Gradis'ciutta, il Collio di Robert Princic: tradizione e innovazione

Gradis’ciutta, il Collio di Robert Princic: tradizione e innovazione

Attaccamento alla terra, identità familiare e passione per la viticoltura sono le chiavi del successo dei vini friulani di Gradis'ciutta

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 04/05/2021

Valorizzare la tradizione di una famiglia e del suo territorio. È questo il lavoro fatto – e che prosegue con successo – da Robert Princic, viticoltore del Collio, in Friuli. La sua azienda, Gradis’ciutta, è arrivata infatti a produrre 200mila bottiglie, grazie a 25 ettari vitati, su un totale di 35, nei comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio.

Una crescita cominciata nel 1997, quando Princic – finiti gli studi in Enologia e Viticoltura – ha deciso all’età di 20 anni di dare un nome al lavoro della terra che la sua famiglia portava avanti da generazioni. Prima suo nonno, poi suo padre, avevano acquistato terreni per produrre uva che poi vendevano a terzi: la svolta aziendale è stata data dal giovane viticoltore che ha deciso di creare un proprio brand per raccontare la passione per il territorio e il vino. E Gradis’ciutta, grazie al lavoro di Robert Princic e di tutta la famiglia, è una grande dichiarazione di attaccamento alla terra, di identità familiare e amore per la viticoltura. Come dimostrano anche i riconoscimenti ottenuti dai vini dell’azienda friulana.

Il Collio, un territorio vocato al vino

Collio vini friulani

Incastonato tra i fiumi Isonzo e Judrio e la corona delle Alpi Giulie, il Collio vanta un microclima perfetto per la produzione di vino. Non a caso è in quest’area che nel 1964 è nato il primo Consorzio di tutela del vino del Friuli Venezia Giulia. Uno dei primissimi anche a livello nazionale.

Quando si parla di Collio, in relazione al vino, anche i meno esperti pensano subito a bianchi di grande qualità. Come quelli che Gradis’ciutta produce sfruttando al meglio le diverse caratteristiche del territorio. I vigneti dell’azienda sono dislocati infatti in diversi appezzamenti e a differenti altitudini: questo permette di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, siano esse quelle indigene presenti da sempre, Ribolla e Friulano, oppure le internazionali, come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval.

Il nome locale dato al terreno del Collio è “Opoca” o “Ponca” ed è costituito da marne silicee e marne argillose, talvolta addirittura sterili, nelle quali però i vitigni autoctoni si sviluppano benissimo, dando il meglio di sé. Ed è proprio la Ponca il vero segreto dei vini del Collio, perfetta per l’alta piovosità del territorio grazie alle grandi capacità di drenaggio, conserva al proprio interno delle ridotte quantità di acqua, estremamente arricchite dalla mineralità del suolo, le quali si rivelano fondamentali nei momenti di siccità o di temperature particolarmente elevate. Non è un caso quindi che il disciplinare della DOC prevede che per certificare i vini, questi debbano provenire esclusivamente dalle colline (al di sopra dei 50 metri s.l.m.), dato che solo qui si può trovare questo terreno.

La conversione al biologico di Gradis’ciutta: costanza e attenzione

Dopo 10 anni di lavoro, mirato alla produzione di vini sempre più rispettosi del territorio, nel 2018 Gradis’ciutta ha ottenuto la certificazione biologica. Traguardo frutto dell’impegno di Robert Princic che dal 2008 ha lavorato con costanza alla conversione dei vigneti del Collio, zona non facile per questo tipo di lavorazione a causa dell’alta piovosità e dove le precipitazioni medie vanno dai 1000 ai 1400 mm l’anno.

Certificazione biologica che nel lavoro pratico di tutti i giorni richiede costante attenzione nell’osservazione del vigneto e delle condizioni metereologiche, per agire con tempestività e nei modi giusti salvaguardando la salute delle piante. In questo senso è stato fondamentale l’approccio scientifico al lavoro, con l’installazione di centraline nei vigneti che hanno permesso allo staff di analizzare costantemente i dati e di conseguenza effettuare trattamenti mirati con le quantità di zolfo e rame ammissibili per la certificazione bio. Un progetto, questo volto al mondo del biologico e del rispetto della natura, che si completa con l’utilizzo in azienda di fonti di energia rinnovabile e con presenza di alveari a ridosso dei vigneti.

La produzione: i vini Gradis’ciutta

gradis'ciutta vini friulani

Nel rispetto del legame col territorio e la tradizione, l’azienda friulana coltiva vitigni autoctoni a cui affianca anche varietà internazionali, che comunque sono radicate nella zona perché hanno una storia secolare anche in Collio.

Tra le uve locali, Gradis’ciutta ricava vini in purezza da Ribolla gialla, Malvasia e Friulano (ex Tocai) e realizza assemblaggi con Moscato, Picolit e Verduzzo. Mentre per quanto riguarda i vitigni internazionali, l’azienda produce Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon tra i bianchi e Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot fra i rossi.

Dal 2009 tutti i vini Doc Collio vengono imbottigliati utilizzando una bottiglia dal-la forma particolare, scelta da un gruppo di viticoltori della zona per distinguersi sul mercato: la “bottiglia Collio”, rispetto ad altre, ha un impatto ambientale minore, è più leggera ed è adatta a essere tappata solo con tappi di sughero di alta qualità.

La produzione di Gradis’ciutta vede nei bianchi le sue punte di diamante. In particolare il Bràtinis e il Collio Riserva, due blend espressione della visione di Robert Princic dei vini e di questo territorio. Immancabile poi la Ribolla Gialla. Ecco i dettagli e le caratteristiche dei tre vini Gradis’ciutta da provare per capire il lavoro dell’azienda friulana.

RIBOLLA GIALLA DOC COLLIO 2019

  • Denominazione: DOC Collio
  • Varietà: 100% Ribolla Gialla
  • Affinamento: Acciaio e bottiglia
  • Aspetto: Paglierino tenue brillante
  • Olfatto: Fresco, mela verde, foglia di the, floreale
  • Palato: Fresco, progressione lineare e succosa, note minerali
  • Temperatura di servizio: 8-10°

BRÀTINIS COLLIO BIANCO 2017

  • Denominazione: DOC Collio
  • Varietà: Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon
  • Affinamento: 1 anno acciaio, 6 mesi in bottiglia
  • Aspetto: Paglierino vivace
  • Olfatto: Complesso con fiori di primavera e frutti gialli
  • Palato: Ingresso morbido, progressione succosa, finale di frutta tropicale
  • Temperatura di servizio: 8-10°

RISERVA COLLIO BIANCO 2016

  • Denominazione: DOC Collio
  • Varietà: Ribolla Gialla, Friulano, Malvasia
  • Affinamento: 1 anno botte grande, 1 anno e 6 mesi acciaio, poi in bottiglia
  • Aspetto: Oro pallido
  • Olfatto: Fiori di lime e acacia con una nota salina
  • Palato: Intenso, sapori concentrati, finale lungo, evoluzione in corso
  • Temperatura di servizio: 13-15°

 

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.