Caviale, Vodka e.....Parmigiano Reggiano! - InformaCibo

Caviale, Vodka e…..Parmigiano Reggiano!

di Informacibo

Ultima Modifica: 26/07/2013

di Enrico Barcella

Roma 26 luglio 2013. Presentato a Roma nella sede del AICIG (Associazione Italiana dei Consorzi ad Indicazione Geografica) l’inserimento nel registro delle proprietà intellettuali della Federazione Russa della denominazione d’origine “Parmigiano Reggiano”.

Caviale Vodka e Parmigiano Reggiano, il noto formaggio, prodotto in Emilia Romagna e in un pezzo della Lombardia, d’ora in poi potrà essere protagonista a pieno titolo dei menù russi. Visitando Mosca potrà capitare di trovare il grande formaggio, citato nel menù di qualche locale storico, come lo Yar, o il Russkaija Izba, accanto al borsch e al vitello alla Stroganoff. Niente paura, non sarà un’imitazione, ma vero Parmigiano Reggiano, tutelato nel nome e nella sua origine, grazie alla registrazione tra le denominazioni del Servizio Federale Russo delle proprietà intellettuali.

Un grande traguardo, salutato da Pier Maria Saccani, segretario generale dell’AICIG intervenuto all’apertura della conferenza stampa, a nome del Presidente, Giuseppe Liberatore, rendendo merito al grande lavoro fatto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, che d’ora in poi potrà attivarsi su tutto il territorio della Federazione Russa per impedire l’uso improprio delle della denominazione di origine “Parmigiano Reggiano” secondo un preciso quadro normativo.

“Non è solo un fatto di generica protezione di un marchio – ha rilevato poi il Direttore del Consorzio Riccardo Deserti – ma un’occasione per poterci difendere dalle imitazioni e soprattutto un’occasione per fare corretta informazione sul nostro prodotto”. “Da oggi –ha continuato Deserti – potremo diffidare, a pieno titolo, chiunque, in quell’immenso territorio, imiti il nostro prodotto, o utilizzi denominazioni che evochino il termine geografico”.

A tal proposito Deserti ha mostrato alcune immagini molto eloquenti di un formaggio russo che pur non avendo nulla a che fare con il Parmigiano Reggiano e tantomeno con il nostro Paese, ne evoca in maniera approssimata e puerile il nome e l’origine.

“Nelle foto – fa notare Deserti- non solo l’Italia e il nostro formaggio sono richiamati, attraverso immagini e denominazione, ma è stata inserita anche un’imitazione del marchio europeo di origine, segno questo, che a livello internazionale anche l’azione di salvaguardia e controllo alimentare dell’Unione Europea viene recepita come immagine di qualità”.

“Il grande risultato ottenuto con le limitate forze del Consorzio del Parmigiano Reggiano – continua Riccardo Deserti – sono un esempio importante di come si possano tutelare i marchi di origine anche al di fuori delle lunghe trattative a livello di WTO. Queste azioni di salvaguardia portate avanti nei singoli Paesi potrebbero essere ampliate e messe a regime in collaborazione con tutti gli operatori del settore e con il Ministero delle Politiche Agricole” . Una proposta fortemente sottolineata da Deserti è quella di supportare queste azioni, nell’ambito dei finanziamenti dei progetti di promozione, in quanto, promozione e tutela, sono atti sinergici per la crescita dell’export del made in Italy. Esportazione che per quanto riguarda il Parmigiano Reggiano verso la Federazione Russa, ha rappresentato nel 2012, cinque milioni di euro di fatturato pari a circa 10 mila forme che, secondo Deserti, potrebbero raddoppiare nei prossimi 5 anni.

Grande soddisfazione per il risultato conseguito nell’ambito giuridico della Federazione Russa, è stato espresso anche da Stefano Vaccari, direttore generale promozione e qualità agroalimentare Mipaaf che ha sottolineato come in questo particolare ambito, il Consorzio si sia basato sul codice civile mentre, in Europa la difesa dei prodotti a marchio, è basata su un modello di tutela molto più ampio e strutturato, fortemente voluto dal nostro Paese. “Siamo soddisfatti ha concluso Vaccari – perché difendere i propri prodotti di qualità significa difendere il proprio sviluppo”.

Se è fondamentale tutelare i prodotti di qualità è altrettanto importante che questi siano disponibili nel mondo e in questo senso la GDO e in particolare Auchan è all’avanguardia con il progetto “Export Italia” e “Sapori delle Regioni” che con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, porta centinaia di referenze di sapori italiani di qualità in 13 Paesi del Mondo con fatturati che superano i 30 milioni di Euro.

Questi dati sono stati illustrati dalla dottoressa Roberta de Natale Direttore Comunicazione e Sviluppo sostenibile Auchan e Relazioni esterne GCI presso Auchan, che ha sottolineando come il suo gruppo non si fermi alla vendita, ma abbia messo in campo una vera task force tesa a supportare tutti gli aspetti della commercializzazione dei prodotti di qualità. In Russia Auchan è presente con numerosi punti vendita nei quali viene regolarmente fatta anche informazione sui prodotti, perché, secondo la Dottoressa Di Natale, è importante educare l’acquirente estero a capire il corretto utilizzo del prodotto e qualche volta accompagnarlo all’uso integrandolo correttamente nelle abitudini alimentari di quel particolare Paese. A tal proposito ha citato il caso del pesto genovese che in Giappone più che per condire la pasta è molto apprezzato come salsa per insaporire i crostini di pane che sono consumati a colazione!

A degna conclusione non poteva mancare l’assaggio del Parmigiano Reggiano, il re dei formaggi stagionati derivato dal prezioso latte prodotto da vacche che si alimentano solo con il nobilissimo fieno falciato sui prati parmensi-reggiani, chissà se questo fondamentale particolare riusciremo a spiegarlo ai russi?

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Capo Redattore