Dal 2020 Beer Attraction diventa “Beer&Food Attraction” - InformaCibo

Dal 2020 Beer Attraction diventa “Beer&Food Attraction”

Anticipando la crescita del settore, sempre più business e internazionale, la manifestazione di Italian Exhibition Group guarda già al futuro

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 17/02/2019

I presupposti c’erano da tempo, l’annuncio ufficiale è però arrivato proprio durante l’inaugurazione della quinta edizione di Beer Attraction, dall’amministratore delegato di IEG, Ugo Ravanelli: dal 2020 Beer Attraction cambia nome e diventa “Beer&Food Attraction”, Salone dedicato alla birra e all’alimentazione fuori casa.

Davanti ad un mondo horeca in continua e rapida crescita, Italian Exhibition Group gioca così d’anticipo e risponde con una nuova proposta espositiva per il prossimo anno,  “The eating out experience show”. Davvero bravi!

Nome e logo della manifestazione del 2020

I Campionati della Cucina Italiana della Fic:  la birra abbinata ai piatti

Rocco Pozzulo

Già da questa edizione il food rivestiva un ruolo privilegiato grazie alla forte presenza della Federazione Italiana Cuochi che  aveva  reso ancora più internazionale i Campionati della Cucina Italiana con la scelta di abbinare la birra ai piatti.

La Fic, guidata dal presidente Rocco Pozzulo, ha portato in fiera oltre 1.500 chef provenienti da tutta Italia, per una sfida tra i piatti più prestigiosi delle tradizioni culinarie regionali e con la presenza di molti chef provenienti dall’estero aderenti al Worldchef.  

La Slovenia vince il Gran Premio della Cucina Mediterranea

InformaCibo ha partecipato, con altre testate, ai lavori della giuria del Gran Premio della Cucina Mediterranea: tre piatti preparati da chef provenienti, oltre che dall’Italia, dalla Francia, l’Albania e la Slovenia.

Alla sua seconda edizione il Gran Premio prevedeva la realizzazione di menù da competizione per 60 persone con obbligo di utilizzo di ingredienti legati alla dieta mediterranea come la pasta e il pomodoro. Vincitore è risultato la Slovenia, seguita dalla Francia e dall’Albania.

Il Trofeo per Miglior Allievo Istituti Alberghieri – Trofeo Metro Cash & Carry, è andato a Matteo Delvai dal Trentino Alto Adige del CFP Enaip di Tione.

Birra e alta gastronomia in viaggio tra le emozioni” il tema di un incontro dibattito che si terrà, martedì 19 alle 16,30

E non è un caso che l’appuntamento clou durante la giornata conclusiva (martedì 19 febbraio), condotto dall’animatrice di Cooking Show, Veronica Maya, è intitolato: “Birra e alta gastronomia in viaggio tra le emozioni”. (leggere InformaCibo che presenza una ricetta dei cuochi della Nazionale Italiana Cuochi).

Le specialità birrarie insieme alle specialità food per la ristorazione fuori casa

Già in questa edizione hanno partecipato importanti aziende food, tra le quali Vandemoortele, Delifrance, Menù, Demetra, Greci, Italmill, Orogel, Rispo, Salomon, Golfera.

Le dichiarazioni durante l’inaugurazione ufficiale

All’apertura ufficiale sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Simona Caselli, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il presidente Unionbirrai Vittorio Ferraris, il presidente Italgrob Vincenzo Caso, il presidente FIC Rocco Pozzulo e, appunto, l’amministratore delegato di IEG Ugo Ravanelli.

“La manifestazione – ha introdotto Ravanelli  è cresciuta tanto da passare da 7 a 10 padiglioni, una crescita ancora più importante se si pensa a quanto più fitti siano gli stand e a quanti brand prestigiosi si sono aggiunti. Un successo ottenuto grazie anche ai partner, che voglio qui ringraziare: Unionbirrai, FIC Federazione Italiana Cuochi, CAST Alimenti, Italgrob e Agenzia ICE, senza i quali non avremmo potuto ottenere simili risultati”.

“Ricordo il 2015 – ha esordito Ferraris – quando aprimmo questa fiera. Ne abbiamo fatta di strada assieme, da allora. Il settore è cresciuto con essa, a questa edizione annoveriamo 150 nostri associati che espongono, mentre al concorso Birra dell’Anno premieremo oltre cento birre suddivise in 41 categorie, a rappresentare il “fermento” di questo settore”.

“Beer Attraction – ha commentato Caso – unisce tutta la filiera e noi, che rappresentiamo il mondo dei grossisti, abbiamo voluto esserci per chiudere il cerchio e contribuire alla crescita di tutto il comparto”.

“La FIC, che conta ben 19mila iscritti – ha detto il presidente Pozzulo – punta molto sui propri campionati non per la competizione in sé, ma perché consentono di valorizzare le tipicità italiane. Qui a Rimini vogliamo esaltare un modello di cucina fatto di confronto teso alla crescita, ecco perché ci fa oltremodo piacere che con noi ci siano quest’anno anche cuochi internazionali”.

“Questa città – ha sottolineato il sindaco Gnassi – è dentro una grande storia di sviluppo e cambiamento che passa anche dalla valorizzazione dei giacimenti agroalimentari, di cui la birra è parte essenziale. Il nostro territorio considera fondamentale il settore food & beverage e intende continuare ad investirci, giudicandolo asse strategico di sviluppo, da tutelare e valorizzare come fa la nostra fiera”.

“Ringrazio IEG per aver “coltivato” questa manifestazione – ha concluso l’assessore regionale Caselli – e averla fatta crescere. Avervi accostato l’horeca è stato ottimo, in Emilia-Romagna vantiamo 44 dop e igp, l’export di settore supera i 6 miliardi, e proseguiremo nella promozione dell’enogastronomia, così come della birra: in regione sono oltre 80 i birrifici artigianali, con imprese che rappresentano veri e propri motori di sviluppo e lavoro anche per zone disagiate, che puntano su abbinamenti con prodotti tipici dell’entroterra”.

La fiera in cifre: presenti oltre 600 aziende

Erano presenti in fiera oltre 600 aziende, tra le quali espositori provenienti da ben 10 paesi esteri: USA, Belgio, Germania, Spagna (con una collettiva da Valencia), Austria, Polonia, Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Canada. Da non dimenticare la presenza del colosso americano Brewer Association (BA), associazione con quasi 5.000 produttori di birra artigianale.

Tante le produzioni birrarie innovative presenti in fiera: citiamo quelle inglesi invecchiate in botti di whisky, fatte col mosto di moscato, speziate al vin brulè o da abbinare a piatti particolari come la crema di zucca o i risotti.

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