A Piacenza il Festival del pomodoro Doc, una tre giorni di eventi dedicata all'Oro Rosso - InformaCibo

A Piacenza il Festival del pomodoro Doc, una tre giorni di eventi dedicata all’Oro Rosso

di Informacibo

Ultima Modifica: 10/09/2015

È il pomodoro del Nord il grande protagonista della kermesse, che dal 2 al 4 ottobre 2015 animerà le vie e le piazze di Piacenza di spettacoli, incontri, ospiti speciali e iniziative golose per celebrare l’eccellenza dell’ingrediente principe della dieta mediterranea con oltre 50 eventi.

La città di Piacenza si tingerà non solo del rosso dei pomodori, ma anche quella dei piatti che sono diventati un simbolo del made in Italy: la pasta e la pizza. L’Italia del resto è la regina del pomodoro in Europa, dove oltre la metà del prodotto è made in Italy, e uno dei più grandi produttori mondiali con oltre 2,3 milioni di tonnellate l’anno di materia prima.
In passerella non un pomodoro qualunque, ma quello del Nord Italia, che raccoglie nel distretto tra Piacenza, Parma, Cremona, Mantova, Ferrara, Lodi, Alessandria e Pavia il centro nevralgico della produzione di pomodoro per polpe, passate e altri prodotti per l’industria e per il grande mercato italiano e mondiale. Un sistema d’eccellenza che produce e lavora in questo territorio oltre il 50% del pomodoro italiano e che si sviluppa in una rete di circa 50 tra imprese di trasformazione e organizzazioni di produttori, connessi tra loro, dalla raccolta della materia prima nei campi al prodotto finito negli impianti.
Per festeggiare questo primato, OroRosso, promosso dal Comune e la Camera di Commercio di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, colora il centro storico di Piacenza con tutte le sfumature del colore della passione. Un viaggio nelle meraviglie del pomodoro attraverso decine di appuntamenti aperti al pubblico in un weekend di divertimento non-stop.

La kermesse è stata presentata martedì 8 settembre nella sala consiglio di Palazzo Mercanti, alla presenza dei numerosi attori che sono parte attiva nella manifestazione, a partire dall’amministrazione comunale: “Il Festival ha il compito di ‘seminare’ il sapere piacentino, nella prospettiva di raccogliere risultati che non possono essere immediati, ma a medio e lungo termine” – commenta il sindaco Paolo Dosi – alludendo allo scetticismo che spesso ha accompagnato i progetti messi in campo dal Comune nell’anno di Expo 2015. “Vogliamo fare di Piacenza la capofila del pomodoro nel Nord Italia e al tempo stesso valorizzare il centro storico e dar vita ad un polo culturale attrattivo” – aggiunge l’assessore al commercio Giorgia Buscarini.

”Sono stati coltivati 10mila ettari di pomodoro e questo ci colloca al primo posto al Nord e secondi solo a Foggia in Italia – spiega Il presidente di Coldiretti Piacenza, Marco Crotti -. Quest’annata è stata decisamente difficile a causa degli andamenti climatici, ma oggi possiamo dire che Piacenza si distingue per qualità e quantità di produzione e che gli agricoltori sono comunque riusciti a raggiungere gli obiettivi, dimostrando che la nostra provincia mantiene la cultura del pomodoro”.
Tra i relatori, Giuseppe Parenti della Camera di Commercio, che ha lanciato l’augurio di poter proseguire anche in futuro i contatti e le opportunità che offrono queste iniziative e Cristian Lertora della Fipe, che ha ribadito che i commercianti della città saranno coinvolti nell’evento, imperniato sulla qualità. Presente anche Maurizio Crepaldi, direttore territoriale Piacenza Pavia di Cariparma Crédit Agricole, main sponsor della kermesse, insieme a Pomì.

