Il “Garganello d’Oro” 2013 allo statunitense Michael White
di Informacibo
Ultima Modifica: 17/11/2013
A suggellare il legame tra Michael White – cuoco pluristellato statunitense con all’attivo 8 locali tra Usa, Hong Kong ed Europa, tutti dedicati alla cucina italiana – e Imola e l’Emilia Romagna, oltre ai sette anni di formazione che lo chef ha trascorso, negli anni ’90, a fianco di Valentino Marcattilii (chef del San Domenico), ci sono adesso anche un Premio e un documentario. L’edizione 2013 del Garganello d’Oro, riconoscimento creato nel 2003 dal Comune di Imola per la promozione della cultura del cibo, verrà assegnato proprio a White, domenica 17 novembre, nell’ambito di Baccanale, la rassegna enogastronomica e culturale che fino al 24 novembre presenta incontri, mostre, menù a tema, degustazioni, scuole di cucina, e quest’anno è dedicata a “Bacco in cucina. Vino da bere, vino da mangiare” (www.baccanaleimola.it). Lo chef stellato americano, che ha con Imola e la nostra Regione un legame fortissimo, è anche il protagonista di “Taste Memory. Il sapore emiliano romagnolo nel mondo. La storia di Michael White”, documentario, a cura di Mauro Bartoli, in cui White va alla scoperta dell’enogastronomia emiliano romagnola, tra produttori, ricette della tradizione e personaggi locali.
Il “Garganello d’Oro” 2013 a Michael White
Infatti in alcune scene del docu-film appare l'azienda del Parmigiano Reggiano Bonat, il miglior Parmigiano Reggiano d’Italia come ha certicato l’Alma, la scuola internazionale di cucina.
White è, a tutti gli effetti, cittadino di Imola: non ha solo trascorso sette anni della sua formazione a fianco di Valentino Marcattilii, patron del ristorante San Domenico, carpendone i segreti, ma ha anche sposato una giovane imolese, Giovanna Cornacchione, senza trascurare che, ogni volta che è in Italia, passa da Imola per rifornirsi, in una ferramenta locale, dei pettini per realizzare i garganelli.
Si dice che il garganello sia nato proprio nell’imolese, dove il termine, in dialetto (garganèl) indica l’esofago. Una storiella imolese ne attribuisce la nascita ad una cuoca che lavorava da anni nella casa patrizia imolese del Cardinale Cornelio Bentivoglio d’Aragona (Legato Pontificio della Romagna nel 1725) e che, preparando i cappelletti per un pranzo di Capodanno e avendo più pasta sfoglia che ripieno, ricavò da quella in eccedenza i garganelli, utilizzando un fuscello di legno e un pettine.
“Taste Memory”: uno chef alla scoperta dell’Emilia Romagna
Il documentario si apre con White circondato da “arzdore” intente a preparare tagliatelle per una sagra dell’entroterra imolese, e prosegue tra immagini dello chef nel suo locale newyorchese e quelle del suo itinerario tra Parma, Ferrara e l’entroterra romagnolo per visitare produttori di vino, formaggi, salumi, senza dimenticare una tappa nel luogo che ha sancito il legame tra Michael e la nostra terra, il ristorante San Domenico. Uno dei momenti più significativi del film, attraverso il quale si intuisce bene la valenza dello chef come ambasciatore dell’Emilia Romagna e della tua tavola, vede White, ospite della celebre trasmissione USA di Martha Stewart, insegnare alla conduttrice a fare i garganelli, spiegandone l’origine imolese.
Dal documentario emerge il ritratto di uno chef di successo, internazionalmente riconosciuto come grande sostenitore del Made in Italy a tavola, profondamente innamorato non solo dei sapori emiliano romagnoli, ma delle persone e dei luoghi che si celano dietro a quei sapori e che ne condividono la semplicità e schiettezza.
Il docu-film verrà impiegato a fini promozionali: oltre ad accompagnare White negli Stati Uniti negli eventi pubblici che avranno lo chef come ospite, sarà utilizzato dalla Regione negli appuntamenti fieristici dedicati al mercato turistico anglosassone e veicolato attraverso i principali social network dedicati al turismo in Emilia Romagna.
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