Per il terremoto e la neve in difficoltà l’indotto agroindustriale ed è emergenza bestiame
di Informacibo
Ultima Modifica: 20/01/2017
L'azione dei soccorritori e l'impegno di molti amministratori continuano ancora, rasentando l'eroismo, in questi giorni e ore difficili.
La cronaca dei giornali e telegiornali ci aggiornano costantemente dell'immana tragedia che colpisce duramente le persone, il tessuto sociale ed economico ma anche le aziende agricole e gli animali.
Sono gli animali infatti, sepolti dalla neve e costretti al gelo o rimasti sotto le macerie, le prime vittime della nuova ondata di maltempo che ha colpito le zone ferite anche dal terremoto dove le condizioni di vita per uomini e animali sono ancora più difficili.
Tante le richieste di aiuto degli allevatori di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio dove alcune stalle sono crollate sotto il peso della neve uccidendo gli animali.
"Una strage", come l'ha definita la Coldiretti, che non si fermerà se non verranno forniti al più presto ripari adeguati: "Appena il 15% delle strutture di protezione sono state consegnate, per questo gli animali sono costretti a stare al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse", denuncia l'associazione.
Tra Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche vi sono in totale circa 3mila aziende agricole con oltre 100mila capi di bestiame
La neve – precisa la Coldiretti – ostacola la circolazione soprattutto nelle strade rurali con difficoltà a raggiungere gli allevamenti e garantire la mungitura che deve essere fatta due volte al giorno ma anche per le consegne dei mangimi necessarie all'alimentazione degli animali e la raccolta del latte dagli animali che risulta difficile dal Lazio all'Abruzzo dove in molti sono stati costretti a gettarlo.
In difficoltà è quindi anche il fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo che sostengono il flusso turistico che è la linfa vitale per la popolazione. Dove possibile – riferisce la Coldiretti – è scattata la solidarietà tra agricoltori che si sono mobilitati anche con i trattori attrezzati come spalaneve per togliere la neve dalle strade e garantire la circolazione nelle campagne, ma restano gravi difficoltà ed è dunque importante l'intervento annunciato dell'esercito per garantire la circolazione.
La situazione – afferma la Coldiretti – è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi e inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpiti dal sisma ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato
Fin dal primo momento dell’emergenza le sezioni Enpa del nord Italia hanno cominciato a raccogliere coperte, cibo ed offerte e le hanno inviate alla sezione di Campobasso, che coordina la distribuzione alle strutture di ricovero di cani e gatti del sud, ivi compresi gli animali delle stalle danneggiate e terremotate; alcune spedizioni sono quindi già partite da Savona, mentre la sezione savonese (sede della Protezione Animali in via Cavour 48 r a Savona), per ridurre tempi e spese di trasporto ha inviato un aiuto economico sul conto dedicato del comitato di emergenza dell’associazione, per l’acquisto in loco di quanto necessario (cucce, cibo, medicinali, etc.).
Per seguire in diretta Twitter la situazione in Abruzzo: #emergenzabruzzo
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