Filiera carni bianche, otto miliardi di valore e 83mila addetti - InformaCibo

Filiera carni bianche, otto miliardi di valore e 83mila addetti

Nel 2018, secondo i dati diffusi da Unaitalia, l’export di carni avicunicole è stato di 176.800 tonnellate

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 21/06/2019

La filiera italiana di pollo e carni bianche crea valore al sistema Italia per quasi 8 miliardi di euro: nel 2018 la filiera ha generato ricadute economiche e occupazionali per 7,9 miliardi di euro, pari a quasi mezzo punto del Pil 2018 (0,45%) e superiori alla crescita attesa per l’intera economia italiana per il 2019 (+0,3%). A rivelarlo lo studio Althesys La filiera avicola crea valore per l’Italia presentato a Roma durante l’assemblea di Unaitalia.

L’ Unione Nazionale Filiere Agroalimentari Carni e Uova quest’anno celebra i 60 anni della filiera.

Il presidente di UnaItalia Antonio Forlini

“I dati confermano l’eccellenza di un comparto zootecnico strategico che garantisce prodotto e filiera 100% made in Italy con fatturato in crescita del 7,5% in dieci anni”, ha detto il presidente Forlini, ed ha ricordato i grandi progressi fatti sul fronte del benessere animale, della sicurezza e della riduzione dell’80% degli antibiotici.

L’indagine, che per la prima volta fotografa il contributo diffuso del settore al Paese tra effetti diretti, indiretti e ricadute indotte – evidenzia come la filiera avicola, con 21,7 miliardi di euro di giro d’affari complessivo, non solo sia un’eccellenza della zootecnia italiana e del settore primario, ma un vero e proprio “moltiplicatore economico”.

Ogni euro di valore condiviso generato nella fase di trasformazione infatti ne produce 5,70 sul resto del comparto. Effetti tangibili si riscontrano anche sul fronte dell’occupazione (circa 83mila addetti lungo la filiera). Per ogni dipendente nella trasformazione, vengono creati altri due posti di lavoro e mezzo lungo tutte le altre fasi della filiera (incubatoi, agricoltura, mangimi, industria, housing allevamenti, servizi, logistica, distribuzione e vendita). Si prevede un incremento di occupati tra il 2 e il 5% l’anno. Per quanto riguarda i profili ricercati, mancano soprattutto tecnici, in particolare manutentori, periti elettrici e meccanici.

Secondo i dati della relazione Unaitalia, nel 2018 l’export di carni avicunicole è stato di 176.800 tonnellate (il 13% della produzione totale), pari a 389 milioni di euro. Tra i Paesi target oltreconfine soprattutto l’Ue, che copre i due terzi dell’export avicolo italiano, in particolar modo Germania (che assorbe il 42%), Grecia e Francia.

La carne più amata dagli italiani? Il pollo

Tra le carni più prodotte a livello mondiale (124 milioni di tonnellate nel 2018), il pollo è anche la carne più amata dagli italiani, che lo scelgono per la leggerezza, l’alto valore nutrizionale e il basso apporto calorico. Con il 35% degli acquisti domestici delle carni fresche, le carni avicole sono le più consumate nelle case italiane e registrano una crescita costante sia nei volumi che nella spesa (+0,6% i volumi e +3,6% sul 2017, elaborazione dati Ismea su dati Nielsen). I fan del pollo sono soprattutto al Sud (rappresenta 30% degli acquisti, +2,8% sul 2017), al Nord Ovest (26%) e Centro Italia (25%). A trainare i consumi delle famiglie italiane sono panati e preparati (+ 9,3% in volume e +10% in valore sul 2017): prodotti a maggiore valore aggiunto che vengono prediletti per facilità e velocità di preparazione. In crescita il valore delle carni avicole tal quali (+ 1,5%), a fronte di una lieve flessione fisiologica dei volumi (-1,5%) dopo anni di costante incremento. Tra i driver di consumo, la garanzia di acquistare sempre un prodotto 100% made in Italy, buono, sicuro e sempre freschissimo, grazie a una filiera integrata e ai controlli rigorosi in materia alimentare. Quella avicola infatti è l’unica tra le filiere zootecniche ad essere tutta italiana e ad avere un tasso di autoapprovvigionamento superiore al 100% (106%, dati Unaitalia). A ciò si aggiunge la ricchezza nutrizionale delle carni bianche, salutari e adatte a ogni età consigliate dai nutrizionisti per l’apporto proteico e per i pochi grassi.

Unaitalia partecipa a Fieragricola di Verona (29 gennaio – 1 febbraio 2020)

La filiera avicola è un’eccellenza italiana sostenibile, all’avanguardia, integrata in tutte le sue fasi. Anche gli allevatori sono cambiati: sono sempre più giovani, fanno formazione continua e sanno usare le nuove tecnologie. In quest’ottica si inserisce la partnership con Veronafiere, che vedrà Unaitalia protagonista della 114esima edizione di Fieragricola (29 gennaio – 1 febbraio 2020), con un’area dedicata e un fitto programma di convegni sui nuovi modelli organizzativi improntati su qualità, tracciabilità e tutela del consumatore finale. A Fieragricola 2020 andrà in scena anche la terza edizione del premio nazionale Avicoltore dell’anno, dedicato alle migliori pratiche di allevamento sui temi del benessere animale, della sostenibilità, dell’innovazione e della biosicurezza.

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