Il Grande Viaggio Conad in un docufilm degli studenti Università Iulm - InformaCibo

Il Grande Viaggio Conad in un docufilm degli studenti Università Iulm

Nella rosa dei progetti Conad spunta il racconto per immagini sull’agroalimentare made in Italy

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 20/11/2019

L’album dei ricordi de “Il Grande Viaggio Insieme” promosso da Conad, che racconta, anno dopo anno, il lato migliore di un’Italia solidale lontana dai riflettori, l’anno scorso era stato racchiuso in un libro Tessiture Sociali – La comunità, l’impresa, il mutualismo, la solidarietà (Egea editore) firmato da Aldo Bonomi e da Francesco Pugliese,un piccolo saggio sui cambiamenti della società italiana osservata rasoterra”, quest’anno si rinnova e cambia veste.

L’ evento itinerante di Conad, in viaggio “nei luoghi in cui si costruisce la comunità”, lascia la carta stampata per essere raccontato in un docu-film.

Saranno infatti le immagini di un documentario filmico a raccontare la quinta edizione de “Il Grande Viaggio Insieme Conad” dedicato alle filiere agroalimentari italiane che si conclude questa settimana a Reggio Emilia dal 21 al 23 novembre dedicato alla filiera di “Latte e formaggi”.

A realizzare questo docufilm gli studenti del Corso di Laurea magistrale in televisione, cinema e new Media dell’Università Iulm con la regia di Giuseppe Carrieri, docente Iulm.
L’iniziativa è stata presentata all’interno dello Iulm dal rettore dell’Università, Gianni Canova, da Francesco Pugliese, Ad di Conad, dal professor Aldo Bonomi docente Iulm e direttore di Aaster, e lo stesso regista che ha partecipato allo scorso Festival del Cinema di Roma con Le Metamorfosi, realizzato con un gruppo di studenti dell’ateneo milanese.

Gianni Canova

E’ stato il rettore dell’Università, il professor Gianni Canova a prendere per primo la parola, sottolineando che questo progetto “rientra nella strategia di innovazione che Iulm sta sperimentando a livello didattico, cercando di coniugare sempre di più un’attività concreta sul territorio a un’attività didattica in aula. L’obiettivo è quello di offrire ai nostri studenti l’opportunità di fare un viaggio in Italia che sia fuori e lontano dalle mete turistiche e dagli stereotipi e che li porti a scoprire i distretti agroalimentari. Così potranno essere i comunicatori e i narratori di un Paese che ha solo voglia, bisogno e desiderio di essere scoperto e valorizzato sia culturalmente sia economicamente”.

E’ stato poi l’Ad di Conad, Francesco Pugliese a fare la storia del primo Grande Viaggio Insieme nato nel 2015 e di quelli successivi. Ha ricordato gli incontri nelle scuole e nelle mense della Caritas, degli incontri pubblici dedicati ai temi della comunità e i momenti conviviali con la musica e i gustosi assaggi proposti dalla Compagnia degli chef. Fino ad arrivare al 2019 con il Grande Viaggio dedicato alle filiere agroalimentari del made in Italy ricordando che “l’Italia sa fare eccellenze e le filiere agroalimentari e le loro comunità produttive ne sono un esempio, ma deve ancora imparare a fare fronte comune per affrontare le difficili sfide del mercato”.

Ma Pugliese è ottimista, “Vedo e avverto una bella energia, piena di forza, in questo viaggio nelle comunità dell’Italia che lavora e produce in silenzio, lontana dai clamori e dai riflettori dell’arena pubblica – ha annotato l’amministratore delegato di Conad Francesco PuglieseUn viaggio, il nostro, per “insegnare” ai giovani ad affezionarsi a ciò che fanno, ad alimentare la cultura del cambiamento”.

Francesco Pugliese: “In Italia servono più sardine”

Giuseppe Carrieri, Aldo Bonomi e Francesco Pugliese

E a questo proposito, sollecitato da Aldo Bonomi che gli ha ricordato come era stato un antesignano del “movimento delle sardine” quando un anno fa in Sicilia aveva parlato proprio di sardine che combattono i grandi pesci unendosi tra di loro, l’amministratore delegato Conad con la consueta chiarezza ha affermato: “In Italia servono più sardine per far sentire forte la voce di una comunità operosa. Meglio essere la testa di una sardina che non la coda di una balena», ha sottolineato Pugliese lanciando la proposta di una “alleanza dei buoni”.

Gli studenti e Aldo Bonomi impegnati nel progetto del docufilm sulle filiere agroalimentari

Aldo Bonomi ha dato il via al coinvolgimento degli studenti Iulm nel progetto del docufilm durante le lezioni di Società, territorio, globalizzazione, sociologia.

Le filiere agroalimentari esplorate dai giovani per creare il racconto in immagini sono: quella del pomodoro (Salerno); dell’ortofrutta (Forlì); dell’uva da tavola (Taranto); pasta e cereali (Campobasso); vino (Prato); Arancia (Agrigento): carne e salumi (Modena) e, infine l’ultima tappa, latte e formaggi questo fine settimana a Reggio Emilia.

Se si vuole cercare il senso profondo della lunga metamorfosi del Paese per cogliere i segnali di un futuro ancora da scrivere – ha spiegato Aldo Bonomi – occorre immergersi nelle correnti profonde delle lunghe derive della civiltà materiale, andando oltre quello storytelling di superficie affollato di voci indistinte che ottundono la nostra facoltà di discernere gli orientamenti collettivi. Diventa importante per i giovani studenti del corso andare nei territori per cimentarsi nel racconto di un laboratorio di trasformazione economica e sociale emblematico come quello agroalimentare, che mette in tensione questioni che si agitano sulla frontiera dell’innovazione e della sostenibilità e questioni che rimandano al permanere nel tempo di elementi culturali di fondo da rilanciare nel futuro”.

Il docu-film diretto dal regista Giuseppe Carrieri sarà pronto nel 2020

Giuseppe Carrieri, docente del laboratorio avanzato di regia cinematografica e regista del docu-film ha descritto anche le fatiche di un’opera così complessa ma ripagato dal “Il fiato rassicurante delle campagne, come il battito incessante dell’industria. Il silenzio dei paesi spopolati come il frastuono delle macchine che cambiano i cicli di produzione. Questo docu-film – ha spiegato Carrieri – riunirà l’Italia nel segno del racconto del paesaggio, della sceneggiatura formidabile della sua operosità, nella scenografia della sua metamorfosi costante. Perché la vera costellazione che ci unisce è quella delle nostre comunità sparse sul territorio”.

Ed ora rimaniamo in attesa dell’uscita del docu-film la prossima primavera.

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