InformaGiro Tappa 4: Catania - Caltagirone in 10 assaggi - InformaCibo

InformaGiro Tappa 4: Catania – Caltagirone in 10 assaggi

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 27/04/2018

Alla scoperta del territorio della tappa 4 del Giro d’Italia 2018: prodotti tipici, curiosità, luoghi di interesse, storie e news

Prima tappa tutta italiana per il Giro d’Italia.  Dopo Israele, si arriva in Sicilia. Due realtà geografiche che hanno molto più in comune di quanto possa sembrare. 

Curiosità, luoghi, scorci: il Giro d’Italia è amato anche per questo: è un’occasione per scoprire territori, paesaggi, realtà locali a volte più difficili da scovare in cataloghi patinati e grandi portali.

Eppure la ricchezza made in Italy è proprio qui: nelle province. 

Basti pesare che il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. E’ quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti e dalla Fondazione Symbola a Roma, a Palazzo Rospigliosi, in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo a gennaio 2018. 

Un  patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici. Una risorsa che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica.

Non a caso due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo le principali motivazione del viaggio nel Belpaese mentre per ben il 54 per cento degli italiani il successo della vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

La Sicilia, in questo contesto, è sempre più interessante: da un’analisi che ForwardKeys ha realizzato per il Corriere della Sera sull’estate 2018, sull’incoming dei turisti stranieri, Catania, segna per ora un aumento delle prenotazioni del 9,6%. A cui seguono Palermo e Venezia, con +8%.

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INFORMAGIRO #4 CATANIA – CALTAGIRONE 

  1. OGGI Il cibo siciliano punta nel 2018 a conquistare gli scaffali della grande distribuzione del Nord America e nel 2019 quelli del Regno Unito, con il progetto Gustoso, a cui aderiscono al momento una dozzina di aziende e due chef. Il volume di affari previsto per i primi 24 mesi di attività, come da piano industriale, è di 25 milioni di dollari.
  2. IERI Sapevi che il pomodoro di Pachino è israeliano? La varietà ciliegino coltivata in Sicilia  nasce nel 1989 quando la Hazera Genetics, azienda sementiera biotech d’Israele, introdusse in Sicilia due nuove varietà di pomodori: il ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo, che sono diventate famose in tutta italia e che in provincia di Siracusa hanno trovato habitat particolarmente favorevole per preservarne le qualità.
  3. PER STRADA Una tipicità tutta catanese è la tavola calda: assaggi veloci da consumare nei banconi dei bar, da non confondere con l’aperitivo, ma più espressione della cucina casalinga più antica.
  4. PER TERRA L’agricoltura catanese si basa soprattutto su l’agrumicoltura e la viticoltura: arance, limoni, mandarini, mandaranci, bergamotti, cedri e pompelmi e ottimi fichi d’India.
  5. PRODOTTI TIPICI Tra la frutta secca spiccano per qualità le mandorle, le nocciole ed il pistacchio, che sono alla base di molti prodotti dolciari caratteristici di questa terra. Molti dei prodotti agricoli di Catania e provincia sono ben noti in tutt’Italia e all’estero: come le arance a polpa rossa, i fichi d’India di San Cono e di Militello, i limoni verdelli di Aci Catena, le fragole di Maletto, i pistacchi di Bronte e tante altre produzioni agricole.La specialità catanese per eccellenza è senza dubbio la Pasta alla Norma, con salsa di pomodoro, melanzana fritta, basilico ed abbondante ricotta salata. Questo nome è in onore del compositore catanese Vincenzo Bellini, che scrisse l’opera Norma, con la quale venne inaugurato il Teatro Massimo Bellini nel 1890.
  6. STREET FOOD A Catania, soprattutto nei quartieri popolari, vi sono diversi esercizi, spesso macellerie equine, che la sera all’esterno del negozio accendono grossi bracieri, su cui arrostiscono vari tipi di carne. È  la tradizione del cibo di strada che porta anche nei mercati storici di Catania dove gustare lo street food locale: frattaglie bollite, il “mauro” (un’alga croccante), carciofi arrostiti, ecc..
  7. FORSE NON LO SAPEVI La diffusione del gelato nel mondo è partita proprio dalla Sicilia. La tecnica araba venne perfezionata e fu un  ristoratore siciliano, Francesco Procopio de’ Coltelli, di Acitrezza, nel Catanese, che nel 1686 aprì a Parigi un locale, il Café de Procope, considerato il primo caffè di Parigi, forse il più antico di Europa, dando il via così la diffusione del gelato nel mondo. 
  8. NEI DINTORNI Catania, assieme a Caltagirone e altre città (Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Scicli) fa parte del circuito delle città barocche della Val di Noto, patrimonio dell’umanità Unesco.  E’ famosa per la ceramica, dà origine a numerosi prodotti tipici di altissima qualità: dal grano Simeto, alle fave con cui si produce l’antico piatto della tradizione “maccuverde”, all’olio dei monti Iblei che ha ottenuto il marchio Dop europeo. 
  9. TENTAZIONI Per i meriti del pecorino prodotto nella zona, Caltagirone è  annoverata fra le “città del formaggio”. A base di  ricotta locale da non perdere gli irresistibili dolci ereditati dalla tradizione araba: basti segnalare, fra tutti le “cassatedde” e i famosi cannoli.
  10. TRADIZIONI il 13 dicembre, durante la Festa di Santa Lucia, Caltagirone rinnova un’antica tradizione legata alla sua festa, e ripropone ” ‘a cuccìa”, legato a un miracolo attribuito alla Santa che diete fine alla carestia.

“A cuccia”, dal dialettale cocci e cuocci, come vengono indicati i chicchi di frumento. A distanza di secoli si usa ancora prepararla, dove il grano va cucinato lentamente con l’aggiunta di diversi aromi per essere consumato nel giorno di Santa Lucia.

Il grano cotto, veniva, e viene ancora oggi condito, con olio, oppure con altri legumi e verdure, oppure dolcificato con miele o mosto cotto, aggiungendo a volte ricotta di pecora fresca. Un tempo si usava prepararla e offrirla agli amici, parenti e soprattutto ai poveri il giorno della morte di un parente stretto. Ma ancora oggi è molto gradita dalla popolazione e molto apprezzata da coloro che in quel giorno visitano la Città. Infatti alcuni ristoranti a Caltagirone amano prepararla per offrire una degustazione il 13 dicembre.

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