Il ricco programma di Oro Rosso è a cura di da Sgp Eventi, rappresentata da Stefano Pelliciardi. Perno della tre giorni sono le “piazze tematiche”: mentre Piazza Duomo sarà sede di un grande palcoscenico con concerti e maxischermo, piazza Duomo sarà intitolata alla pizza, piazza Sant’Antonino alla pasta e piazzetta Plebiscito al Tomato Strett Food (regno della bruschetta). In piazzetta pescheria andrà in scena il processo del pomodoro, in Piazzetta San Francesco un’Italia in miniatura esemplificativa della produzione nazionale di oro rosso, supportata anche da Village Coldiretti, con tanto di “super” pomodoro. 

OroRosso”, oltre 50 eventi in tre giorni
Dalle degustazioni agli spettacoli animati, dalla musica all’arte, Piacenza in festa si colora di rosso in un fitto calendario di appuntamenti
Per festeggiare questo primato, OroRosso, promosso dal Comune e la Camera di Commercio di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, colora il centro storico di Piacenza con tutte le sfumature del colore della passione. Un viaggio nelle meraviglie del pomodoro attraverso decine di appuntamenti aperti al pubblico in un weekend di divertimento non-stop.

Protagonisti del festival saranno chef stellati con showcooking che attraversano le mille declinazioni del pomodoro in cucina (dalla bruschetta al bloody mary passando, naturalmente, per la pizza e la pasta, in un “matrimonio” celebrato ad hoc); i ristoranti, , che per l’occasione proporranno solo menu in rosso per l’intera durata della festa; gli operatori del settore, che sveleranno i segreti della coltivazione e il fascino dei vari processi di trasformazione, dal campo alla tavola; i bambini con laboratori didattici per imparare le proprietà dell’ortaggio in modo divertente, ad esempio dipingendo con il succo di pomodoro o imparando attraverso il gioco tutti i suoi benefici.
Ma al centro di tutto saranno soprattutto i visitatori comuni che potranno partecipare gratuitamente a decine di eventi in città e assistere agli spettacoli con parate in costume, show cooking, degustazioni, mostre, artisti di strada, attori e personalità dello spettacolo. È il caso, ad esempio, del “Pomodoro alla sbarra”, un divertente talk show sotto forma di processo in cui un avvocato difensore tesse le lodi del pomodoro – in particolare quello del Nord – mentre un pubblico ministero conduce l’”accusa”, tirando in ballo le proprietà nutritive, il ruolo nella dieta, il suo impiego in alcune delle ricette più amate della tradizione italiana. Oppure la “Disfida della pizza”, un match a colpi di mattarello tra la pizza napoletana, le sue varianti italiane e quella americana.

L’intera città si trasformerà per tre giorni in una vera e propria capitale del pomodoro. Perfino le sue piazze “cambieranno nome” in omaggio all’ortaggio più amato del mondo: Piazza Duomo diventa la Piazza della Pizza, dove per tre giorni verranno sfornate in continuazione pizze di ogni genere e stile, spaziando con le combinazioni di ingredienti tra le classiche e le più originali; Piazza Plebiscito diventa la Piazza della Bruschetta – Tomato Street Food, dove la classica bruschetta mediterranea con il pomodoro a pezzi sarà solo una delle golosità disponibili, con un occhio al cibo di strada e alle varie sfiziosità da passeggio rigorosamente a base di pomodoro.
Per le vie del centro ci si potrà imbattere in una grande infiorata di 80 mq che riproduce con i fiori rossi un enorme pomodoro, ma anche in una coreografica riproduzione in oltre 50 mq dell’Italia in miniatura, dove grandi pomodori segnalano le più importanti aree geografiche del Paese dedicate alla produzione, la raccolta e la trasformazione del prodotto.
Ma accanto agli spettacoli votati all’animazione e al divertimento, si susseguiranno anche laboratori di cucina, lectio magistalis tenute da massimi esperti dell’argomento in ambito nazionale e anche un convegno scientifico sui benefici del pomodoro con il parere di nutrizionisti, oncologi e pediatri sugli effetti positivi del pomodoro nella dieta quotidiana.
Costante sarà inoltre il riferimento all’andamento economico del mercato del pomodoro in Italia. Solo nel 2014, infatti, il distretto del pomodoro del Nord ha coperto 39mila ettari di terreno coltivato, generando un valore di circa 200 milioni di euro.

