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Enoteca Italiana presenta l’Atlante dei territori del vino italiano

di Informacibo

Ultima Modifica: 30/10/2013

Roma 30 ottobre 2013. “L’Atlante dei territori del vino italiani”, prima nel panorama editoriale italiano, è stato presentato con successo ieri presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.

Un viaggio affascinante che ricostruisce il profilo di “Enotria” attraverso un apparato cartografico di alto valore, con riferimenti storici, economici e legislativi. Tutto questo ma non solo: è diviso in macroaree, il volume, mette in evidenza le caratteristiche geografiche, geologiche e pedo-climatiche di un dato luogo che, tutte insieme, contribuiscono all'unicità di un determinato vino in un determinato luogo.

A presentarlo insieme a Fabio Carlesi Segretario generale di Enoteca Italiana Nunzia De Girolamo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
“Dobbiamo fare della storia recente del vino italiano una parabola per il Paese e per la politica. – ha spiegato il Ministro – Siamo partiti dallo scandalo del metanolo, che ci ha fatto toccare il punto più basso con danni gravissimi sia in termini economici che di immagine, ma siamo riusciti a ribaltare il dato, a capovolgere la situazione sino a far diventare il vino una eccellenza assoluta del Made in Italy e sono certa che questo Atlante avrà un grande successo”.
Roberto Formigoni presidente della commissione Agricoltura del Senato è intervenuto alla presentazione lodando l’iniziativa e evidenziando che è «fondamentale, interessante e completa, Si tratta di un lavoro straordinario, utile anche in vista dell’Expo 2015”» e sottolineando il fatto che bisogna «aumentare la percezione del valore culturale dei vini italiani».

Dopo di lui ottimo intervento da parte del Professore Luigi Moio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, membro del Comitato Scientifico che ha spiegato ai giornalisti e agli addetti le parti tecniche dei volumi.
“E un’opera rivoluzionaria, innovativa e coraggiosa, – spiega soddisfatto Carlesi –che consente di rappresentare l’Italia del vino sotto diversi aspetti”.
L’opera, composta da due volumi e promossa dal Ministero con la collaborazione di Enoteca Italiana, rappresenta uno strumento innovativo per il mondo vitivinicolo italiano, un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni e anche per tutti gli appassionati, e, testimonia la complessa identità e il ricco valore di tutti i territori del vino.
Composta da 20 capitoli regionali, organizzati attorno a 92 macroaree, l’opera ha un doppio ruolo: scientifico e commerciale proprio per l’utile supporto che dà alla promozione del vino, prodotto fondamentale per l’economia italiana.
 
L’Atlante dei territori del vino italiano
Due volumi, 864 pagine (1° volume: 384 pagine – 2° volume 480 pagine)

Le aree sono 5:
a) La cartografia e le immagini dell’IGM. Duecentoventisette carte complessive di cui: 20 regionali prospettiche, 20 regionali introduttive, 140 per le 92 aree individuate, 47 aree a Docg. Ventinove ortofoto (foto aeree georefenziate)
b) La cartografia, le tabelle e le schede pedologiche del CRA ABP Firenze. Duecentotrentadue carte complessive di cui: 20 regionali dei distretti di terre viticole, 92 delle macroaree, 120 climatiche (6 per ciascuna regione). Centoventinove tabelle relative alle caratteristiche di alcuni suoli. Venti schede pedologiche di suoli rappresentativi regionali.
c) Trecentodiciasette foto di paesaggi e vitigni
d) Tabelle economiche relative al sistema produttivo delle singole regioni e di 33 macroaree scelte
e) Tabelle relative alle Dop e Igp
 

Uno strumento importante per il settore vitivinicolo italiano

L’Atlante dei territori del vino italiano promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con la collaborazione di Enoteca Italiana, composto da due volumi, è un’opera complessa che va a colmare un vuoto importante nel panorama editoriale del nostro Paese, introducendo come novità assoluta il concetto di macroarea: una porzione di territorio che raccoglie terre viticole aventi caratteri climatici, litologici, morfologici e pedologici comuni. E’ uno strumento importante per il settore vitivinicolo italiano, sia al livello tecnico scientifico ma anche a livello commerciale per il sostegno che dà alla promozione di un prodotto fondamentale per l’economia italiana: il vino.

L’Atlante non propone una semplice elencazione dei vini italiani, ma descrive l’offerta enologica nazionale come il risultato delle tradizioni produttive proprie di ogni macroarea, dove le peculiari condizioni ambientali hanno contribuito a selezionare scelte varietali, tecniche e organizzative, che nel tempo hanno anche plasmato il paesaggio e la cultura locale. L’opera, documentando la ricca diversità dei territori vitivinicoli italiani e dei vini, dimostra che il ruolo di primo piano assunto dall’Italia in un mercato del vino sempre più globalizzato, ma anche sempre più attento ai vini di pregio, trova le sue ragioni nel fatto che i produttori italiani hanno potuto operare in una molteplicità di contesti, dove il talento imprenditoriale e la competenza tecnica hanno potuto interpretare in modo esemplare un gran numero di potenzialità enologiche diverse tra loro.

L’Atlante, dunque, vuole essere una testimonianza della complessa identità e del valore dei territori del vino italiano, e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni, oltre che per tutti gli appassionati del vino. I due volumi rappresentano uno strumento utile ai produttori perché consentono di comprendere meglio le caratteristiche del proprio ambiente agronomico, anche grazie alla esplicitazione delle differenze rispetto agli altri territori, offrendo quindi una base conoscitiva per perfezionare ulteriormente i propri vini.
L’Atlante poi è anche uno strumento utile ai ricercatori e alle Amministrazioni, in quanto ,una più sistematica conoscenza del sistema produttivo del vino italiano è certamente la base necessaria per la programmazione di attività di ricerca che colgano le esigenze specifiche del settore e per l’impostazione di politiche di settore efficaci. Infine, soddisfa la curiosità dei consumatori di vino che oggi sono sempre più preparati e interessati alle origini del prodotto e che al tempo stesso sono sempre più alla ricerca di vini che siano l’autentica espressione di un’area (Veale et al., 2008).

In questa prospettiva, l’opera contribuisce all’affermazione di un’immagine della produzione vinicola italiana che assume spessore e valore proprio dalla ricchezza di prodotti, il cui individuale pregio e originalità è il frutto di una molteplicità di ambienti, vitigni, paesaggi, tradizioni produttive e sedimentazioni culturali.

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Capo Redattore