Sondaggio mondiale di Fine Anno: il 2020 come sarà? - InformaCibo

Sondaggio mondiale di Fine Anno: il 2020 come sarà?

Il 43mo sondaggio mondiale di Gallup International rivela che il 37% della popolazione mondiale (46 paesi) prevede un 2020 migliore. Gli italiani sono pessimisti

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 30/12/2019

Gallup International, il più grande network mondiale di istituti di ricerca indipendenti, di cui Doxa è partner per l’Italia e socio fondatore, ha pubblicato i risultati della 43esima edizione del Sondaggio Mondiale di Fine Anno sulle previsioni, le aspettative e le speranze dei cittadini di 46 paesi di tutto il mondo.

Nei sondaggi degli ultimissimi anni circa la metà della popolazione mondiale aveva dichiarato di sentirsi abbastanza felice e i risultati di questo 2019 confermano in sostanza questo quadro.

Il 37% della popolazione mondiale (46 paesi) prevede infatti un 2020 migliore. Ma gli italiani non sono ottimisti…. Ma vediamo i dati più in dettaglio.

Le previsione ottimistiche e quelle pessimistiche

Le previsioni ottimistiche per il nuovo anno prevalgono in India e nei paesi dell’Asia Occidentale (Afghanistan, Azerbaijan, Kazakhstan, Pakistan, Turchia) mentre le popolazioni del Medio Oriente sono prevalentemente pessimiste (52%).

A livello di singoli paesi, quelli più ottimisti (ossia quelli in cui gli intervistati che fanno previsioni positive per il nuovo anno prevalgono in misura maggiore rispetto a chi fa previsioni negative) sono: Nigeria (73%), Perù ed Albania (70%), Kazakhstan (67%) ed Armenia (62%).

L’ Italia al 31° posto a circa 2/3 della classifica

Tra i paesi pessimisti invece, troviamo al primo posto il Libano (76%), Hong Kong (68%), Giordania (60%) e purtroppo anche l’Italia, secondo il sondaggio, si trova tra i Paesi non proprio ottimisti.

L’italia si trova circa a 2/3 della classifica, ossia al 31° posto con 42 punti, risultato di 48% di felici (solo 2% molto felici, 46% abbastanza) meno 6% di infelici. C’è quindi una porzione molto ampia (45%) di nostri concittadini che si schierano al centro della scala, dichiarandosi né felici né infelici. Per fortuna giovani e giovanissimi sono molto più felici della propria vita rispetto agli individui d’età più avanzata: in particolare i felici sono 3 su 4 (76%) tra i 15 e i 17 anni, 2 su 3 (65%) nella fascia 18-34 anni e 6 su 10 (59%) nella fascia 35-44. La porzione dei felici si attesta poi al 45% tra i 45 e i 64 anni, per scendere inevitabilmente (29%) nella fascia over 64.

L’Europa occidentale è l’area più pessimista dopo il Medio Oriente e i paesi non appartenenti all’Unione Europea sono 2 volte più ottimisti dei paesi europei occidentali.

I più ottimisti hanno titoli di studio elevati

I dati su previsioni e aspettative appaiono fortemente correlati all’età ed al livello d’istruzione: gli intervistati d’età inferiore ai 35 anni e con titoli di studio più elevati risultano significativamente più ottimisti. La religione sembra invece non essere un fattore così discriminante, con un’eccezione però: gli Induisti sono di gran lunga più ottimisti.

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Il grafico sul sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera

Sondaggio Ipsos: Italiani più pessimisti

Il 77% è preoccupato per lavoro ed economia

Gli italiani sono più pessimisti rispetto a un anno fa, ma calano i timori legati a immigrazione e sicurezza. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera. Oggi quasi un italiano su due (49%) ritiene che il Paese stia andando nella direzione sbagliata (+ 10% rispetto al dicembre 2018), mentre il 21% è convinto che abbia intrapreso la giusta strada (-14%) e il 30% sospende il giudizio. Solamente il 15% degli italiani esprime un giudizio positivo sull’economia del Paese (-3% rispetto al 2018), mentre il 76% è di parere opposto.

La maggioranza assoluta (53%) non intravede alcun segnale di ripresa (+ 6%), mentre il 24% ritiene che vi siano alcune avvisaglie e solo una minima parte (2%) è del parere che i segnali di miglioramento siano evidenti. La graduatoria delle preoccupazioni degli italiani fa registrare qualche cambiamento rispetto allo scorso anno: invitati ad indicare le principali priorità del Paeseil 77% degli italiani indica spontaneamente il lavoro e l’economia (+2%), seguiti dal funzionamento delle istituzioni e dalla situazione politica, menzionati dal 43% (in aumento di 10 punti), dal welfare (36%, in flessione di 2 punti).

A seguire si colloca il tema dell’immigrazione (23%), in forte calo rispetto al dicembre 2018(-14%), quindi la sicurezza (22%, in calo di 2 punti), l’ambiente (14%, in aumento di 6 punti) e la mobilità (2%). Rispetto alle prospettive economiche personali e familiari, quasi un italiano su due (46%) non si attende cambiamenti, il 24% è pessimista e il 22% ottimista.

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