Grosjean, un brindisi di famiglia alla storia dei vini di montagna della Valle d’Aosta - InformaCibo

Grosjean, un brindisi di famiglia alla storia dei vini di montagna della Valle d’Aosta

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 12/07/2023

Una famiglia legata al suo territorio e alla viticoltura da oltre quattro secoli, vini di montagna che richiedono grande cura e attenzione, e tanta voglia di far scoprire la propria realtà con degustazioni ed esperienze in vigna. Sono questi gli ingredienti che caratterizzano la storia umana e produttiva della famiglia Grosjean, che ha radici saldamente piantate nel cuore delle montagne della Valle d’Aosta dal 1600.

Una storia d’amore per la terra e il lavoro che richiede, che viene tramandata di generazione in generazione. E che oggi è custodita dalla terza generazione dell’“era moderna”, guidata da Hervé, Didier, Simon e Marco.

famiglia Grosjean
La famiglia Grosjean

L’evoluzione dell’azienda

La trasformazione dell’azienda iniziò negli anni ’60, quando Nonno Dauphin decise di dedicarsi completamente alla viticoltura. La sua visione portò alla creazione del primo vino imbottigliato della cantina, che fu presentato con successo all’”Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968. Da allora, l’azienda ha continuato a crescere e a specializzarsi in vari ambiti.

Negli anni ’80, con l’approfondimento delle conoscenze enologiche e il perfezionamento delle tecniche agronomiche, l’azienda ha visto un’accelerazione nello sviluppo. Uno degli esempi più significativi è la valorizzazione della Vigna Rovettaz, uno dei più importanti cru della regione.

vigne tzeriat

Nel 2000, Grosjean ha costruito una nuova cantina per gestire la crescente produzione di uve e accogliere i visitatori, mentre nel 2011, l’azienda è stata la prima in Valle d’Aosta a convertire i propri vigneti al metodo biologico, dimostrando l’impegno nel preservare la natura.

Negli ultimi anni ci sono stati poi altri due momenti importanti nel processo di sviluppo dell’azienda valdostana. Nel 2015 la cantina viene ulteriormente ingrandita per adeguarla alla crescita produttiva arrivata a 140.000 bottiglie e per dedicare maggiore spazio alle degustazioni sempre più richieste dal pubblico di appassionati.
Mentre nel 2022 vengono acquisiti quattro nuovi appezzamenti, che hanno consentito di aumentare la superficie coltivata a vite di 180.000 metri quadrati (pari al 12% della precedente superficie vitata).

Vitigni eroici e vini di montagna

La viticoltura praticata in montagna è spesso definita “eroica” per le condizioni difficili in cui si trovano i vigneti. Situate ad altitudini che variano tra i 500 e i 900 metri sul livello del mare, le vigne della cantina valdostana spesso sorgono su terreni impervi e terrazzati, che richiedono un lavoro intenso e meticoloso. Le pendenze possono arrivare fino all’80% e le lavorazioni richiedono fino a 700-800 ore per ogni ettaro, contro le 150 medie di un vigneto italiano. Le tecniche tradizionali di lavorazione dei terreni assieme all’agricoltura di precisione, come l’irrigazione goccia a goccia, permettono di portare a maturazione grappoli sani e di primissima qualità.

vendemmia vini Grosjean
ph. Evi Garbolino

E la Valle d’Aosta, pur essendo la regione più piccola d’Italia, è ricca di varietà enologiche. La famiglia Grosjean coltiva 11 varietà autoctone (Petite Arvine, Premetta, Gamay, Cornalin, Nebbiolo – Picotendro, Neyret, Fumin, Muscat, Chardonnay, Pinot Noir, Petit Rouge) e produce 21 vini che rappresentano l’essenza di questa regione. Nelle intenzioni della cantina valdostana le diverse linee di vini, tra cui la biologica, la linea classica, le bollicine e le edizioni limitate, devono riflettere il più possibile l’ampia gamma di sapori e stili offerti dal territorio.

Con il recente lancio di quattro bollicine Grosjean Vins è entrata quindi anche nel mondo degli spumanti con due etichette metodo Classico, un metodo Charmat-Martinotti e un Ancestrale (seconda fermentazione in bottiglia per ottenere l’effervescenza naturale). Ma la terza generazione della famiglia valdostana non intende fermarsi e infatti ha già in serbo alcune interessanti sorprese, come la vinificazione di uve Nebbiolo raccolte nel comune di Quart per la produzione di un nuovo Clairet (uno dei vini più identitari e storici della viticoltura valdostana) e una zona dedicata interamente al Nebbiolo-Picotendro nel cru di Donnas.

In cantina

cantine

Il processo di vinificazione seguito in cantina prevede solo le poche lavorazioni necessarie ad accompagnare i processi naturali. Favorendo e controllando la fermentazione naturale innescata dai lieviti presenti nell’uva, o di quelli appositamente selezionati solo se necessario, e reintroducendo la follatura al posto del rimontaggio, i vini Grosjean sviluppano qualità, finezza, leggerezza, riducendo al minimo l’uso di solforosa.

Per i lunghi affinamenti, lo stile adottato è il Borgogna, con l’utilizzo di piccole botti di legno di rovere.

Degustazioni e possibilità di adottare un Cru

Per gli amanti dell’enoturismo, desiderosi di esplorare in profondità la cantina e il suo territorio, Grosjean Vins offre diverse opportunità. La cantina propone infatti 5 diverse esperienze di degustazione, permettendo ai visitatori di immergersi nei sapori della linea classica e dei vini biologici, oltre alla possibilità di fare il pic nic in vigna. Per i più appassionati, c’è anche l’opportunità di assaporare i cinque vini più pregiati della collezione personale della famiglia Grosjean.

esperienze in cantina

Con l’iniziativa “Adotta un Cru” si ha invece la possibilità di adottare un filare di viti, seguendo da vicino tutte le fasi della produzione del vino, dalla vigna al calice. Chi sceglie questa formula riceve subito una bottiglia di una vecchia annata (selezionata dalla collezione privata della famiglia Grosjean) del cru scelto, l’opportunità di fare una degustazione in cantina e, alla fine del periodo, 6 bottiglie della nuova annata del vigneto adottato (con etichetta personalizzata).
Diversi modi dunque per vivere un’esperienza enoturistica autentica e approfondita.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.