ORO ROSSO FESTIVAL: NEL VILLAGE COLDIRETTI GIOCO DI SQUADRA PER IL POMODORO PIACENTINO
Si chiamerà Coldiretti Village e i contenuti saranno sviluppati dalle maggiori strutture economiche del nostro territorio: il Consorzio Terrepadane, il Consorzio di Bonifica di Piacenza ed Ainpo, tutti uniti sotto un unico colore per portare ad “Oro Rosso”, il Festival del Pomodoro del Nord, che avrà luogo a Piacenza il primo week end di ottobre, la storia ed i valori legati alla preziosa bacca.
Con 9.978 ettari, coltivati a pomodoro nel 2015, commenta Coldiretti Piacenza, la nostra provincia è la prima produttricedell’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del nord Italia; produciamo, oltre un terzo più di Ferrara (che conta 6.851 ettari) ed  il doppio di Parma (con 4.788) e rappresentiamo il 13,3% delle superfici coltivate a livello nazionale.

“Accogliamo con entusiasmo, afferma Marco Crotti, presidente di Coldiretti Piacenza, la decisione di voler dar vita ad un grande evento incentrato su questa produzione affinché la storia e la tradizione ad esse legate possano finalmente approdare sul palcoscenico nazionale e Piacenza possa essere riconosciuta anche tramite l’identificazione nell’ Oro Rosso. La produzione di pomodoro, ricopre storicamente un ruolo da protagonista nell’economia agricola della nostra provincia; a partire dalla fine del 1800 con la specializzazione nella produzione e successivamente all’inizio del 1900 con i primi insediamenti industriali, Piacenza è pomodoro. Il clima e la passione degli imprenditori hanno negli anni consolidato questa vocazione ed hanno permesso lo sviluppo di know- how nella produzione e trasformazione. Ma questo successo è legato a doppio filo con tanti attori della stessa storia, per questo al festival saremo insieme lanciando un messaggio straordinario di filiera in grado di sviluppare sinergie a favore del mondo della produzione e del consumatore”.

“Per tutte le colture piacentine, ma in particolar modo proprio per il pomodoro, aggiunge Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’acqua è una risorsa di vita assolutamente indispensabile e il Consorzio la accompagna da sempre con la sua rete di canali nei campi delle nostre aziende agricole affinché si trasformi in questo straordinario Oro Rosso che ci caratterizza come territorio a livello produttivo. L’auspicio è che una manifestazione di rilievo come questa possa ancora di più e meglio porre l’attenzione collettiva e in modo condiviso su cosa sia meglio fare per preservare e migliorare le caratteristiche peculiari del pomodoro affinché se ne incrementi valore economico e qualità, peraltro già ottima”.

“L’organizzazione di prodotto, afferma Filippo Arata, presidente di Ainpo, svolge un ruolo fondamentale per garantire una stabilità nella programmazione non solo agronomica ma anche finanziaria per i produttori di pomodoro. Per questo intendiamo farci partecipi del festival come attori di una filiera di qualità che lavora secondo le regole per tutelare al meglio il reddito dei produttori agricoli e da questa manifestazione ci aspettiamo che l’intero settore possa ottenere l’attenzione che merita.”
“Quando si parla di pomodoro, afferma Luigi Bisi, presidente di Terrepadane non si può prescindere dall’indiscutibile ruolo che il consorzio ha ricoperto negli anni ‘80 durante il delicato processo della meccanizzazione che ha permesso lo sviluppo della produzione e l’incremento di professionalità degli imprenditori agricoli che oggi, con un alto grado di innovazione, garantiscono un prodotto salubre e di qualità. Per noi pomodoro vuol dire innovazione e sostenibilità, vuol dire precision farming e nuove tecniche di irrigazione, vuol dire assistenza tecnica gratuita e mirata per un miglior utilizzo dei mezzi tecnici, vuol dire davvero, valore aggiunto per un territorio e per la sua economia e nel Village Coldiretti si potrà trovare tutto questo.”
Tutte le informazioni sull’evento, organizzato da Sgp, sono su www.ororosso.net. #OroRosso

