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IGT: cosa significa?

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 23/07/2020

L’indicazione geografica tipica, che si legge sulle etichette dei vini con l’acronimo IGT, è  una delle classificazioni dei vini recepite in Italia. Che in tutto  sono: DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) , DOC (Denominazione di Origine Controllata)IGT (Indicazione Geografica Tipica) , Vini Varietali o Generici.

In poche parole, un vino IGT è un vino tipico locale, e come tale è riconosciuto dall’Unione Europea.

Entrando  nel merito dell’indicazione geografica tipica, indica vini prodotti in aree generalmente ampie, come una regione o una provincia ad esempio, ma che rispettano precisi requisiti e sono sottoposti a disciplinare.

Ovviamente, il disciplinare è meno restrittivo rispetto a una DOC o DOCG: questo consente anche di sperimentare nuovi tipi di uvaggi, grazie proprio alla maggior libertà di azione.

Molti vini IGT hanno raggiunto qualità e riconoscimenti elevatissimi, dimostrando l’alto livello che possono raggiungere.

Le categorie dei vini

Come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, i  vini  italiani possono essere divisi in cinque macro categorie a seconda del legame con il territorio di appartenenza e delle restrizioni dei diversi disciplinare . Alla base si collocano i vini generici, seguiti dai vini varietali.

Tra questi troviamo ad esempio i Super Tuscan, che sono vini rossi  prodotti in Toscana ma  che non seguono, di proposito, le tradizionali regole di preparazione  regionali, ma utilizzano altri tipi d’uva, in particolare cabernet sauvignon, in aggiunta o al posto del tradizionale Sangiovese . Per questo motivo non possono fregiarsi dell’indicazione geografica. Ci sono poi i vini a indicazione geografica tipica (IGT);  i vini DOC (denominazione origine controllata) e i vini DOCG (denominazione origine controllata e garantita).

I vini IGT

I vini IGT si classificano quindi terza posizione nella scala della piramide. Tutti i vini IGT sono vini da tavola di alta o altissima qualità.

Semplicemente, per scelta commerciale precisa o perchè non hanno tutti i requisiti per entrare nelle classificazione Doc e Docg, hanno guadagnato per le loro caratteristiche territoriali e produttive l’IGT. Sono comunque ottimi vini che si distinguono nettamente dai vini da tavola più semplici e economici.

I vini IGT sono più “puri” inoltre rispetto ai vini generici. Quelli da tavola infatti derivano spesso da intrecci di vari tipi di uva, cosa non consentita per gli IGT. Infatti, mentre i generici vini da tavola sono spesso il frutto della mescolanza di diversi tipi di uva. La differenza tra vini IGT e vini generici  insomma è principalmente che i vini da tavola possono derivare dalla miscela di due o più vini differenti di zone di produzione diverse e come tali possono prendere denominazioni di fantasia, mentre gli IGT no.

La sigla IGT quindi è garanzia di qualità e controllo. Prima di guadagnarsi il riconoscimento, un vino viene attentamente controllato. Deve avere precise caratteristiche stabilite da leggi e disciplinari.

È un vino legato a un territorio moderatamente ampio ma anche ristretto. Un esempio sono i vini IGT Ronchi Varesini, che rappresentano poche cantine e pochi produttori di un territorio circoscritto, la Provincia di Varese.

 

Cosa troviamo sull’etichetta di un vino IGT?

La zona di produzione, l’annata di raccolta dell’uva, il colore e il vitigno di provenienza (facoltativo), l’annata di raccolta delle uve ed il colore. Ecco perché nella scala enologica, gli IGT sono i “fratelli minori” dei D.O.C. e dei D.O.C.G. ma si collocano un gradino più in alto rispetto ai vini da tavola generici. Questo non significa che siano qualitativamente inferiori ai D.O.C. o ai D.O.C.G., anzi spesso si tratta di vini di elevatissima qualità. Semplicemente per scelte commerciali o per altri criteri, non hanno i requisiti richiesti dai disciplinari.

I vini IGT in Italia

Sono oltre 100 i vini italiani  che hanno ottenuto l’IGT. Qui l’elenco

IGT o IGP?

Dal 2010 la classificazione IGT è stata ricompresa nella categoria comunitaria IGP (così come la DOCG e la DOC nella DOP).

Questa categoria comprende i vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche (autorizzate per legge), secondo un disciplinare di produzione. L’Italia però ha scelto di permettere ai suoi produttori di mantenere anche la dicitura IGT se vogliono.

La menzione IGT ha anche variazioni territoriali: può essere sostituita dalla dicitura Vin de pays per i vini prodotti in Valle d’Aosta, e dalla menzione Landwein per i vini prodotti in Alto Adige.

 

 

 

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