La scuola, la migliore palestra per insegnare a mangiare bene - InformaCibo

La scuola, la migliore palestra per insegnare a mangiare bene

Intervista di Cristina Latessa al professore Antonino De Lorenzo che invita gli studenti “a seguire la Dieta mediterranea e a fare scelte consapevoli”

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 14/06/2018

Quando si parla di “mangiare bene”, una sana e corretta alimentazione, non si può non partire dall’importanza di un approccio ben informato e quindi è bene che la scuola e l’università scendano in campo per formare consumatori consapevoli che sanno fare le scelte giuste a tavola.

Parola di Antonino De Lorenzo, professore ordinario del Dipartimento di biomedicina e prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata che su questo tema ha svolto una lezione davanti agli studenti delle classi primarie dell’Istituto Caterina di Santa Rosa a Roma, dove l’educazione alimentare fa parte delle materie di studio.

Al termine della lezione, il Professore ha visto con i suoi occhi le buone pratiche alimentari messe in campo dall’Istituto Caterina Santa Rosa che ai suoi studenti insegna l’importanza di frutta e verdura aderendo al programma “Frutta nelle scuole” promosso dal Ministero delle Politiche agricole. La frutta trionfava anche nel buffet seguito alla lezione ‘universitaria’ sull’alimentazione.

Tra un assaggio di pesche, fragole e kiwi, abbiamo chiesto al professor De Lorenzo quanto sono consapevoli i consumatori italiani sul fronte nutrizionale.

Antonino De Lorenzo

C’è ancora molto cammino da fare sul consumatore consapevole – afferma il Professor De LorenzoChi ha un’istruzione media o superiore ha certamente gli strumenti per valutare e discernere sulle scelte alimentari, però anche le persone più istruite possono essere fuorviate da un’informazione spesso parziale, quindi lo sforzo comunicativo ed educativo in campo alimentare deve essere fatto attraverso la scuola, il mondo della ricerca, dell’università e della formazione in genere”.

Ma soprattutto – aggiunge De Lorenzo – gli addetti alla formazione devono essere capaci e attivi nel trasferire le loro conoscenze in campo alimentare e nutrizionistico, utili per una longevità in salute e per un miglioramento dell’ aspettativa di vita, a tutela soprattutto della popolazione più vulnerabile, come per esempio i bambini e le gestanti”. “Devo dire – prosegue De Lorenzo – che la classe medica è più di attesa che di iniziativa; dobbiamo cambiare questa situazione, serve infatti “il medico di iniziativa”, che sappia cioè fare prevenzione, previsione del rischio, personalizzazione della cura e azione proattiva, cioè alleanza terapeutica con il consumatore che viene informato”.

L’informazione corretta e le bufale sul web

– Professore, come informare correttamente il consumatore visto che su internet girano anche molte bufale?

Il mondo è pieno di bufale, internet è uno strumento di informazione, bisogna saperlo utilizzare, comunque la scuola e l’università insieme possono fare molto”.

– Professore, lei ha sottolineato l’allarme dell’obesità infantile in Italia, addirittura il fenomeno è diffuso in quel Sud d’Italia che dovrebbe essere la ‘culla’ della Dieta mediterranea italiana di riferimento, ma allora gli italiani hanno tradito i loro capisaldi alimentari?

Gli italiani non hanno tradito, a loro volta sono stati traditi. Gli è stato fatto intendere che tutto ciò che era facile da trovare, il consumo facile, lo zucchero e il sale nell’alimentazione, potessero essere il cibo del futuro e oggi abbiamo scoperto che questo cibo ci fa ammalare e invecchiare. La Dieta mediterranea è una risorsa per il Paese, bisogna riscoprire la grande forza dell’agroalimentare italiano, Il biologico innanzitutto, e magari avere un pezzetto d’orto dove coltivarsi in proprio i prodotti della terra. Sarebbe l’ideale, i nonni che hanno più tempo potrebbero occuparsi di questo e donare i frutti ai loro nipoti”.

– Bella idea Professore quella dell’orto fai-da-te ma non facilmente praticabile…

Guardi, abbiamo fatto tante cose, possiamo anche recuperare il rapporto con la terra. Oltretutto il rapporto con la terra è il rapporto con l’uomo, in questa terra ci viviamo tutti e davanti abbiamo scenari preoccupanti di popolazione che cresce e cibo non sufficiente per sfamarla, il problema della carenza di acqua, del riscaldamento globale, dell’inquinamento che ci soffoca. Ricercatori europei stimano che questa generazione vivrà cinque anni in meno rispetto a quella che l’ha preceduta”.

– Professore, eppure c’è una crescente attenzione dei consumatori verso l’”healthy food” e tutto quello che dovrebbe far bene alla salute

Bisogna fare attenzione a quello che viene proposto come healthy food, deve avere una seria certificazione. In genere possiamo dire che l’healthy food é quello che il consumatore consapevole è in grado di individuare da solo, essendo appunto cosciente di cosa è la qualità. Perciò un consumatore consapevole sa, per esempio, distinguere tra un olio extravergine di qualità e quello fatto seguendo chissà quali criteri”.

– Insomma Professore, l’alimentazione ideale è quella che si fonda sul consumatore consapevole e la Dieta mediterranea?

Sì, il consumatore consapevole e la Dieta mediterranea sono le chiavi per garantirci una vita lunga e in salute”.

Antonino De Lorenzo

Professore Ordinario di Nutrizione Umana presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’alimentazione presso l’Università Degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Ha condotto numerosi studi sulla composizione corporea ed ha scoperto la “Normal Weight Obese Syndrome”. È autore di più di 200 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali.

Condividi L'Articolo

L'Autore