Nasce il Cammino del Marubino, piatto tipico cremonese

Nasce il Cammino del Marubino, piatto tipico cremonese da gustare in brodo

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 11/01/2024

Mai sentito parlare dei marubini cremonesi? Se siete in giro per la città lombarda, tra i piatti tipici da provare ci sono questi tortellini tradizionali, da gustare in brodo. E se non sapete dove andare a cercarli, nessun problema: basta seguire il Cammino del Marubino, un itinerario alla scoperta del piatto tipico di Cremona.

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Cosa sono i marubini cremonesi

I marubini cremonesi sono ravioli preparati con un impasto a base di farina di grano duro e uova, riconosciuti nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Il ripieno? C’è sicuramente del Grana padano Dop, tipicità del territorio, mescolato con carne di manzo marinata con verdure e vino rosso e il cosiddetto “pistum“, cioè un impasto di salame di Cremona Igp (in alternativa si può usare carne di vitello o di maiale).

La loro realizzazione è piuttosto laboriosa: l’impasto si ottiene lavorando per 15 minuti farina di grano tenero e di grano duro, uova e olio di oliva. Per quanto riguarda il ripieno dei marubini, la carne di manzo va infatti lasciata marinare per circa 10 ore con le verdure prima di essere brasata o stufata. Se si usa la carne di vitello, va prima arrostita in padella con burro, olio, salvia e rosmarino mentre la carne di maiale deve cuocere in un tegame con una spruzzata di vino bianco. Una volta cotte, tutte le carni devono essere macinate.

I marubini vanno serviti cotti nei tre brodi tradizionali, così chiamati perché ottenuti mettendo in acqua fredda pollo (oppure cappone o gallina, qui trovi la ricetta), manzo, carne di maiale o salame da pentola.

Perché si chiamano marubini?

Il termine marubini potrebbe derivare da marù, che in dialetto cremonese significa castagna. Indicherebbe, insomma, la forma e le dimensioni di questi ravioli tradizionali, simili appunto a quelle dei marroni.

Sono un piatto immancabile durante le feste e nei pranzi della domenica e dalla storia molto antica: l’Accademia della Cucina Italiana indica l’origine della ricetta intorno al 1500.

Narra la leggenda che nel 1414 il Signore di Cremona Carbino Fondulo li fece servire durante un banchetto in onore del Papa e dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo (con il poco nobile intento di scaraventarli giù del Torrazzo, la torre che svetta accanto al Duomo). Ma piacquero così tanto da suscitare ringraziamenti così vividi che Fondulo rinunciò al suo piano.

Il cammino del Marubino

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Per celebrare questa icona della cucina cremonese, è nato il Cammino del Marubino, un itinerario alla scoperta di questa eccellenza locale coinvolgendo i ristoranti che la propongono nel menù.

Il funzionamento del Cammino del Marubino si ispira a quello del Cammino di Santiago: da metà gennaio al 25 febbraio si potrà ritirare il Passaporto del Marubino, disponibile gratuitamente nell’info point del Comune di Cremona e nei 24 ristoranti aderenti.

Ogni pellegrino potrà quindi recarsi nei ristoranti coinvolti (qui l’elenco completo) e consumare un piatto di marubini, in modo da ottenere alla cassa il timbro del locale sul passaporto, a testimonianza del suo passaggio. L’obiettivo? Collezionare almeno 10 timbri, in modo da ricevere la compostela, cioè l’iconica pergamena data solitamente a chi conclude il Cammino di Santiago.

La cerimonia di consegna delle compostele è in programma il 26 febbraio all’interno della fiera Il BonTà (24 – 26 febbraio 2024 a CremonaFiere).

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici