Go Global Emilia-Romagna per l’Agroalimentare: opportunità per le Pmi sui mercati Ue ed extra Ue
di Informacibo
Ultima Modifica: 13/07/2016
Si puntava a portare l'export dell' agroalimentare a 50 miliardi entro il 2020 (leggere l'annuncio del premier Renzi e del ministro Martina al Vinitaly su INformaCIBO), ma proprio ieri Andrea Goldstein, managing director di Nomisma presentando a Bologna la piattaforma Agrifood Monitor, di Nomisma e CRIF, ha affermato “le nostre stime ci dicono che, con lo scenario economico attuale, rischiamo di raggiungere l’obiettivo solo nel 2024. Dobbiamo aumentare -ha aggiunto Goldstein- ,la nostra presenza nei mercati extra-europei, dove oggi il nostro export alimentare pesa per meno della metà di quello francese o addirittura di un ottavo di quello statunitense”.
Cosa fare allora? Bisogna cambiare passo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di export molte volte solo annunciati.
Tra le risorse che il Programma regionale di sviluppo rurale dell’Emilia-Romagna mette a disposizione, ci sono quelle per la promozione con un finanziamento complessivo di oltre 4 milioni.
La regione Emilia Romagna è la regione con il più alto numero di prodotti Dop e Igp in Europa. Un primato che conferma la vocazione alla qualità di questo territorio: qualità delle materie prime, delle tecniche di produzione e di tecnologia applicata.
Un confronto sui temi del mercato internazionale, sugli strumenti, sulle nuove tecnologie ed incentivi per l'Export delle imprese agroalimentari dell'Emilia-Romagna sono state al centro di una giornata di proposte/studio organizzata a Bologna lunedì 11 luglio.
Temi sottolineati in particolare dall'intervento introduttivo di Simona Caselli, Assessore Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, che ha affermato: “Sono ancora tante le imprese che non vanno all’estero, complici anche le piccole dimensioni e la scarsa aggregazione – ha sottolineato – ma a fronte di un mercato interno sostanzialmente stabile l’export è una via obbligata per crescere. Come Regione, sfruttando anche la grande esperienza di Expo Milano, stiamo intensificando la nostra attività di "diplomazia" agroalimentare, per rafforzare identità e reputazione. Considero altrettanto importante il sostegno all’innovazione, un settore strategico per accrescere competitività e valore aggiunto, per il quale il Psr mette a disposizione complessivamente 50 milioni di euro. Con questo ciclo di incontri vogliamo favorire dialogo e scambio di esperienze.Tra i prossimi appuntamenti anche quello, più che mai attuale oggi, dedicato alle barriere tariffarie e agli accordi internazionali”.
A delineare il Programma Go Global Emilia-Romagna per l'Agroalimentare è stato invece Ruben Sacerdoti mettendo a fuoco tre aree di intervento, Food promotion, Food Business e Focus Group.
Go Global è stato costruito su 10 Paesi focus (Sud Africa, Angola e Mozambico, Usa e Canada, Cina, Iran , Kazakhstan, Perù e Colombia), e mette a disposizione per il 2016 17,5 milioni e per i successivi 4 anni fino al 2020, circa 12 milioni all’anno.
Espressamente rivolto alle piccole e medie imprese non esportatrici, anche del comparto agroalimentare, è il bando (con risorse Por-Fesr) che stanzia 10 milioni di euro per sostenere progetti di promozione dell’’export. Domande entro il 30 settembre.
Si è appena concluso anche il bando dell’Ocm Vino rivolto ai mercati terzi: 6 i progetti presentati per un importo progettuale di circa 13 milioni di euro e un contributo pubblico di 6,4 milioni.
C’è tempo invece fino al 29 luglio per partecipare alla principale piattaforma italiana di cooperazione con la Cina, la Italy-China Science technology and innovation week che il 26 ottobre prossimo avrà proprio a Bologna un appuntamento specifico sull’agrifood, in collaborazione con l’assessorato regionale all’Agricoltura e l’Università.
All'appuntamento di Bologna era presente Andrea Zanlari, Presidente della Borsa Merci Telematica Italiana, che ha illustrato le opportunità offerte dalla Borsa Merci Telematica e da Intelligent Export Report, un servizio di Unioncamere a misura di azienda per capire dove e come vendere i propri prodotti. (Qui la relazione del professore Andrea Zanlari).
Infine durante l’incontro sono state presentate anche alcuni casi di successo e di esperienze sul campo: Eataly, Coop Italia, Enoteca regionale di Dozza, Agriturismo Corte D’Aibo, Alce Nero.
Un incontro importante questo di Bologna a patto però che venga maggiormente inserito in una strategia complessiva legata alle fiere, alle missioni, ai consorzi e al mercato.
Solo così si possono raggiungere obiettivi ambiziosi che i nostri produttori e le nostre eccellenze agroalimentari ampiamente meritano.
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