#IoNonButto: per recuperare le eccedenze alimentari - InformaCibo

#IoNonButto: per recuperare le eccedenze alimentari

Un network di microreti tra aziende, negozi, botteghe e organizzazioni non profit che raccolgono le eccedenze di giornata destinandole a chi ne ha bisogno

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 13/05/2018

Volontari in campo nella lotta allo spreco alimentare.

Era partita a Milano e provincia nel mese di giugno 2017 la campagna “Io non butto” del Centro servizi per il volontariato (Ciessevi) di Città Metropolitana ora #IoNonButto, è diventato un instant book, una guida pratica per tutte le non profit che vorrebbero attivarsi nel recupero a filiera corta delle eccedenze alimentari e risponde puntualmente a domande come: Quali alimenti possiamo ritirare “a basso rischio”? Come dobbiamo formare i volontari che si vogliono impegnare nel recupero delle eccedenze alimentari? Come ci attrezziamo per ritirare, stoccare, smaltire, sanificare il materiale a norma di Legge?

Il progetto presentato durante Milano Food City

Il progetto è stato presentato nei vari quartieri di Milano durante l’edizione 2018 di Milano Food City, che ha animato per una settimana le strade del capoluogo lombardo all’insegna del cibo di qualità e della corretta alimentazione.

E’ un vero e proprio vademecum sintetico e “orientato al fare” che arricchisce la “strumentazione” degli aderenti all’omonimo progetto #IoNonButtonetwork di microreti tra aziende, negozi, botteghe e organizzazioni non profit che raccolgono e distribuiscono le eccedenze di giornata destinandole a chi ne ha bisogno.

L’instant book, scaricabile a questo indirizzo, si concentra sull’insieme delle operazioni relative al recupero, raccolta e distribuzione di derrate alimentari prevedendo un “basso livello di organizzazione”, che comporta limitati quantitativi gestiti e relativi limitati beneficiari serviti. 

Carmelo Marano, autore del Vademecum spiega che: “per basso livello di organizzazione intendiamo l’assenza di particolari attrezzature per lo svolgimento dell’attività e una limitata disponibilità di locali e mezzi, facendo specificatamente riferimento ai casi in cui i beneficiari sono solamente i residenti del quartiere o della via e i quantitativi trattati non eccedono il fabbisogno giornaliero”.

L’intero progetto, realizzato in partnership con “Milan center for food law and policy”, Centro di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di nutrizione, e con il Corriere della Sera come media partner, si basa sui principi della filiera corta e del chilometro zero.

Sono già attive azioni di recupero delle eccedenze alimentari nelle aree della Lombardia che vanno da Cinisello Balsamo a Opera, da Pero a Gorgonzola, fino a Melegnano.

Per approfondire e per rimanere aggiornati su tutte le novità relative al progetto, c’è anche il sito iononbutto.it.

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