La settimana della cucina italiana nel mondo: dal 21 al 27 novembre 1.300 eventi in 105 stati - InformaCibo

La settimana della cucina italiana nel mondo: dal 21 al 27 novembre 1.300 eventi in 105 stati

di Informacibo

Ultima Modifica: 27/10/2016

Roma 26 ottobre 2016. A Villa Madama è stata presentata la prima 'Settimana della Cucina Italiana nel Mondo', l’iniziativa fa parte del piano per la promozione e la difesa del vero Made in Italy agroalimentare all'estero. Il progetto portato avanti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Mipaaf Paolo Gentiloni, in sinergia con il Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell'Istruzione.
 
Oltre a Paolo Gentiloni erano presenti il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini e il Direttore generale della RAI Antonio Campo Dall'Orto.

Più di 1.300 eventi in programma dal 21 al 27 novembre in 105 Stati, dagli USA al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all'estero della Farnesina; 295 le sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura attivati.

'Settimana della Cucina Italiana nel Mondo' ha tra gli obiettivi quello di far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane all’estero, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea; presentare l'offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all'estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell'offerta della ristorazione italiana di qualità; infine promuovere i "percorsi del gusto" in Italia per i turisti.

“Leghiamo il grande tema della cucina a quello del lavoro dei nostri produttori, un tratto distintivo – sottolinea il Ministro Maurizio Martina – che rende il modello Italia unico nel mondo. Perché quando raccontiamo un piatto, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato, di un territorio, della qualità delle materie prime. Una filiera in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Questa è una delle tappe di un percorso nato ad Expo Milano, dove abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. E allora rafforziamo questa rete che abbiamo creato, anche grazie al Food Act, tra Istituzioni, mondo della cucina e dell'agroalimentare, per raccontare il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. È questa la nostra forza e il nostro orgoglio".

La Federazione Italiana Cuochi sarà presente presso ambasciate e consolati in tutto il mondo per dare il proprio sostegno concreto all’iniziativa. In alcune occasioni interverrà in prima persona il presidente della Federazione Rocco Pozzulo

Presenti alla conferenza stampa i dirigenti della Federazione Italiana Cuochi: Carlo BrescianiRoberto Rosati, Simone LoiAlessandro Circiello. Era presente inoltre il presidente di Euro-Toques International e di Euro-Toques Italia, Enrico Derflingher.

“La Settimana della cucina italiana è una grande iniziativa – ha dichiarato Carlo Brescianinoi della FIC saremo in 100 a fare da ambasciatori in tutto il mondo. La speranza è che vada tutto a buon fine e che si possano ripetere iniziative di questo genere. Abbiamo 100 cuochi che sono nel mondo, dalla Bolivia alla Bielorussia fino all’Olanda. Faranno eventi che promuovono la nostra cucina e i nostri prodotti e valorizzeranno sempre di più questo grande patrimonio che è la cucina mediterranea. La cucina è il primo vanto della nostra Italia e questo evento è un'eredità dell'Expo. È tramite la cucina che possiamo valorizzare il nostro territorio”.

“In tanti ristoranti nel mondo – ha aggiunto Alessandro Circiello – stanno organizzando tantissime iniziative per promuovere la cucina italiana ed io sarò in prima linea nel coordinare alcune iniziative”.

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Capo Redattore