Ministero dell'Agricoltura o della Corruzione? - InformaCibo

Ministero dell’Agricoltura o della Corruzione?

di Informacibo

Ultima Modifica: 12/12/2012

Roma 13 dicembre 2012. Martedì scorso come un fulmine (ma non a ciel sereno, l’aria era nebulosa da tempo come documentato dalle interrogazioni parlamentari e dalla cronaca di INformaCIBO) l’allegra gestione dei fondi del Ministero delle Politiche Agricole ha ricevuto un primo e squillante stop da parte degli inquirenti.

Stop ai soggiorni in resort di lusso e centri benessere, vacanze negli Stati Uniti e in Francia, stage e promesse di posti di lavoro a parenti, amici e amanti, oggetti d’arredamento e prodotti alimentari. Gli imprenditori incassavano contributi pubblici, ottenevano contratti e si aggiudicavano gare l’appalto pilotate; i funzionari e i dirigenti del ministero dell’Agricoltura erano ricompensati con tangenti in denaro e «benefit» in grado di rendere più rosea la loro grigia vita impiegatizia.

A conclusione delle indagini, il gip Flavia Costantini ha firmato 11 misure cautelari (sei in carcere e cinque ai domiciliari) per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e turbata libertà nella scelta del contraente. Compresi gli arrestati, l’inchiesta conta 37 indagati, fra cui 13 dirigenti e funzionari del ministero. Il Nucleo tributario della Finanza ha sequestrato «per equivalente» 43 terreni e fabbricati (compresi ville con piscina e attici), dieci auto e moto e diversi conti correnti, polizze assicurative, titoli: valore, 22 milioni. E ammontano a 32 milioni i soldi pubblici finiti nelle tasche degli imprenditori.

L’accordo tangentizio era collaudato e ha funzionato alla perfezione almeno da marzo 2007 a maggio 2011, quando in base a un esposto anonimo è iniziata l’inchiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava.

Il personaggio di spicco dell’inchiesta, ora in carcere, è considerato Giuseppe Ambrosio, soprannominato «Centurione», capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga, ex capo di gabinetto dei ministri Luca Zaia e Giancarlo Galan e, da maggio scorso, direttore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Cra. La procura lo accusa, tra l’altro, di un do ut des con i Comuni di Maratea (Potenza) e Todi (Perugia): questi avrebbero ottenuto dei contributi dal ministero dell’Agricoltura (rispettivamente 63.500 e 125 mila euro) e in cambio avrebbero chiuso un occhio su abusi edilizi realizzati dal dirigente in ville di sua proprietà. Costate un milione 273 mila euro, molto di più di quanto il dirigente, in base alla sua busta paga, avrebbe potuto permettersi. 

Non solo, durante la conferenza stampa di martedì, è emerso che Ambrosio già altre due volte ha avuto a che fare con la giustizia: «Nel maggio 2011 – ha spiegato Rossi – nei confronti di Ambrosio c’è stata una citazione a giudizio per una truffa ai danni del ministero rispetto a indebiti pagamenti per ‘Enoteca d’Italia’. Nel gennaio scorso è stato incardinato un ulteriore procedimento che aveva come oggetto la promozione della moglie (Stefania Ricciardi) a dirigente del Mipaaf con un titolo di studio non riconosciuto, una laurea presa presso l’università di Malta». 

GLI ARRESTATI – In carcere è finita anche Stefania Ricciardi: le Fiamme Gialle hanno ricostruito i redditi e il patrimonio dei due coniugi dal 1993 al 2008 e hanno accertato una sproporzione di oltre 925 mila euro tra entrate e uscite. In manette anche i dirigenti Francesco Saverio Abate, Ludovico Gay, Alfredo Bernardini (Confederazione italiana agricoltori) e Michele Mariani, l’impiegato del ministero che occupava il posto chiave di segretario delle commissioni incaricate di valutare le istanze di erogazione di contributi pubblici. Domiciliari per il funzionario Luca Gaudiano, il co-direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano Riccardo Deserti (gli addebiti risalgono al suo periodo ministeriale) e gli imprenditori Maria Claudia Golinelli, Luigi Cardona e Oliviero Sorbini.