Dal campo alla tavola: come nasce la bontà
Segui il percorso del pomodoro, dai campi allo stabilimento. Scopri dove nascono i pomodori, passeggiando nei campi a pochi chilometri da Piacenza. La visita guidata alle coltivazioni presso il campo catalogo della varietà antica di pomodoro da industria, è un’iniziativa dell’azienda agricola GIAROLA DI ARATA SIMONE S.S SOC.AGR Podenzano-Piacenza che, nel presentare le varietà presenti nel campo, invita a verificare che in questa campagna fino ad oggi preserva nel prodotto le proprietà organolettiche della bacca senza tralasciare altre caratteristiche quali colore, grado brix, pelabilità, consistenza delle bacche, per avere alla fine un prodotto fresco di elevata qualità, che poi nel processo di trasformazione possa rispondere alle esigenze dei diversi consumatori.
Camminare tra le piantagioni di pomodoro ha sempre lo stesso fascino, che sia piccola o grande, privata o di una multinazionale, per trascorrere una giornata interessante, tra nuove metodologie e storie del passato. Tutto è programmato in modo da permettere ad ogni singolo coltivatore di poter produrre al meglio. E poi la raccolta, questo viaggio nell’agricoltura moderna. La fase (un tempo) più faticosa ma anche (allora) la più romantica: viene sostituita da questa miracolosa macchina che in tempi brevi lavora tutte le piantine, le solleva, le taglia, le scuote; poi un lettore ottico scarta i pomodori “cattivi”. Solo a questo punto torna protagonista l’uomo che ha il compito di eliminare eventuali residui (sassi, fango, ecc.).
Il periodo di raccolta del pomodoro da industria si rivela sempre uno dei momenti più significativi per discutere e condividere con i numerosi operatori del settore che ogni anno portano diverse novità sul mercato, pronte a soddisfare le necessità di un mercato sempre più esigente.

Arp, però che qualità
E poi, conservare i pomodori appena raccolti, con lo stesso gusto, è il culto di A.R.P. – Agricoltori Riuniti Piacentini, società che vanta una lunga esperienza. Dal 1958 infatti opera nella coltivazione, trasformazione e distribuzione dei derivati del pomodoro nella provincia di Piacenza.
La giornata, articolata in più momenti, continua con una visita agli stabilimenti in piena campagna del pomodoro, per constatare personalmente la qualità e la genuinità dei loro prodotti, con l’industria conserviera che ogni anno trasforma 220mila tonnellate di prodotto, 100% made in Italy, che viene commercializzato in Italia, Europa ed Africa sui 3 principali mercati di riferimento. Grande Distribuzione –Retail, Food Service – ristorazione e industriale.

Assieme al pomodoro, ARP lavora anche 2000 tonnellate di piselli e 500 di fagioli borlotti che provengono da oltre 90 aziende agricole, tutte piacentine, di cui è composta la cooperativa il cui fatturato è cresciuto nel tempo, a testimonianza che quello del food è un settore di eccellenza su cui puntare. La selezione qualitativa finale viene fatta a mano da operai altamente specializzati, in maggioranza donne, senza che il pomodoro perda quel contenuto di freschezza, peso e sapore che la terra e il sole gli ha regalato.
Il tema di Expo 2015 sarà, come ormai noto, “nutrire il pianeta”, e chi meglio di ARP, l’azienda conserviera attiva da oltre 50 anni, raccoglie questa mission.

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Capo Redattore