La cucina marinara di Terracina rivive nel blog "I piatti spettacolari di Mauro” - InformaCibo

La cucina marinara di Terracina rivive nel blog “I piatti spettacolari di Mauro”

“Nell'era del Covid – ci racconta il cuoco Mauro Valenti- volevo continuare a rimanere in contatto con le persone per continuare a far conoscere pregi e bontà del pesce povero”

di Collaboratori

Ultima Modifica: 21/07/2020

Mauro Valenti, discendente di pescatori, ha iniziato nel lockdown a proporre su Facebook le sue ricette con il pesce locale perché “non ci sono solo aragoste e astici”

Scordiamoci un attimo di spigole, aragoste, orate e scampi e proviamo gli spaghettoni con il sugo di gronco, le penne al sugo di sauri, la pasta con le alici, le tenne arrosto e le sarde arrosto.

L’invito a riscoprire il pesce povero e del territorio e le ricette della cucina ‘marinara’ di una volta, arriva da Mauro Valenti, commerciante ittico di Terracina con la passione della cucina, che nei mesi del lockdown ha aperto una pagina facebook intitolata “I piatti spettacolari di Mauro” per insegnare a realizzare primi e secondi con il pesce sano e nutriente che popola le coste del litorale pontino.

Il racconto di Mauro Valenti

Mauro Valenti

Nell’era del Covid – ci racconta l’attivissimo Mauro che con la moglie Francesca vende il pesce al mercato e alla ristorazione ed è titolare del B&B Badino Marevolevo continuare a rimanere in contatto con le persone, per questo ho aperto questa pagina, per continuare a stare collegato con amici e clienti e far conoscere pregi e bontà del pesce povero, una realtà dimenticata perché oggi purtroppo il mercato è cambiato, l’alimentazione è cambiata, le persone sono cambiate. E’ un mondo dove si va di fretta, quindi si sceglie quello che si cucina veloce, quello che non si fa fatica a pulire, in definitiva non si dedica più alla cucina il tempo che ci vuole. E questo è un gran danno, avevamo una cultura molto importante da mandare avanti e in un secondo l’abbiamo fatta morire. Se non torniamo alla nostre origini, a dedicare il tempo che ci vuole alla famiglia, alla cucina e quant’altro, tutto va a morire. Mi ricordo mamma e nonna che si alzavano all’alba per fare i sughi, oggi invece in due minuti apri una bustina e pensi di aver creato una tavola. Dietro alla tavola c’è invece un grande lavoro, un grande sacrificio. Ai consumatori di oggi purtroppo piacciono solo le cose veloci, del sapore non interessa nulla, sono stati persi tanti valori importanti”.

Nei miei video, realizzati da mia moglie Francesca che mi fa anche da assistente in cucina – racconta Mauro – propongo sempre il pesce della mia zona appunto per farlo conoscere e apprezzare di più. Tanta gente mi dice “Ma che roba è?”, non avendo per esempio mai sentito parlare del gronco, che è un anguillone di mare, della perchia, che è un pesce da zuppa, dei gattucci, che sarebbero dei palombetti. Però credo di essere riuscito a far passare il messaggio, i miei follower che in brevissimo tempo sono arrivati a 1600, hanno capito che non è importante l’astice, non è importante l’aragosta ma è importante l’amore che ci metti dentro un piatto. La cucina vuole questo amore, vuole fantasia e creatività e vuole anche sacrificio”.

“Mio padre era pastarolo e mi ha tramandato la passione per i Primi Piatti”

Mauro è uno specialista dei primi piatti, perché “mio padre era pastarolo e mi ha tramandato questa passione. Mia madre, figlia di un pescatore, era una vera marinara, usava sempre pesci poveri, ci preparava polpette di alici, alici fritte e dorate, sugheri con il pomodoretto fresco, tenne arrosto, sarde arrosto. A proposito, questo era il periodo di fare le alici sotto sale, perché il sale va messo quando fa caldo, in quanto il sale si deve squagliare, ha bisogno di calore e proprio quel calore cucina le alici, pronte dopo tre-quattro mesi per essere mangiate.

I pescatori facevano così, le alici venivano da Ponza, preparavano i barattoli, e d’inverno li consumavano. Questi pesci si trovano ancora nei nostri mari ma non vengono richiesti, i miei clienti mi chiedono solo prodotto allevato e proveniente dall’estero. Il pesce del territorio viene in pratica consumato solo da qualche famiglia di pescatori. Con i miei video mi impegno appunto per favorire una rivalutazione del nostro patrimonio ittico locale che ha un sapore squisito, quello vero di mare, nonché sostanze nutritive importanti”.

Credo che tra i miei follower – prosegue Mauro – ci sia anche qualche ristoratore, spero di avergli dato qualche dritta interessante, sicuramente mi segue il mio amico Gianni che ha appena aperto una trattoria, “Osteria del mare”, dove si cucina il pesce proponendo anche il pescato locale e i piatti di una volta”.

Il commento sulla mia pagina che mi è piaciuto di più – conclude Mauro – è quello che diceva “Grande Mauro, continua così perché vogliamo queste sensazioni, ritornare nel passato”. Il passato ci ha lasciato in effetti una ricca eredità che oggi abbiamo perso, ma non voglio rassegnarmi, per questo faccio il cuoco su facebook e un giorno aprirò anche la mia trattoria di mare”.

A cura di Cristina Latessa

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