I pizzaioli veneti dell'Universita' della Pizza per Vinitaly & The City - InformaCibo

I pizzaioli veneti dell’Universita’ della Pizza per Vinitaly & The City

di Informacibo

Ultima Modifica: 03/04/2013

Verona 3 aprile 2013. Saranno i pizzaioli veneti dell’Università della Pizza® ad animare la giornata di domenica 7 aprile a Verona. Si terrà infatti nell’ambito di Vinitaly & The City una degustazione di vini italiani in collaborazione con Slow Wine e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino in abbinamento ad una degustazione di pizze no stop che avrà luogo dalle ore 12.00 alle ore 23.00.

Questi i pizzaioli che hanno aderito: Renato Bosco – Saporè (S.Martino Buon Albergo – VR); Michele Crestani – Metrò (Valdagno – VI); Gianni Dodaj – Fantasy (S.Donà di Piave – VE); Alessandro Lunardi – Nuvola Rossa (Bovolenta – PD); Claudia Tosello – Arcobaleno (Pettorazza Grimani – RO); Diego Segato – Rocca D’Asolo (S.Vito di Altivole – TV); Cristian Toniolo – Pizzeria al Contrario (S.Pietro Viminario – PD); Roberto Porcu (La Plume Ristorante Pizzeria – Peschiera del Garda – VR); Antonio Sciannamea (La Plume Ristorante Pizzeria – Peschiera del Garda – VR); Diego Segato (Rocca d’Asolo – San Vito di Altivole – TV); Gianluca Fonsato (Porto Torre – RO).

L’Università della Pizza® è un progetto unico in Italia per la completezza degli argomenti di studio e per la competenza dei docenti: tecnologi, medici, cuochi, esperti in gestione e comunicazione che insegnano affiancati da nomi noti della pizzeria italiana.

E dal 2013 fanno parte del corpo docente anche firme importanti del giornalismo enogastronomico italiano e sommelier. L’Università prevede 21 giorni di lezioni di impasti, lieviti, cucina degli ingredienti freschi, carne e pesce, organizzazione del personale, calcolo dei costi, approfondimenti nutrizionali, degustazione di vini e birre, lezioni di comunicazione in sala, negli eventi e in internet, focus sull’origine e lavorazione dei grani.

I corsi sono divisi in 3 livelli per rispondere con successo alle richieste di un pubblico crescente di gourmet che guarda alla pizzeria come al futuro della ristorazione buona e sana. Senza dimenticare che la pizza deve coniugare popolarità e grande qualità, come ogni buon piatto della cucina italiana.
Il percorso formativo dell’Università della Pizza® è iniziato 7 anni fa ed ha conferito 600 attestati ad altrettanti pizzaioli. Il suo evento più rappresentativo è Pizza Up, l’unico simposio tecnico sulla pizza italiana che si svolge ogni anno nel mese di novembre presso la sede dell’Università della pizza in collaborazione con il Molino Quaglia.

Location dell’iniziativa Vinitaly & The City è l’area food predisposta nel Palazzo della Gran Guardia di fronte all’Arena di Verona (ingresso 15,00 euro con 4 degustazioni a scelta).

Per maggiori informazioni: www.molinoquaglia.com

Il Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea

Ora anche il più italiano dei piatti ha il suo Manifesto. E’ nato infatti il Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea.

E’ stato redatto nell’ambito del Simposio PizzaUp, svoltosi nel novembre 2012, e sottoscritto oltre che dai giornalisti che hanno partecipato alla sua realizzazione anche dal Comitato Tecnico Scientifico che organizza l’evento, e dagli 80 pizzaioli provenienti da tutta Italia

Il Manifesto si articola in dieci punti, eccoli:

1_ La pizza italiana valorizza le forme, le strutture d’impasto, le cotture e le farciture che nascono dalle tradizioni dei territori. 2_ La pizza deve anche essere espressione della creatività del pizzaiolo, affinché il suo grado di cultura e di conoscenza del passato diventino semi di innovazione continua. 3_ La pizza deve nascere da ingredienti e tecniche di lavorazione, conservazione e cottura che privilegino la digeribilità del piatto a tutto vantaggio del benessere del consumatore. 4_ La pizza trova la sua espressione di massima eccellenza se realizzata con ingredienti di origine e produzione italiana, stimolando l’innalzamento della qualità nell’intera filiera agro-alimentare. 5_ Tra gli ingredienti per l’impasto e per la farcitura della pizza devono essere preferiti quelli con minor grado di raffinazione per esaltare il valore nutrizionale originario del prodotto. 6_ L’impasto della pizza deve rispettare i tempi fisiologici di maturazione e di lievitazione che dipendono dalle materie prime e dalla tecnica adottate. 7_ La dichiarazione d’uso di lievito madre deve essere esclusivamente riferita al risultato di un processo di fermentazione spontanea di un impasto di acqua e farina acidificato da ceppi di batteri lattici vivi, e non a polveri di lievito madre essiccato che non conferiscono le caratteristiche di digeribilità e conservabilità tipiche del lievito madre “vivo”. 8_ La carta delle pizze deve essere aggiornata secondo la stagionalità degli ingredienti per dare al consumatore l’opportunità di alimentarsi secondo i ritmi della natura. 9_ Il pizzaiolo ed i suoi collaboratori devono mantenere un buon livello di decoro delle attività e degli ambienti, lavorando a vista per trasmettere il valore della propria arte con un piatto rispettoso degli ingredienti e dei consumatori. 10_ La pizza italiana deve dunque divenire strumento di divulgazione del gusto italiano e della ricchezza della Dieta Mediterranea che dai suoi prodotti trae origine.

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Capo Redattore