Premiazione e Mostra del Concorso “Un Vino per Borsellino" - InformaCibo

Premiazione e Mostra del Concorso “Un Vino per Borsellino”

La giuria ha classificato al primo posto l’etichetta denominata “Mustazzo” di Antonella Trainito. La motivazione dell'etichetta ideata da Selene Baldassarri

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 22/07/2018

E’ stata una serata dedicata al ricordo delle Vittime della strage di Via D’Amelio, con la premiazione e la mostra del Concorso “Un Vino per Borsellino”, quella svoltasi lo scorso 19 luglio allo Stadio Municipale di Marsala.

In inizio di serata, “Un calcio alla mafia” che ha visto di fronte le nazionali Magistrati e Attori che, assieme, hanno voluto testimoniare il loro impegno per la legalità e il rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per difendere i valori della giustizia.

Sono intervenute numerose autorità civili, militari e religiose, con oltre un migliaio di spettatori che dalla tribuna e a bordo campo hanno fatto da cornice all’evento che ha avuto inizio con alcune attività sportive svolte dalle Associazioni “Acido Lattico”, “Scuola Rugby I Fenici” e “Polisportiva Boeo”.

Marsala per Borsellino: la mostra delle etichetta “Un vino per Borsellino”

Nella stessa serata è stata allestita una mostra con le opere che hanno partecipato al Concorso “Un Vino per Borsellino” promosso dal Comune di Marsala e dall’ Associazione nazionale Magistrati.

L’etichetta per Borsellino -dice il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamorafforza questo percorso di crescita sociale, dando spazio ad ulteriori sviluppi dell’intesa raggiunta tra le due Istituzioni, Comune e Anm”.

Una grafica espressione del messaggio di impegno civile contro la criminalità organizzata

Secondo il bando del concorso, i partecipanti dovevano ideare “un’etichetta che, grazie all’ideazione grafica, leghi il ricordo di quel sacrificio di vite umane al vino: un prodotto che si identifica con il territorio di Marsala, città dove il magistrato Borsellino ricoprì la funzione di Procuratore della Repubblica”.

Tutte le finaliste hanno colto in pieno lo spirito del concorso, con un chiaro messaggio di lotta per la libertà e contro la mafia, come ha sottolineato nella sua motivazione, la giovane Selene: “Questo cavaliere, con il suo destriero, non ha paura del mostro e lo fronteggia con coraggio, perché lui è il simbolo della lotta alla mafia, lui è Borsellino, lui è ogni uomo che ha alzato la testa e ha lottato per la libertà”.

Al primo posto l’etichetta “Mustazzo” realizzata da Antonella Trainito

Al termine si è svolta la premiazione del Concorso “Un Vino per Borsellino”, brevemente illustrato dall’architetto, Enzo Campisi.

La Giuria ha classificato al primo posto l’etichetta denominata “Mustazzo”, realizzata da Antonella Trainito, cui ha consegnato la targa Manfredi Borsellino, figlio del giudice Paolo, ucciso 26 anni fa assieme a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina.

Molto significativa la motivazione della finalista Selene Baldassarri. Così Selene ha spiegato la sua etichetta dedicata al Concorso “Un Vino per Borsellino”

L‘etichetta ideata da Selene Baldassarri

Questa etichetta è stata realizzata a mano utilizzando la tecnica della china e degli acquerelli. Il polpo simboleggia la mafia che con i suoi tentacoli cerca di avvinghiarsi a qualsiasi cosa per poi distruggerla e farla diventare sua, ma a fronteggiare questo male vi è un cavaliere. Questo cavaliere, con il suo destriero, non ha paura del mostro e lo fronteggia con coraggio, perché lui è il simbolo della lotta alla mafia, lui è Borsellino, lui è ogni uomo che ha alzato la testa e ha lottato per la libertà, alla quale il cavaliere punta con la propria lancia e vuole raggiungere non solo per se stesso, ma per tutti gli uomini che devono sopportare questi soprusi. In alto a destra, la vite che simboleggia le terre sottratte alla mafia e utilizzate per produrre vino, cerca anch’essa di fermare uno dei tentacoli del polpo perché, pur non avendo annientato questo male, grazie a dei grandi uomini si è riusciti a indebolirlo e ferirlo. In passato i cavalieri dovevano lottare contro mostri possenti e feroci come i draghi, ma nell’epoca moderna questi mostri si sono fatti più subdoli ed infidi, perciò il polpo è diventato il drago odierno”.

Video registrazione del convegno in ricordo di Paolo Borsellino e delle vittime di mafia

Nella giornata del ricordo si è svolto il convegno: “Combattere la corruzione e la mafia con la cultura – Giornata in ricordo di Paolo Borsellino e delle vittime di mafia”, registrato a Messina giovedì 19 luglio 2018. L’evento è stato organizzato da Università degli Studi di Messina.

Sono intervenuti: Salvatore Cuzzocrea (rettore dell’Università degli Studi di Messina), Daniela Rupo (direttore generale dell’ Università degli Studi di Messina), Giovanni Moschella (professore), Emanuele Crescenti (magistrato), Maurizio De Lucia (magistrato), Luigi Chiara (professore), Giuseppe Giordano (professore), Liliana Todaro (magistrato), Vittorio Alberti (filosofo, direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica).

Qui il video del dibattito ripreso da radio Radicale.

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