Un Capodanno all'insegna della passione e della seduzione con il classico "botto" augurale - InformaCibo

Un Capodanno all’insegna della passione e della seduzione con il classico “botto” augurale

di Informacibo

Ultima Modifica: 28/12/2013

Parma dicembre 2013. Bollicine e Festività costituiscono un binomio inscindibile, da sempre. La ragione è presto detta: nell’imminenza delle festività di fine anno si cercano, per sé e per farne dono alle persone care, le etichette di maggiore importanza e prestigio.

Parlando di tavola imbandita, non si possono dimenticare gli spumanti e gli champagne: non più solo prodotti da ricorrenza, per fare il classico “botto” augurale, ma, con sempre maggiore frequenza, compagni stuzzicanti e gradevolissimi a tutto pasto. I dati degli ultimi mesi parlano chiaro: in misura crescente, i consumatori italiani desiderano pasteggiare con l’abbinamento di bollicine di qualità, come conferma la recente ricerca di Osve.org.

Il vino connota inoltre in maniera sempre più precisa e sempre più consapevole chi lo compra e chi lo regala.

“La grandezza della bollicina italiana sta tutta nella sua diversità -così ha scritto in uno degli ultimi numeri del settimanale “Panorama”, Luca Gardini, già insignito del titolo di “miglior sommelier del mondo”. Ed ha aggiunto: “Se lo champagne rappresenta la storicità aristocratica del perlage, le mille bolle azzurre nel nostro Paese, rappresentano il lato contemporaneo del brindisi”.

Ecco perché oggi, anche in tempi di congiuntura economica difficile, le bottiglie si vedono riservare un’attenzione particolare e un sempre maggiore cin, cin “orgogliosamente italiano” come ci ricorda Marco Gatti che, insieme a Paolo Massobrio, firma i libri L'Ascolto dei Vini: “Con un po' di fantasia, i pubblicitari non potrebbero forse rappresentare l'Italia come una gioiosa coppa di spumante? Con il Nord che, dal Piemonte al Friuli, è la coppa appunto. Il Centro, lo stelo. Il Sud, la base. A lungo gli italoiani -ha scritto Gatti- hanno masticato amaro, invidiando i cugini francesi per un prodotto: lo Champagne. Oggi, non più! Perchè cresce l'orgoglio per la produzione spumantistica nazionale”.

Come resistere infatti davanti ad alcune tra le più blasonate bottiglie made in Italy?

 Il Trentodoc vince la sfida del tempo con Giulio Ferrari Collezione

La famiglia Lunelli ha voluto spingere oltre la sfida del tempo e portare, con il Giulio Ferrari Collezione, ancora più in alto il vertice assoluto delle bollicine italiane.
Il Giulio Ferrari del 1972 è stata la prima etichetta a rivendicare alla spumantistica italiana un ruolo da protagonista sulla scena internazionale, presentandosi, in un’epoca in cui si pensava che gli spumanti non reggessero lunghi invecchiamenti, con un affinamento di 8 anni. Con il medesimo spirito pionieristico, il Giulio Ferrari Collezione è oggi l’unica bollicina italiana a vedere la luce dopo 18 anni di attesa, nel buio e nel silenzio della cantina. La prima edizione è espressione della vendemmia 1995, che fu di eccezionale qualità, tanto da passare alla storia come “l’annata del secolo”. La sboccatura è del febbraio 2012.

Boom del Franciacorta all'estero

Franciacorta si prepara a chiudere un 2013 da protagonista con un'export che vola.

Un aumento a doppia cifra sui mercati esteri è la sua performance più attesa, grazie alle attività di promozione e comunicazione che il Consorzio Franciacorta ha pianificato nell’ultimo anno, in particolare in Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Germania.

Come infatti si può resistere di fronte ad un Franciacorta vintage collection 2009 di Cà del Bosco?
 

Prosecco superstar
 

Il signor Prosecco continua a presentarsi come un vino superstar. Perchè continua a segnaer tassi di incremento a due cifre conquistando i mercati esteri e furoreggia in ogni occasione, grazie al suo costo contenuto e alla qualità sempre maggiore.

Le proposte sono svariate, dal top di Bisol, famiglia storica del Prosecco, con il raffinato Valdobbiadene superiore di Cartizze al superlativo Prosecco superiore Docg cuvèe dell'ultracentenaria Carpenè Malvolti, ambasciatrice del Prosecco nel mondo.

Molto apprezzato il Cartizze Vigna La Rivetta di Villa Sandi che si colloca nella fascia alta come il Rive di San Pietro di Barbozza di Mionetto.
 

Un bere nuovo e giovane per Capodanno è certamente Pignoletto a marchio Quattroville

Il piacere di bere frizzante si chiama Pignoletto Righi.

In questi ultimi anni il Pignoletto è cresciuto velocemente fino a diventare oggi la moda del momento e il Gruppo Coltiva ha certamente contribuito in questi anni consolidando sul mercato il Pignoletto frizzante e lanciando pesantemente sulla ristorazione il Pignoletto spumante Reno DOC a marchio QUATTROVILLE – RIGHI.

In una flùte con il Pignoletto Spumante Righi, che da sempre connota l’identità enologica dei colli dell’Emilia, si passa una grande serata di gala, specialmente a Capodanno.

Il Pignoletto Righi è molto apprezzato inoltre negli eventi mondani e sportivi.(Vedere il video QUI)

 

I Vini Righi vengono distribuiti da GRUPPO COLTIVA Divisione Gruppo Italiano Vini S.p.A.

http://www.vinirighi.it

RIGHI – Via Brodolini n. 24 – 42040 Campegine (RE) – Tel: +39 0522 905711 Fax: +39 0522 905778 – [email protected]
 

Il pluripremiato Cesarini Sforza “Aquila Reale” Riserva 2003 – Trento D.O.C.


