2004 la percentuale delle donne che assumevano correttamente acido folico raggiungeva appena il 4%, nel 2011 dopo un’adeguata campagna informativa si è arrivati al 20-30%, con marcate differenze tra le diverse Regioni italiane e tra donne italiane e straniere. Questi dati, seppur mostrino un netto miglioramento rispetto a quelli di alcuni anni fa, vanno comunque migliorati ed è infatti necessario sensibilizzare non solo le donne ma soprattutto i ginecologi sulla necessità di prescrivere l’assunzione di questo integratore alle donne che programmano una gravidanza.

Un’altra integrazione altrettanto valida e supportata dalla letteratura è quella riguardante il trattamento dell’anemia indotta dalla gravidanza con integratori a base di ferro.

Una valida alternativa all’assunzione di ferro, che spesso è associata a numerosi effetti collaterali, quali dolori gastrici e dissenteria, è l’utilizzo della lattoferrina, una molecola che di recente è stata introdotta nella pratica clinica per il trattamento dell’anemia correlata alla gravidanza.

L’azione di questa molecola non è attribuita solo alla quantità di ferro apportato, peraltro molto inferiore a quella somministrata con altri integratori, ma ad un più complesso meccanismo che coinvolge i fattori chiave dell’omeostasi sistemica del ferro, che in sostanza permettono il legame tra questa molecola ed il ferro stesso impedendone l’aumentato consumo.

Novità assoluta è quella che riguarda l’impiego del myo-inositolo non solo in campo ginecologico, ma anche ostetrico: in particolare sarà l’associazione mio e d-chiro inositolo ad essere discussa.

Nell’ultimo decennio numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di questi integratori nel trattamento della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), patologia molto complessa caratterizzata da alterazioni endocrinologiche e metaboliche. In queste pazienti l’assunzione di 4g al giorno di myo-inositolo associate a 400µg di acido folico ha indotto una riduzione dei disturbi del metabolismo come l’insulino resistenza e l’iperinsulinemia, un miglioramento dell’assetto ormonale e una riduzione di alcuni sintomi fisici come l’irsutismo.

Inoltre, tra le donne che si sono rivolte a centri di procreazione medicalmente assistita, sia sane che affette da PCOS, l’assunzione di myo e d-chiro-inositolo è stata associata ad un miglioramento della qualità ovocitaria.

Sulla base di questi risultati incoraggianti negli ultimi anni l’attenzione si è spostata anche in ambito ostetrico. I risultati dei primi studi condotti in donne gravide ad elevato rischio di sviluppare diabete gestazionale, dimostrano che l’assunzione dei 2 isomeri dell’inositolo, migliora la tolleranza glucidica, riduce in modo significativo l’aumento ponderale materno e quindi riduce significativamente il rischio di sviluppare diabete gestazionale.

Sempre riguardo ad entrambe le discipline, attualmente sono in corso numerosi studi che hanno l’obiettivo di confermare i dati incoraggianti riguardo all’utilizzo di probiotici somministrati per via orale nelle donne con vaginosi batterica, un disturbo molto diffuso sia al di fuori che durante la gravidanza. La somministrazione di questi preparati, in particolare contenenti i ceppi di Lactobacillus acidophilus Lactobacillus rhamnosus L. acidophilus e Bifidobacterium lactis, agisce a livello vaginale migliorando le difese locali e favorendo l’instaurarsi di un ambiente sfavorevole alla proliferazione di agenti patogeni.

Attualmente i dati disponibili suggeriscono l’efficacia dell’utilizzo di alcuni ceppi di probiotici nella terapia e successiva prevenzione dei casi di vaginosi batterica. In particolare, come emerge da un recentissimo studio, in ambito ostetrico la prevenzione e riduzione della vaginosi batterica sembra essere associata anche alla riduzione del numero di parti pretermine.

Un capitolo molto ampio riguarda l’impiego dei fitoestrogeni soprattutto nel trattamento dei sintomi correlati alla menopausa. I fitoestrogeni sono sostanze naturali ad attività simil-estrogenica che grazie alla loro struttura chimica, sono in grado di legarsi ai recettori degli estrogeni ed espletare, attività biologiche di tipo estrogenico od antiestrogenico. La diversificazione di questo effetto dipende dalla loro concentrazione, da quella degli estrogeni prodotti dall’organismo e da caratteristiche individuali.

Per quanto riguarda l’ambito ginecologico, il ruolo terapeutico dei fitoestrogeni è stato inizialmente indagato sulla base di semplici osservazioni epidemiologiche sulle popolazioni asiatiche, la cui alimentazione è particolarmente ricca di soia. Dall’esame di questi dati, e dal loro confronto con i corrispettivi occidentali, è emersa una minore incidenza dei disturbi associati alla menopausa.

Da qui, in ambito ginecologico, la proposta di utilizzare un’integrazione alimentare di fitoestrogeni nella

prevenzione e cura dei sintomi climaterici quali vampate di caloree secchezza dei genitali.

Il ruolo protettivo dei fitoestrogeni nella comparsa dell’osteoporosiè in attesa di conferme cliniche, ma gode già di ottimi presupposti epidemiologici e sperimentali.

Riguardo all’impiego di prodotti fitoterapici in ostetricia, doveroso sottolineare che attualmente sono numerose le ricerche in corso che hanno il duplice obiettivo di dimostrare sia l’efficacia dei prodotti sul sintomo materno che la sicurezza sul benessere fetale.

A questo proposito sono pochissimi gli studi randomizzati sull’uso di fitoterapici in gravidanza che descrivono entrambi questi parametri. In particolare l’impiego di fitoterapici molto spesso non avviene sotto il controllo medico e la donna assume tali prodotti in piena autonomia e senza consultare lo specialista.

Un recente studio epidemiologico ha dimostrato che l’assunzione di alcuni fitoterapici in gravidanza è associata ad un maggior rischio di parto pretermine e di basso peso alla nascita inferiore a 2500gr.Questi dati preliminari vanno assolutamente confermati da nuove indagini ma offrono sicuramente uno spunto di riflessione.

La Società Italiana di Fitoterapia e Integratori in Ostetricia e Ginecologia – SIFIOG – è nata nel 2008 ed ha come obiettivo primario quello di fornire un punto di riferimento in grado di valutare le evidenze scientifiche disponibili ed incoraggiare la ricerca con gli stessi criteri utilizzati per il farmaco etico.
L’ elevato numero di iscritti raggiunto dimostra che il settore necessita di evidenziare nel campo scientifico una rappresentanza qualificata. Mediante attività culturali la SIFIOG vuol essere presente tra il grande pubblico e tra tutti gli specialisti che operano in questi settori.

Il programma di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, in programma alle Fiere di Parma dal 16 al 18 maggio 2013, è visibile collegandosi all’indirizzo web http://pianetanutrizione.akesios.net/ed è in costante aggiornamento.

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Capo Redattore