"C’è del marcio nel piatto" di Gian Carlo Caselli e Stefano Masini - InformaCibo

“C’è del marcio nel piatto” di Gian Carlo Caselli e Stefano Masini

Un libro che spiega come il cibo che arriva sulle nostre tavole può essere talvolta dannoso per la salute

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 26/06/2018

C’è del marcio nel piatto!”, non è solo un forte grido di allarme ma un libro (Edizioni Piemme) scritto da un (ex) magistrato e un docente universitario: Gian Carlo Caselli, giudice istruttore a Torino, poi alla guida della Procura della Repubblica di Palermo e procuratore della Repubblica di Torino, ora presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Al suo fianco Stefano Masini, docente di diritto agroalimentare all’Università di Roma Tor Vergata, attualmente coordinatore della attività dell’Area Ambiente e territorio della Confederazione nazionale Coldiretti.

La copertina del libro e la foto dell’ex magistrato Gian Carlo Caselli

I due hanno scritto un libro proprio per spiegarci cosa siano e come funzionano le contraffazioni alimentari. Dato che il cibo è una questione che riguarda tutti, non solo chef stellati e casalinghe (o casalinghi) alle prese con la spesa quotidiana, ma chiunque si trovi al mercato con un carrello in mano in previsione di qualcosa che diverrà colazione, pranzo e cena.

L’agroalimentare con un giro d’affari di oltre 270 miliardi di euro

Caselli e Masini sostengono che l’agroalimentare è trainante, con un giro d’affari di oltre 270 miliardi di euro e occupa 2,5 milioni di persone. È un pilastro dell’economia nazionale che si avvantaggia del “grande appeal del made in Italy, un potentissimo ambasciatore di qualità nel mondo intero”. Ecco perchè gli avvoltoi lucrano su questo e “c’è del marcio nel piatto!”.

E proprio per questo “c’è del marcio nel piatto

Dal vino al metanolo al vino senza uva.

Dopo “mucca pazza” il cavallo che diventa manzo.

La bufala che talvolta è una “bufala”. E il falso Parmigiano che si chiama Parmesao, e parla spagnolo, cirillico e portoghese.

Sono moltissimi i casi di sofisticazione alimentare in Italia e all’estero. Una vera e propria minaccia alla nostra salute e qualità del nostro cibo.

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e autore della prefazione al volume su questo scottante tema dice: “Conosciamo poco il nostro cibo e siamo preoccupati di quali effetti potrebbe avere sulla salute. Ma conosciamo ancor meno quali effetti abbiano la produzione e la distribuzione del cibo sull’ambiente e sulla giustizia sociale”.

Il cibo è terreno fertile per le truffe

Promosso dalla Coldiretti è in corso la Campagna nazionale “Stop cibo falso”, un raccolta di firme contro chi avvelena il nostro piatto.

Ma ci sono altre battaglie su tematiche “non scontate e poco dibattute dai grandi media: eppure occorre comprendere l’interconnessione tra cibo, ambiente e cambiamento climatico, le tonnellate di plastica in mare e lo spreco che produciamo con nonchalance”. Le regole sono necessarie, ma spesso “messe in dubbio o violate” a causa di operatori rapaci, convinti di sfuggire alle conseguenze della giustizia.

I controlli in Italia sono tra i migliori in Europa, ma le regole sono ferme da anni e vanno dunque adeguate.

Questo libro è un contributo serio e documentato ai nostri governanti affinchè adeguino le norme ormai datate e combattere legalmente i tanti “operatori rapaci”.

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