 

La Cuvée Cesarini Sforza “Aquila Reale” è prodotta dalla vinificazione di uve Chardonnay provenienti dai vigneti situati a Maso Sette Fontane, in Val di Cembra, su terreni detritici, leggermente calcarei, sabbiosi non molto profondi, a 500 metri sul livello del mare.

Cesarini Sforza “Aquila Reale” si presenta con una spuma che risuona melodiosa nel calice, lasciando una sinuosa corona di bollicine sul bordo del cristallo; il perlage è molto fine, di valida trama e modulata persistenza. Veste il bicchiere di un colore paglierino brillante, con riflessi quasi zecchini; il bouquet risulta maturo, con sentori di composta di mele cotogne, tarte tatin, crema pasticcera, scorza di agrumi canditi. Un profilo olfattivo rotondo e opulento, di esuberante personalità e decisa intensità, che chiude su note di fichi secchi e bonet all’amaretto. In bocca è coerente con le sensazioni olfattive, arricchito da un morbido ricordo di rovere. Cremoso, strutturato, caldo, di bella intensità. La freschezza acida bilancia le note più mature, instaurando un bell’equilibrio gustativo. La beva si chiude persistente su sensazioni di frutta tropicale e nocciole tostate.
 

Famiglia Olivini, vignaioli dal 1970: Lugana Doc e Brut

 

Nonostante l’azienda nasca e si basi innanzitutto sulla produzione di vini fermi, un quarto delle bottiglie prodotte (40.000) sono destinate alla spumantizzazione: un forte incremento che lo pone tra le aziende leader del mercato.
I componenti della famiglia Olivini, pionieri delle bollicine con il Lugana, da sempre hanno creduto nella spumantizzazione del Lugana e con il Lugana Doc Pas Dosè Metodo Classico sono riusciti ad ottenere  la perfezione.

Il Lugana Doc Pas Dosè Metodo Classico
Vino ottenuto da uve di Trebbiano di Lugana.
L’accurata vinificazione, con particolare attenzione alla selezione delle frazioni di pressatura, la rifermentazione in bottiglia e la sosta sui lieviti per almeno 48 mesi donano a questo prodotto
eccezionali doti di freschezza e complessità.
Al naso esplode di prepotenza balsamica di salvia e limoncella con sfondo inusuale di ciliegia; al gusto si esprime potente e sapido con nervatura acidica contrastata da grande cremosità e grassezza oleosa a chiudere una bocca di persistenza quasi infinita.
 
Altro ottimo vino di Casa Olivini è il Lugana brut
Le caratteristiche del Lugana Brut
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Vino ottenuto da uve di Trebbiano di Lugana in purezza con metodo classico.
Dopo una vendemmia precoce viene successivamente fermentato in bottiglia rimanendo a riposo sui lieviti per almeno 30 mesi acquisendo così le sue caratteristiche peculiari.

Il perlage è fine e persistente, i profumi decisamente fruttati sono accompagnati da un gusto fresco, sapido ma allo stesso tempo cremoso e definito con bollicine di un certa sottigliezza.
www.famigliaolivini.com
 

SP1 Metodo classico di Calabria

SP1 la novità dell’azienda agricola biologica Santa Venere  di Cirò (Kr) è stata presentata in anteprima nella scora edizione di Vinitaly, e realizzato in collaborazione con l’enologo di fama internazionale Riccardo Cotarella, continua a riscuotere successi.
Questospumante Brut Metodo classico rosé, dai riverberi brillanti color Cerasuolo e buccia di cipolla, profumo di ribes, more, lamponi e crosta di pane, è caratterizzato da un perlage fine e persistente, incanta con un gusto pieno e un bouquet profumato che ricorda i fiori e i piccoli frutti rossi.
Ottenuto dal vitigno autoctono Gaglioppo, da agricoltura biologica, SP1 è un vino autentico, legato indissolubilmente alla sua terra, caratterizzato da gusto e aroma inconfondibili che ricordano la Calabria e i suoi profumi. Grazie al metodo di coltivazione biologica e rigorosamente naturale, infatti, questo vino valorizza al massimo le qualità specifiche del territorio in cui nasce, nel pieno rispetto delle caratteristiche del suolo e della biodiversità.
Perfetto anche come aperitivo, questo spumante è ottimo da degustare ghiacciato e si sposa alla perfezione con amuse-bouches, finger food e stuzzichini, ma anche con antipasti, risotti o primi piatti a base di pesce. Per gli amanti delle crudités, va assaggiato anche in abbinamento al sushi. Il suo nome curioso, SP1 o meglio SP one, deriva dalla caratteristica località, nei pressi di Cirò: Spione, in cui sorge il vigneto di due ettari gestito dalla famiglia Scala ma di proprietà di Domenico De Sole, nipote del titolare Federico Scala, ex Ceo di Gucci e attuale proprietario del marchio Tom Ford. Inoltre, SP1 è il nome della via che costeggia la proprietà: la strada provinciale 1.
SP1 rientra nell’ambizioso progetto Autoctoni di Calabria.
www.santavenere.com
 

Un ultimo appello: manca poco ormai al nuovo anno e non toglieteci una flûte seducente di spumante accompagnato da una buona fetta di Prosciutto di Parma!
AUGURI A TUTTI!

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Capo Redattore