«Un campionario di favoritismi illeciti, di infedeltà remunerate, di comportamenti deliberatamente ispirati a parzialità»: così l’aggiunto Rossi ha definito il giro di tangenti al ministero dell’Agricoltura. Tra i bandi di gara contestati ci sono «Food4U» (del valore di quasi 3,8 milioni), per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione rivolte a scuole italiane ed europee sull’importanza di una consapevole alimentazione e «Frutta nelle scuole» (del valore di oltre 13 milioni), finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che di supporto a più corrette abitudini alimentari. Irregolare l’erogazione dei contributi anche per iniziative come «La giornata nazionale dell’agricoltura» (154.800 euro) e «L’asta internazionale del tartufo» (263.210 euro).

Ma come è stato possibile che di fronte a denunce documentate ci siano voluti oltre 10 anni per aprire una inchiesta su quello che tutti sapevano (e lo scrivevano persino negli atti parlamentari), cioè l’allegra gestione dei fondi del Ministero delle Politiche Agricole?

Eppure da tempo l’anomala gestione del ministero veniva segnalata dai parlamentari Vincenzo Zaccheo (AN) e Giuseppe Ferrante (PD)

Risale al 2001 la prima interrogazione presentata dal deputato di An Vincenzo Zaccheo in un atto parlamentare, (che più che una interrogazione, rivela , è una notizia criminis, dove rilevava come tutti i progetti e finanziamenti ruotassero intorno ad un oscuro personaggio, tale Oliviero Sorbini (finito anch’egli agli arresti nell’attuale inchiesta), con la sua agenzia di comunicazione Union Contact che ha praticamente un solo cliente, il Ministero delle Politiche Agricole).

9 – ATTO CAMERA – INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA – 4-00092 presentata da VINCENZO ZACCHEO giovedì 21 giugno 2001 nella seduta n.006

ZACCHEO. – Al Ministro delle politiche agricole e forestali. – Per sapere – premesso che:

  • il Ministero delle politiche agricole e forestali ha varato recentemente, con il precedente Governo, una serie di importanti iniziative di comunicazione nell’ambito televisivo, destinando a questo settore significative risorse finanziarie;
  • pur nel comprensibile e condivisibile obiettivo di promuovere e pubblicizzare le produzioni nazionali del settore agricolo, tali campagne evidenziano una ricorrente presenza di una società privata di intermediazione e servizi denominata «Union Contact Srl», con sede in via Messina, 15 – Roma;
  • tale società gestisce attualmente la campagna del ministero, varata nel 2000 ed attuata attraverso numerosi programmi Rai («Uno Mattina», «Linea Verde», «Sereno Variabile», e così via), denominata «Naturalmente»;
  • gestisce inoltre la campagna «Vivere il mare», all’interno delle trasmissioni Rai «Linea Blu» e «Sereno Variabile», sempre commissionata dal ministero;
  • gestisce anche la campagna «Parchi e Parchi», all’interno delle trasmissioni Rai «Linea Bianca» e «Sereno Variabile», pagata anch’essa dal ministero col pretesto che il Corpo forestale dello Stato effettua la sorveglianza sulle aree protette, anche se tutte le competenze riguardo la gestione e la promozione dell’immagine dei parchi spettano normativamente al Ministero dell’ambiente;
  • ha realizzato, ad esempio, lo spot sulla campagna ministeriale relativa alla «mucca pazza», per un costo superiore ai 240 milioni, producendo per tale ingente cifra solo pochi secondi di filmato registrati nell’Italia centrale;
  • l’amministratore di tale società risulta all’interrogante inoltre essere consulente di Canale 5 per il programma «Buon Mercato Italia» sempre finanziato dal ministero;
  • risulterebbe inoltre che la suddetta società «Union Contact Srl», abbia svolto numerose trattative in nome e per conto del ministero e dell’Ismea (Istituto incaricato dal ministero di stipulare le convenzioni con le reti televisive) con una serie di interlocutori (reti televisive nazionali e locali, società di produzione e comunicazione, strutture pubbliche e private);
  • la recente campagna di educazione alimentare promossa dal ministero e dall’Ismea, consistente in un concorso nazionale definito «TMB-Tu Mangia Bene» e destinato alle scuole medie inferiori e superiori, è stato organizzato e gestito da una società privata denominata «Gea Program Srl», anch’essa con sede in Via Messina, 15 – Roma -:
  • quali siano attualmente le convenzioni in essere del ministero, del corpo forestale dello Stato, dell’Ismea e di eventuali altri istituti controllati dal ministero in materia di comunicazione televisiva, con quale provvedimento, con quale istruttoria, in che data e per che importi siano state stipulate dette convenzioni;
  • in generale in quali convenzioni del ministero o di istituti controllati quali l’Ismea siano coinvolte, in qualsiasi forma, le Società «Union Contact Srl» e «Gea Program Srl», con quale provvedimento, con quale istruttoria, in che data e per che importi siano state stipulate dette convenzioni;
  • per quale ragione, a fronte di decine di ben più grandi e qualificate strutture societarie di comunicazione, pubblicità e produzione televisiva, il ministero abbia affidato tutte le sue campagne e attività televisive ad un’unica e ricorrente società;
  • se esistano attualmente rapporti di consulenza o comunque di collaborazione professionale tra le Società «Union Contact Srl» e «Gea Program Srl» ed il geometra Fulvio Mamone Capria, già segretario particolare e consulente per la comunicazione del precedente Ministro delle politiche agricole e forestali;
  • quali azioni urgenti intenda assumere il Ministro per garantire trasparenza, correttezza amministrativa ed affidabilità a campagne promozionali della consistenza di decine di miliardi di lire.(4-00092)

