Casa Vicina: a Torino cena stellata a 6 mani - InformaCibo

Casa Vicina: a Torino cena stellata a 6 mani

di Informacibo

Ultima Modifica: 14/11/2017

di Simone Pazzano

Tra tradizione e creatività, venerdì scorso il ristorante torinese ha proposto una cena evento frutto del lavoro di squadra di tre grandi chef: gli stellati Claudio Vicina e Federico Belluco e il giovane Giuseppe Calcagno.  
 

La cucina italiana è tradizione e la tradizione coincide sempre con la famiglia. Uno degli esempi migliori è quello del Ristorante Casa Vicina di Torino (1 Stella Michelin), che nel weekend ha voluto celebrare questo spirito con una reunion: una cena a sei mani che ha unito presente e passato recente del ristorante fiore all'occhiello di Eataly Torino Lingotto, fresco di secondo posto nella guida I Cento di Torino 2018.   

Per questa serata speciale lo chef Claudio Vicina ha voluto accanto a sé due giovani stelle della cucina italiana: Federico Belluco, chef stellato del Dopolavoro presso il JW Marriott Venice e che ha iniziato la sua carriera proprio da Casa Vicina, e Giuseppe Calcagno, che attualmente è il sous chef del ristorante torinese. 

 

L'evento e il menu 

Il menu stellato pensato per questa reunion ha portato in tavola i sapori tradizionali piemontesi, rivisitati da Claudio Vicina e Giuseppe Calcagno, insieme alle altrettanto gustose incursioni venete ad opera di Federico Belluco. Un esempio di come la cucina tipica italiana, fatta di innumerevoli tradizionali locali, possa tranquillamente innovarsi e attualizzarsi senza perdere necessariamente la sua identità. Come dimostrano perfettamente la Bagna Caoda da bere, servita in un bicchiere da Martini, in omaggio a un'altra grande tradizione torinese, quella dell'aperitivo, oppure le Sarde in saor sapientemente accompagnate da gustosissime meringhe di cipolla.
  
La scelta dei vini in abbinamento è opera di Stefano Vicina, fratello dello chef, che predilige cantine che hanno alle spalle una storia importante di passione e qualità. Con particolare attenzione alle cosiddette Triple A (Agricoltori, Artigiani, Artisti), produzioni pensate per valorizzare il grande lavoro dei vignaioli e distinguersi dalla standardizzazione del gusto che rischia di appiattire molti vini. 

A concludere l'esperienza, i dolci di Anna Mastroianni, Chef Patissier del ristorante e moglie di Claudio Vicina. Un'esplosione di sapori e colori frutto del perfetto matrimonio tra precisione maniacale e grande passione. 
 
Ecco il menu speciale pensato per il Casa Vicina Reunion: 
 
Bagna Caoda da bere 
Sarde in saor 
In abbinamento, lo spumante Crémant Binner 

Tagliatelle di bufala e champignon
In abbinamento, Archetipo Greco Bianco 

Zuppetta in due tempi: Cardo Gobbo di Nizza e il suo brodo 
In abbinamento, Trebbiolo Frizzante 

4 Agnolotti 4 di Casa Vicina pizzicati a mano al sugo d’arrosto 
Faraona novella composta in salmì e polvere di crostone al burro 
In abbinamento, Ciro Aris Sergio Arcuri 

Canavesano 2.0 al Maraschino 
Dolcezze di Anna Mastroianni  
In abbinamento, Moscato Bera 
 

Il ristorante 

Il Ristorante Casa Vicina vanta ben 115 anni di storia. Un'avventura cominciata nel 1902 e che di generazione in generazione – ora siamo alla quinta – ha portato il ristorante a essere un punto di riferimento per i torinesi e non solo, arrivando a spostarsi nel maggio 2006 all'interno di Eataly, altro luogo simbolo del capoluogo piemontese.   

Attualmente a capo del ristorante ci sono Stefano Vicina, Claudio Vicina e sua moglie Anna Mastroianni. Ma da qualche anno sono entrate a far parte della squadra anche le figlie di Claudio e Anna: Laura e Silvia che rappresentano l’ultima di ben 5 generazioni di questa famiglia che da sempre si dedica con passione alla cucina e all'alta ristorazione. 

La caratteristica di Casa Vicina è che i sapori antichi e familiari dei piatti di una volta vengono reinterpretati e attualizzati per dare nuova vita alle ricette piemontesi. L'idea di cucina di chef Claudio Vicina è chiara: “Voglio riprodurre i gusti della memoria: la memoria di casa e della tradizione piemontese. I miei piatti si devono 'sentire bene'. Gustandoli, i sapori devono risultare veri e distinti, solo così possono entrare nella memoria e nel cuore”. 

L'attenzione alla stagionalità e alla qualità delle materie prime sono gli elementi di un menu che si rinnova costantemente e ha sempre qualcosa di nuovo da raccontare, sulla tradizione piemontese e sulla storia della famiglia Vicina.  

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L'Autore

Capo Redattore