Zucchero italiano amaro: stamane chiesto alla Ue lo stato di crisi
Il ministro delle politiche agricole (Mipaaft), Gian Marco Centinaio annuncia il no di Bruxelles alle richieste italiane
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 15/10/2018
Oggi lunedì 15 ottobre il governo italiano ha presentato al consiglio dei ministri dell’agricoltura europea, svoltosi a Lussemburgo, la richiesta di attivare alcune misure eccezionali, cioè lo stato di crisi, per il deterioramento delle condizioni di mercato nel settore dello zucchero.
Il ministro Gian Marco Centinaio annuncia il no di Bruxelles
«La Commissione Europea si è dichiarata contraria alla nostra proposta di stoccaggio privato in quanto considerata troppo onerosa e poco efficiente. Sono molto preoccupato per il futuro del comparto e della produzione dello zucchero in Italia. Faremo di tutto per aiutare i nostri produttori». Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole e forestali, annuncia così il no di Bruxelles alla richiesta del governo italiano di intervenire con urgenza per equilibrare la situazione di crisi dello zucchero italiano.
Secondo il governo italiano la richiesta di intervento è motivata dal fatto che negli ultimi dodici mesi i prezzi medi sono diminuiti di oltre il 30%.
Nel dossier illustrato questa mattina si sottolinea come «il drastico calo del prezzo dello zucchero sta generando un forte impatto negativo sia per i produttori che per le industrie». E per Roma «gli attuali prezzi dello zucchero non sono coerenti neppure per i produttori europei più competitivi».
Chi ha votato a favore e chi contro la proposta italiana
Si sono espressi a favore della proposta italiana, la Croazia, la Spagna, l’Ungheria, la Polonia, il Belgio, la Grecia, la Romania, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Contro hanno votato l’Olanda, la Danimarca e la Germania. la Francia, invece, si è astenuta.
Coldiretti: il no dell’Ue «rischia di azzerare il made in Italy colpito dalla concorrenza sottocosto di multinazionali francesi e tedesche»
Secondo la Coldiretti il no dell’Ue «rischia di azzerare il made in Italy colpito dalla concorrenza sottocosto di multinazionali francesi e tedesche». Secondo l’organizzazione agricola guidata da Roberto Moncalvo «per difendere la produzione italiana è necessario arrivare a una chiara etichettatura di origine obbligatoria anche per lo zucchero in modo da offrire ai consumatori la libertà di scegliere cosa mettere nel carrello della spesa».
I numeri della crisi: tempi amari per lo zucchero italiano
Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti, da una parte il consumo nazionale è arrivato a oltre 1,7milioni di tonnellate; dall’altra la produzione interna è bloccata su 300mila tonnellate.
Negli ultimi anni sono stati chiusi ben 16 zuccherifici su 19 azzerando l’84% del potenziale industriale nazionale ed entro il 2018 un altro stabilimento dovrebbe cessare l’attività.
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