I Food Ensemble e il suono di una barbabietola - InformaCibo

I Food Ensemble e il suono di una barbabietola

di Alice Bignardi

Ultima Modifica: 07/05/2019

I  Food Ensemble chiudono il weekend della Milano Food Week 2019 (quest’anno dal 2 all’8 maggio) con una performance di musica e cucina alla Terrazza Duomo 21.

I Food Ensemble cucinano dal vivo registrando i suoni che producono. Li campionano e li riproducono trasformandoli in musica e, nel frattempo, non dimenticano di servire i loro ospiti.

Così, una barbabietola viene passata sulla grattugia e diventa la prima nota edibile della serata.

“Non facciamo showcooking, né concerti” spiega Francesco Sarcone, musicista e produttore “Infatti, i nostri non sono né clienti, né spettatori. Sono ospiti della nostra performance”. L’ensemble lo fanno Francesco, Andrea Reverberi, chef e Marco Chiussi, sous chef e sommelier.

Si definiscono dicendo ciò che non sono, tipico di chi anticipa i tempi o crea qualcosa di nuovo. A formalizzare ci penseranno gli altri. Alle nostre domande, in coro o da solisti, i Food Ensemble rispondono così:

Come funziona il vostro processo creativo?

Allora, per fare un piatto servono 3 suoni e noi ci concentriamo sulla loro componente ritmica e sul loro timbro. Quindi, il procedimento della ricetta, gli strumenti che servono per realizzarla e gli ingredienti necessari vengono analizzati e scelti anche in base al suono che producono.

Come riuscite a combinare tutti questi elementi in contemporanea?

Ci diamo delle linee guida. I suoni, ad esempio, devono richiamare qualcosa di familiare. Devono farti credere che ci sia qualcuno che cucina mentre tu sei in salotto seduto sul divano ad aspettare che tua nonna urli che è pronto a tavola. Il cibo, invece, può stonare. In ogni piatto arriva un boccone o una nota che ti stupisce e ti risveglia dalla trance. Zac, la vita ricomincia a scorrere a velocità normale.

Di chi è stata l’idea?

Del vino. No dai, è che noi siamo dei romantici e non abbiamo paura di sperimentare qualcosa di nuovo davanti a tutti. E comunque, non è l’esibizionismo a spingerci, ma la voglia di coinvolgere veramente chi viene a scoprirci. La cucina e la sala di registrazione sono dei laboratori in cui l’artista si chiude, protetto sì, ma solo. Il nostro non è un palco, ma resta sempre un luogo dove riusciamo a esprimerci e avere una risposta immediata da una persona che sta letteralmente cibandosi di ciò che facciamo.

Dove sarete nei prossimi mesi?

La nostra prossima tappa sarà venerdì 10 maggio a Parma, al Wopa Temporary, ma potete seguire tutti gli eventi sulla nostra pagina Facebook.

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L'Autore

Scopro l'Italia un ingrediente alla volta. Seguo gli chef in cucina e mi faccio raccontare tutti i loro segreti!