Timbrare le uova all’origine, a tutela del consumatore - InformaCibo

Timbrare le uova all’origine, a tutela del consumatore

Tracciabilità del prodotto: nuova tutela per la filiera del made in Italy

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 29/01/2019

Ogni italiano consuma, in media, circa 200 uova all’anno. In più ci sono quelle utilizzate per  dolci e preparati vari, per una cifra che arriva a circa dieci miliardi di uova prodotte. Sono numeri importanti che ci portano a capire l’importanza della loro tutela.

Timbratura all’origine delle uova necessaria per tutelare i consumatori e la filiera made in Italy

Unaitalia, Unione nazionale filiere agroalimentari carni e uova, ha accolto con favore le risoluzione della Commissione Agricoltura ed in particolare quelle a firma degli onorevoli Cassese e Gastaldi, in quanto “la timbratura obbligatoria delle uova in allevamento rappresenta un elemento fondamentale per tutelare le produzioni nazionali, ma soprattutto per garantire che i consumatori possano avere informazioni chiare circa l’origine delle uova e le modalità di allevamento”.

L’introduzione di questa misura, a seguito di una nostra specifica richiesta, -ha detto  Ruggero Moretti, presidente del Comitato Uova di Unaitalia- garantirà un ulteriore miglioramento della tracciabilità e della trasparenza del prodotto e più attente garanzie al mercato e ai consumatori, come evidenziato dallo stesso Ministro Sen. Gian Marco Centinaio, La timbratura all’origine tutela infatti gli allevatori italiani dal rischio di commistioni con prodotti analoghi che potrebbero non avere tutte le necessarie garanzie in materia di sicurezza alimentare e sull’origine e veridicità delle informazioni stampigliate sul guscio”.

Sostegno anche da parte della Regione Lombardia

Secondo  l’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi: “Attualmente la timbratura delle uova avviene nei siti di imballaggio, dove possono arrivare uova provenienti da stabilimenti produttivi diversi e con molteplici tipologie di allevamento. La timbratura obbligatoria in allevamento invece tutelerà sia i produttori che i consumatori, che potranno essere certi della provenienza del prodotto e scegliere consapevolmente quale consumare”.

Soddisfatto anche Oreste Massimino presidente della Federazione Nazionale Avicola di Confagricoltura

Maggiori garanzie di tracciabilità e più trasparenza sulla provenienza delle uova: sulla base di queste considerazioni il presidente della seziona avicola di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, accoglie con favore la risoluzione unitaria della Commissione Agricoltura alla Camera.

All’audizione che ha preceduto la risoluzione in Commissione, era presente per Confagricoltura proprio Oreste Massimino, in qualità di presidente della Federazione Nazionale Avicola: “Si tratta di una risoluzione a favore della tracciabilità, che tutela sia i produttori sia i consumatori – spiega Massimino –. L’obbligo di timbrare in allevamento eliminerebbe la possibilità di attribuzioni errate, cosa che può invece accadere se lo si fa nei centri di imballaggio, con il rischio di commistione di prodotti di provenienza diversa che, magari, non presentano i medesimi standard di sicurezza alimentare. Sulla questione, si è lavorato con Agrinsieme all’elaborazione del documento condiviso presentato in Commissione”.

In Piemonte si allevano circa 2,5 milioni di galline per la produzione di uova, di queste il 65% sono in provincia di Cuneo.

Dopo anni di grande crisi, il mercato avicolo nel 2018 si è chiuso abbastanza bene, anche se nel comparto delle uova i margini sono estremamente ridotti, nonostante la qualità delle produzioni sia eccellente, i controlli sanitari funzionino molto bene e le prospettive di consumo siano interessanti.

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