“Strade del Vino e Distretti Enogastronomici”, il Forum delle Città del Vino a Chieti
di Informacibo
Ultima Modifica: 11/06/2013
Siena, 11 giugno 2013. Metti insieme il wine & food, la cultura e un po’ di web, il tutto amalgamato in un “brand destination” forte ed ecco servita la ricetta del “dream team” turistico che può battere la crisi.
Dalla vacanza multidimensionale al distretto come sistema turistico, dalla cultura del cibo al ruolo delle piccole e medie imprese, dalla tassa di soggiorno alla comunicazione on line, fino alla “continuità” e “congruità” paesaggistica, lo stato dell’arte del turismo enogastronomico tra sfide e opportunità è protagonista a “Strade del Vino e Distretti Enogastronomici”, il Forum delle Città del Vino di scena il 22 giugno a Chieti, per un rilancio del ruolo strategico del settore e dei territori d’origine del made in Italy (info: http://www.terredelvino.net/).
Il turismo enogastronomico riesce a resistere ai mutamenti dell’economia, crescendo ad un ritmo del +12% l’anno, tra il 2011 e il 2012, ma che ha comunque bisogno di una strategia nazionale. Ed è questo uno degli obiettivi del Forum delle Città del Vino che affronterà le molteplici sfaccettature del settore partendo dallo stato dell’arte delle Strade del Vino in Italia fra crescita, decrescita e bisogni. Ma si parlerà anche di “Brand Destination”, cioè del distretto come sistema turistico di offerta integrata diversificata, basata sulla qualità dell’accoglienza, come sostenerlo e quali sono gli input legati alla valorizzazione dei prodotti in un’ottica complessiva di sviluppo dell’offerta e dell’accoglienza.
La qualità dell’alimentazione e la cultura del cibo rappresentano, in questo momento, un valore aggiunto in termini di reputazione e competitività.
La sostenibilità del turismo enogastronomico viene identificata con l’idea di un’alimentazione veicolo di salute, nonché di valori culturali ed etici, ma in che misura è messo a sistema questo immenso patrimonio e in che modo si trasforma in ricchezza? Per rispondere a questa domanda al Forum si analizzeranno i modelli di turismo rurale in grado di sviluppare servizi connessi all’attività enoturistica e alla cultura dell’alimentazione, per una vera e propria vacanza multidimensionale, cioè che trasversalmente tocca tutti gli aspetti di un territorio messi in sinergia per un’offerta che soddisfi il turista su più fronti e lo stimoli a restare in quel territorio, valorizzando così l’intero comparto agroalimentare, veicolo di valori culturali ed etici.
Prima però bisogna che il turista decida di visitare un determinato luogo e per farlo al giorno d’oggi non va sottovalutata la comunicazione on line, dalla visibilità alla commercializzazione della proposta di viaggio. In tutto questo sarà messo in risalto il ruolo delle piccole e medie imprese nel turismo enogastronomico, quelle che fanno il mercato tradizionale, che vanno supportate da nuove strategie territoriali per garantire economicità e redditività. Ultimi ma non meno importanti saranno affrontati i temi della promozione e gestione sostenibile delle aree rurali rispetto agli spazi urbani e la tanto discussa tassa di soggiorno.
“Si tratta di un appuntamento importante per il turismo enogastronomico del Belpaese – spiega il presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza – e ci auguriamo che questo Forum sia un punto di partenza per il rilancio del settore. Il Ministero al Turismo, insieme a quello delle Politiche Agricole, che sovrintende lo sviluppo del settore dall’istituzione della 269/’99, insieme agli Enti pubblici preposti, alle Istituzioni e alle Associazioni che da sempre seguono lo sviluppo del comparto in relazione alle risorse naturalistiche e socio-culturali del Paese, potrebbe recuperare le esperienze in corso e operare una valutazione in merito ai temi oggetto del Forum”.
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