Armando de Nigris: creare una Autority per il Made in Italy - InformaCibo

Armando de Nigris: creare una Autority per il Made in Italy

Alla la presentazione del trentatresimo rapporto ICE è intervenuto anche il ministro Luigi Di Maio: “dobbiamo migliorare il gap del Sud

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 27/07/2019

I dati export del Made in Italy verso i paesi extra – UE confermano il trend positivo dall’inizio dell’anno con una crescita nei mesi gennaio – maggio 2019 del 4.4% rispetto ad un anno fa. E’ la conferma della forza del nostro export, vero motore dell’economia italia”, questa la frase contenuta nel rapporto dell’Annuario Istat-Ice presentato a Napoli durante un convegno.

A Napoli è intervenuto anche il ministro Luigi Di Maio che di fronte ai dati sulle nostre esportazioni ha affermato che “dobbiamo migliorare il gap del Sud. Un Sud, lo voglio dire -ha detto il vicepremier- per chi non conosce bene queste terre, che ha una capacità a volte o spesso maggiore rispetto ad altre aree del Paese, perché qui si parte sempre da una posizione di svantaggio. Se gli imprenditori italiani sono considerati degli eroi, qui al Sud sono sicuramente dei supereroi perché devono superare una serie di difficoltà che li tempra e li dota di maggiori capacità. Come in una selezione darwiniana, ciò consente loro, quando arrivano ad armi pari sui mercati esteri, di essere particolarmente forti”.

Se questa è stata la diagnosi del ministro Di Maio, a lanciare un vero e proprio allarme  è stato l’imprenditore Armando de Nigris, leader del balsamico di Modena, che  durante la tavola rotonda dedicata a “L’export come driver di crescita del Mezzogiorno”  ha avanzato una proposta da “patriottismo alimentare”: creare una Autority per il Made in Italy in grado di coordinare le azioni a sostegno di tutta il nostro Italian Way.

De Negris: “Che sia il momento di rispondere à la guerre comme à la guerre?

Armando de Nigris ha esplicitato una sua personale visione di come agire per sostenere maggiormente le strategie agroalimentari del Paese in mercati sempre più aggressivi. “Dobbiamo competere con nazioni come la Francia che promuove i suoi prodotti attraverso un’istituzione come ‘L’école de la guerre économique’, dove l’export viene insegnato secondo la tattica militare. Che sia il momento di rispondere à la guerre comme à la guerre?”.

Per de Nigris la prima arma di cui dotarsi è la realizzazione di un fronte comune per la promozione e la valorizzazione del nostro ‘saper fare’: “In Italia la tutela del Made in Italy è distribuita su 3 Ministeri e 7 organi ispettivi che possono esprimersi ciascuno con iniziative singole. Fin dalla scorsa legislatura ho proposto di fare baricentro attorno ad una Autority per il Made in Italy in grado di coordinare le azioni a sostegno di tutto il nostro Italian Way. Quel saper fare all’italiana unico che deve comprendere, oltre al Food, anche i distretti produttivi di Fashion e Forniture”.

Puntare sulle tre F del Made in Italy: Food, Fashion e Furniture

De Nigris si spinge ad immaginare di portare le tre F italiane ad esporre insieme nel mondo in intere cittadelle che rappresentino l’Italia “che uscirebbe così fuori dal suo nanismo imprenditoriale per fare massa critica del bello che sappiamo produrre, sottraendo costi e moltiplicando i risultati”.

Esiste già in Italia, secondo de Nigris, il modello a cui ispirarsi ed è Napoli dove creatività, vivacità e multiculturalismo – gli ingredienti base dell’innovazione e dello sviluppo locale secondo il sociologo amercano Richard Florida – si ritrovano ovunque: nei bassi dei quartieri Spagnoli, nei mercati della Sanità, nel cuore pulsante della Pignasecca. Qui il social street è un fenomeno riconosciuto dagli studiosi mondiali e rende semplice fare innovazione a Napoli.

“Lo ha capito Apple che ha creato qui la sua Developer Academy europea e, nel nostro piccolo, lo abbiamo realizzato a Caivano, in piena terra dei fuochi, dove troviamo lo stabilimento enologicamente più evoluto d’Europa, la sede storica della De Nigris per la produzioni di aceti, e la nostra Academy che seleziona giovani delle facoltà di ingegneria e chimica per realizzare prodotti come Melamadre, capace di creare il nuovo segmento di mercato degli aceti del benessere. Mi piace dire che quando una mela da Cupertino sbarcava a Napoli, la nostra ricerca ed innovazione prendeva il largo con il suo carico di mele” conclude de Nigris.

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