Commercio estero, record per Made in Italy agroalimentare nel mondo - InformaCibo

Commercio estero, record per Made in Italy agroalimentare nel mondo

Analisi di Coldiretti: l'export fa registrare un incremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 26/09/2018

È nuovo record storico per il Made in Italy agroalimentare nel mondo con le esportazioni che fanno registrare un incremento del 3,3 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nei primi sette mesi del 2018. Si tratta di un ottimo risultato proprio nell’anno del cibo italiano nel mondo che conferma le potenzialità del Made in Italy a tavola per la ripresa economica e occupazionale del Paese.

Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i Paesi dell’Unione Europea dove il principale partner è la Germania dove l’export cresce del 4,9% mentre più ridotto è l’aumento in Gran Bretagna (+2%) anche per gli effetti delle tensioni determinate dai negoziati sulla Brexit, l’andamento dei tassi di cambio, ma anche le nuove tendenze nazionalistiche.

Preoccupazione per i rapporti con gli Stati Uniti di Trump

Fuori dai confini dell’Unione a preoccupare sono i rapporti con gli Stati Uniti, che sono di gran lunga il principale mercato dell’italian food fuori dai confini dall’Unione. Si registra infatti una frenata del tasso di crescita in Usa con le esportazioni agroalimentari Made in Italy che fanno registrare un aumento di appena l’1,2%.

In ripresa la Russia, con un aumento del 7,8% nonostante l’embargo all’ingresso per un’importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia e Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, appena rinnovato sino alla fine del 2019.

Il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolinea la preoccupazione relativa ai recenti accordi bilaterali in arrivo dall’Unione Europea con il Ceta, che può complicare la situazione agevolando la nascita di falso Made in Italy

L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale”, ha affermato a questo riguardo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “a preoccupare è la nuova stagione di accordi bilaterali inaugurata dall’Unione Europea che dal Ceta con il Canada al Giappone sta di fatto legittimando il falso Made in Italy”.

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