Chiusura Pernigotti: i lavoratori protestano distribuendo praline - InformaCibo

Chiusura Pernigotti: i lavoratori protestano distribuendo praline

L'azienda ha richiesto la cassa integrazione straordinaria per il periodo dal 3 dicembre 2018 al 2 dicembre 2019, per 100 dipendenti dello stabilimento di Novi Ligure.

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 15/11/2018

Non finisce l’incubo per Pernigotti. Nonostante i presidi dei sindacati e la solidarietà della cittadinanza, oggi è arrivata la conferma della chiusura.

L’azienda ha ribadito infatti la messa a termine dello stabilimento di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, e il trasferimento della produzione in conto terzi. Cosa ne sarà del marchio e del saper fare italiano che rappresentava e delle persone che ci lavoravano? Si chiedono lavoratori e cittadinanza.

I sindacati inoltre sono contrari alla proposta di chiusura e trasferimento però, perché abbasserebbe la qualità dei prodotti dello storico marchio italiano.

Oggi, mentre era in corso il tavolo su Pernigotti al ministero dello Sviluppo economico, fuori i sindacati e lavoratori hanno protestato distribuendo praline ai passanti al motto di “Lavoro! Lavoro!”.

 A Novi Ligure i lavoratori della Pernigotti sono oltre 250 tra dipendenti (cento), stagionali, interinali e altre tipologie.

Intanto, in una nota diffusa ai media l’ufficio stampa dell’azienda informa che all’incontro al Mise avvenuto oggi erano presenti sia il direttore finanziario che il direttore delle Risorse umane di Pernigotti assistiti dai consulenti legali dell’azienda.

Pernigotti, che conta complessivamente 186 dipendenti dislocati nelle sedi di Novi Ligure e Milano, ha fatto richiesta di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per il periodo dal 3 dicembre 2018 al 2 dicembre 2019, per 100 dipendenti dello stabilimento produttivo di Novi Ligure (AL).

“Procedura resasi necessaria a seguito della situazione di crisi che l’Azienda sta attraversando, determinata dall’eccessiva incidenza dei costi di produzione rispetto all’andamento delle vendite, ad oggi insostenibile, nonostante le strategie finora attuate a sostegno del business” riportano nel comunicato.

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