Dop San Daniele sempre più smart con la filiera tracciabile - InformaCibo

Dop San Daniele sempre più smart con la filiera tracciabile

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 12/12/2019

Il prosciutto San Daniele diventa sempre più rintracciabile grazie alle nuove tecnologie. Un modo per migliorare i controlli della filiera e per comunicare la qualità del prodotto ai consumatori.  Il Consorzio infatti ha realizzato un nuovo processo di implementazione informatica in collaborazione con Ifcq Certificazioni, e volta a digitalizzare tutto il sistema cartaceo di tracciabilità del prodotto, il cui software è stato messo a punto dalla società Beantech di Udine, anche quale primo step di una futura certificazione blockchain dell’intera filiera italiana dei suini per le DOP prosciutti.

Si parte da un database, accessibile esclusivamente agli operatori tramite il sito web portale.prosciuttosandaniele.it, che ha digitalizzato tutta la documentazione cartacea che scorta la certificazione della DOP e l’ha resa fruibile, su diversi livelli, agli operatori attraverso una piattaforma dati implementata dall’Organo di controllo, dai Produttori e dal Consorzio – ciascuno per la sua parte di competenza – e sempre accessibile dall’Ispettorato Centrale Repressione Frodi per una conoscenza diretta e in tempo reale, anche in chiave di anticontraffazione, di quanto viene fatto nella filiera del San Daniele.

Il nuovo sistema consente oggi di gestire tutta la mole documentale della DOP, ma al tempo stesso permette anche ai consumatori di accedere a tutte le informazioni dettagliate sui prodotti.Il tutto fotografando semplicemente il QR code bidimensionale stampato sulle vaschette di preaffettato, circa 23 milioni e 500 mila confezioni all’anno.

Lo scan individua e riconosce in forma univoca ogni vaschetta di Prosciutto di San Daniele e le relative informazioni, atterrando su un’apposita pagina web del sito www.ilsandanieletrasparente.it. Tante le voci sul prodotto, in quattro lingue (italiano, inglese, francese, tedesco): dalla conferma di autenticità, agli allevamenti/macelli e al mese/anno e durata di stagionatura, passando per la data di affettamento, gli ingredienti e i dettagli sui produttori, nonché la ditta di affettamento e ad eventuali riferimenti commerciali/marketing.

Con questo progetto, il Consorzio spinge in avanti la digitalizzazione della catena produttiva e commerciale, coinvolgendo tutte le aziende del distretto del Prosciutto di San Daniele e supportandole nell’adeguamento al processo e nell’installazione dei sistemi di stampa presso i vari laboratori di affettamento: il valore complessivo dell’investimento, iniziato nel 2016, supera i 600.000 euro.

Ad oggi, sono 16 le linee di affettamento coinvolte nel programma e per la cui messa a regime è stato necessario l’acquisto di macchinari tipici dell’Industry 4.0: tra gli altri, stampanti industriali per la marcatura del codice univoco sulle vaschette, sistema di visione per la lettura del codice, software per la generazione e il confronto tra il codice inviato a stampa ed effettivo risultato ed evocazione delle informazioni associate ad esso.

“Siamo orgogliosi di essere tra i primi distretti alimentari a informatizzarsi completamente. Non si tratta quindi di un’azienda singola, bensì di un insieme di realtà che collaborano e comunicano in maniera smart tramite flussi che sono stati digitalizzati al 100% al fine di poter offrire un servizio al consumatore finale sempre più efficiente”, ha affermato Mario Cichetti, Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, che ha proseguito: “Fin dalla nostra fondazione nel 1961, abbiamo avuto un solo obiettivo: promuovere e valorizzare la conoscenza delle tipicità e qualità del Prosciutto di San Daniele nel mondo. Per farlo, è fondamentale la fiducia da parte dei consumatori: grazie al nuovo sistema riusciamo oggi a dialogare in maniera sempre più diretta e trasparente con il consumatore, offrendo un packaging attivo e intelligente che non è più un mero contenitore passivo dell’alimento, ma è custode attivo di tutte le informazioni che riguardano il prodotto che ne certificano genuinità e origine. È un primo passo concreto verso una strategia di più ampio raggio verso la realizzazione di una piattaforma di derivazione crittografica in grado di autenticare in modo univoco e sicuro tutte le fasi della filiera produttiva anche utilizzando le potenzialità della blockchain”.

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