L’Ortofrutta punta ad unire il “bello e l'etica d'impresa” - InformaCibo

L’Ortofrutta punta ad unire il “bello e l’etica d’impresa”

La presentazione del 19° Rapporto Frutta & Verdura 2018: “Coltiviamo Bellezza…facciamolo sapere”

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 02/12/2018

La frutta e la verdura del terzo Millennio saranno quelle “belle e ben fatte”?

Questa domanda/riflessione è stata al centro di “Coltiviamo Bellezza…facciamolo sapere”, l’evento promosso da Mark Up e Italiafruit News, che si è svolto nei giorni scorsi a Milano.

La risposta è stata che il futuro dell’ortofrutta italiana non può non presentarsi ai consumatori con prodotti “Belli e ben fatti”.  Questo il nuovo paradigma per il rilancio del settore.

Ecco perché “le imprese ortofrutticole devono puntare su nuove strategie commerciali in grado di coniugare il bello con il buono dell’etica d’impresa, della responsabilità sociale e del commercio equo”

La presentazione del 19° Rapporto  Frutta & Verdura 2018

Dopo gli interventi introduttivi di Cristina Lazzati, direttrice di Mark Up e Chiara Daltri, marketing manager di Agroter, i lavori sono proseguiti con le domande di Roberto Della Casa, managing director di Agroter e Italiafruit News che ha curato lo Speciale con Raffaella Quadretti di Agroter, gli ospiti d’onore (Oscar Farinetti di Eataly, Mattia Vezzola di Cantine Bellavista-Franciacorta, Mario Gasbarrino di Unes-U2, Elena Dogliotti di Fondazione Umberto Veronesi, Ellen Hidding) hanno fornito preziosi contributi per dare nuovo slancio ai consumi, ma anche al marketing, dell’ortofrutta.

“Il futuro dell’ortofrutta Italiana sta nel “Bbf”, i prodotti italiani “Belli e ben fatti” che trainano il nostro export perchè sempre più apprezzati nel mondo – dichiara Roberto Della Casa, docente universitario, curatore del Rapporto e managing director di Agroter -.  Le imprese ortofrutticole hanno bisogno di recuperare redditività, puntando su nuove strategie commerciali in grado di coniugare il bello, importante anche per la comunicazione, con il buono dell’etica d’impresa, della responsabilità sociale e del commercio equo, in grado di remunerare in maniera giusta i produttori. Tutte caratteristiche – conclude Della Casa – sempre più apprezzate dai consumatori”.

I Millennials comprano sulla base di criteri come la qualità, la sostenibilità e l’eticità dei prodotti

Il rinascimento 4.0 dell’ortofrutta italiana non può prescindere dal rafforzamento della relazione con i Millennials, la fascia di popolazione con la maggiore influenza sugli stili di vita e di consumo, composta da consumatori evoluti che comprano il “bello”, inteso sia come elemento estetico, sia come valori etici incorporati nel prodotto e che condividono sui social le loro esperienze d’acquisto, pubblicando immagini o recensioni. L’80% dei millennials non si accontenta dell’apparenza ma vuole vedere cosa “c’è dietro” , l’81% di loro è disponibile a pagare un sovrapprezzo per prodotti con benefici sulla salute (fonte: Nielsen).

I Millennials sono un target dinamico ed esigente in termini di acquisti: per il 79% i marchi dovrebbero costantemente innovare i propri prodotti; mentre il 49% ritiene che una comunicazione mirata e intelligente può diventare un asset strategico per la marca. Eurispes ricorda, infine, che entro il 2020 questa fascia d’età costituirà il 25% della popolazione di Europa e Stati Uniti.

I prodotti più venduti

Secondo i dati di Monitor Ortofrutta 2018 di Agroter, la ricerca italiana più approfondita sul comparto, oltre il 90% degli italiani mangia frutta e verdura tutti i giorni.

I prodotti più venduti sono: per la frutta, dominio incontrastato delle mele, seguite a volume dalle arance e dalle banane. Per gli ortaggi, a volume, le patate superano i pomodori, seguiti a distanza da zucchine e carote.

Per quanto riguarda i nuovi trend di consumo: crescono le vendite di prodotti esotici, etnici, biologici e con alto contenuto di servizio.

L’evento è stato concluso dalla Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi sulla frutta e della verdura nell’arte.

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