
Sardegna a tavola: i dolci tipici sardi della tradizione
di Ines Roscio Pavia
Ultima Modifica: 28/01/2025
I dolci tipici sardi sono una vera golosità, un viaggio tra storia, cultura e sapori unici, radicati in una terra che ha saputo mantenere vive le sue antiche tradizioni. I dolci sardi riflettono l’anima dell’isola: semplici ma ricchi di gusto, legati alle feste religiose o familiari.
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Indice
Dolci tipici sardi

Gli ingredienti principali derivano dalla terra e dall’allevamento: mandorle, miele, formaggi freschi e agrumi, combinati con sapienza per creare specialità ineguagliabili.
Le seadas
Le seadas, o sebadas, sono fose il dolce sardo più conosciuto. Originarie della Barbagia, venivano inizialmente preparate come piatto salato.
Si tratta di grandi ravioli di pasta di semola, ripieni di pecorino fresco leggermente acidulo e aromatizzati con scorza di limone. Dopo la frittura, vengono cosparsi di miele, preferibilmente di corbezzolo, che dona una nota amara perfetta per bilanciare il dolce. Oggi le sebadas sono consumate in tutta l’isola, spesso come dessert nei pranzi delle feste.
Gli amaretti sardi
Gli amaretti sardi sono biscotti morbidi a base di mandorle dolci e amare, zucchero e albumi. Questi dolcetti, tipici di molte zone dell’isola, vengono preparati soprattutto per matrimoni e altre ricorrenze importanti. Ogni famiglia custodisce la propria ricetta, che spesso include un tocco di limone grattugiato o essenza di mandorla amara. Il loro gusto è equilibrato, con una lieve nota amara che li rende irresistibili.
Le pardulas
La primavera porta le pardulas, cestini di pasta croccante al gusto di limone e arancia, ripieni di freschissima ricotta. Note anche come casadinas in alcune zone, sono piccole tortine di ricotta o formaggio fresco, arricchite con zafferano e scorza di agrumi. Questo dolce è tipico del periodo pasquale e viene preparato in tutta la Sardegna. La loro forma a cestino, con i bordi pizzicati, è inconfondibile. Il sapore è delicato ma intenso, grazie alla combinazione dello zafferano e del formaggio fresco.
I gueffos
I gueffus, o sospiri sardi, sono piccoli bocconcini di mandorle tritate, zucchero e acqua di fiori d’arancio, avvolti in carta colorata. Questi dolcetti sono presenti in tutte le celebrazioni sarde, dai matrimoni alle feste religiose. La loro consistenza è morbida e il sapore è delicatamente aromatico. Si trovano spesso nelle pasticcerie artigianali e rappresentano un dono perfetto da portare agli ospiti.
L’aranzada
L’aranzada è un dolce tipico della zona di Nuoro, preparato con scorza d’arancia, miele e mandorle. Questa prelibatezza viene spesso realizzata per le grandi occasioni, come matrimoni e battesimi. Le scorze d’arancia, tagliate a striscioline sottili, vengono candite nel miele e poi arricchite con mandorle tostate. Il risultato è un dolce elegante, con un sapore intenso e agrumato.
Il torrone di Tonara
Il torrone è un simbolo della Sardegna, e quello di Tonara è considerato uno dei migliori. Preparato con miele locale, mandorle, noci o nocciole, è privo di zuccheri aggiunti, il che lo rende unico rispetto ad altre varianti italiane. La cittadina di Tonara celebra ogni anno una sagra dedicata a questo dolce, che attira visitatori da tutta l’isola. La consistenza è morbida e il gusto è intenso, grazie alla qualità degli ingredienti utilizzati.
I bianchittus
I bianchittus sono meringhe morbide arricchite con mandorle tritate o granella di zucchero. Tipici delle festività pasquali, questi dolcetti hanno una consistenza leggera e un sapore dolce e delicato. Sono diffusi soprattutto nel Campidano e nella Gallura, dove vengono preparati secondo ricette tramandate di generazione in generazione.
Le tiliccas
Le tiliccas, o tilicas, sono dolci a base di semola, miele e mandorle, tipici del periodo natalizio. La loro caratteristica forma a spirale, con un ripieno dolce e aromatico, li rende immediatamente riconoscibili. Vengono preparate principalmente nel Logudoro, ma sono amate in tutta l’isola. Ogni boccone è un’esplosione di dolcezza, con la nota caratteristica del miele sardo.
Per San Giuseppe non possono mancare le zeppole. Ogni località ha la sua ricetta tradizionale, considerata sempre la migliore. Sono dolcetti fritti o al forno, al sapore di amarena: assaporato il primo ti senti invogliato a mangiarne un’altro. Altra golosità le frittelle di ricotta, soffici nuvole di ricotta dolce, fresca, di buon latte, fritte e spolverate di zucchero a velo.
Le formaggelle
Di forma fantasiosa ed elegante, ecco le formaggelle, chiamate anche casadinas: sono dolci preparati con la ricotta, uvetta, zafferano, succo di arancia, cotti al forno. La pasta viene rialzata ai bordi in modo da creare un piccolo cestello a forma di stella, contenente il ripieno.
Su pistiddu, il dolce tipico di S. Antonio
In Barbagia non possono mancare i pistiddu, un dolce tipico formato da due strati di pasta ripieni di saba di mosto, oppure di fichi d’India, di mele cotogne o miele, insaporiti da spezie, finemente decorati a mano. Derivano da un antico rito pagano quando si osservano le forme del fumo per trarne auspici. Ora si preparano alla festa di San Antonio Abate per invocare eventi favorevoli.
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