 

L’interrogazione del senatore del Pd Francesco Ferrante

Un plurindagato (Ambrosio) a Direttore Generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA)

L’atto parlamentare del senatore del Pd Francesco Ferrante risale al 11 Maggio 2012 quando con una interrogazione al ministro Catania chiedeva come era possibile nominare un plurindagato (Ambrosio) a Direttore Generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) 

Ecco il comunicato stampa diffuso lo scorso mese di maggio dal senatore Ferrante: “Apprendiamo con stupore che il Ministero delle Politiche agricole ha nominato Direttore Generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) Giuseppe Ambrosio, Capo di Gabinetto del Ministro.

Scelta che stupisce non solo perché in quel ruolo sarebbe prevista una personalità con un alto profilo scientifico e importanti competenza tecniche in materia di ricerca e sperimentazione in agricoltura, ma anche perché Ambrosio risulterebbe indagato per vari reati contro la pubblica amministrazione.

Un intervento del Ministro Catania in Aula sulla vicenda è quanto mai doveroso”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato in merito un’interrogazione parlamentare, che aggiunge – “La vicenda giudiziaria che a quanto risulta vedrebbe coinvolto Ambrosio, con ben cinque procedimenti penali, collegati alla funzione svolta di Capo del Dipartimento delle politiche di sviluppo del Ministero, sarebbe inerente anche a un concorso del 2005 per sei posti di dirigente al Ministero delle Politiche Agricole, per il quale sono risultate vincitrici sia la moglie che la segretaria, che avevano presentato però due lauree fasulle della Link Campus University of Malta.

In una precedente interrogazione avevamo già chiesto spiegazioni al Ministro dell’epoca, Romano, senza però ottenere risposta.”

“Che ora – continua Ferrante – si affidi ad Ambrosio pure la Direzione generale del CRA è francamente troppo, non essendo da un punto di vista giudiziario di certo il candidato migliore a ricoprire una così importante carica.

Ci chiediamo se il Ministero in merito ai reati contestati si sia costituito parte civile negli eventuali procedimenti penali pendenti”. 

La posizione del Ministro Catania dopo gli arresti

Catania, da parte sua, pur «addolorato dal punto di vista umano», in una conferenza stampa ha precisato di non aver avuto «nessun atteggiamento di riguardo» nei confronti di Ambrosio a cui «non ho dato neppure quella funzione di capo dipartimento che pure gli sarebbe spettata». Il ministro ha anche annunciato che gli arrestati saranno sospesi e che sarà avviata una verifica interna «su tutto ciò che è rimasto fuori dal perimetro di indagine».

Noi siamo garantisti e per questo aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso fino in fondo ma non può non preoccuparci le chiari parole espresse dal procuratore aggiunto Nello Rossi: “Quasi tutte le attività del Ministero delle politiche agricole sono state inquinate da una corruzione diffusa variegata e circolare”, “è un piccolo trattato di sociologia della corruzione”, “un vero e proprio giro di privilegi e malaffare”.  Frasi da brivido!

– Arresti al ministero per tangenti e regali: i video del Tg3 – Tg1 – Tg2 – Tg4 TgLa7

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Capo Redattore