L’Agrifood davanti ad un profondo processo di trasformazione digitale
A Perugia lanciato un progetto dal Team Digitale per l’Agrifood: creare un polo di innovazione e digitalizzazione applicato al settore agroalimentare
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 11/10/2019
La trasformazione digitale sta velocemente cambiando il mondo dell’agrifood, si parte dalla produzione, la trasformazione, la filiera e infine il marketing. Questi i temi affrontati recentemente a Perugia a conclusione della terza tappa del tour italiano del Team Digitale per l’Agrifood.
Il gruppo di lavoro è partito dal territorio nazionale, con le sue sfide e le sue complessità, per arrivare ad aggregare sensibilità e competenze attorno a un settore vitale per l’economia italiana come l’agrifood.
Lo sviluppo dell’agricoltura è stato un momento fondamentale per l’umanità. La capacità degli esseri umani di progettare l’ambiente per generare cibo in quantità sufficiente per sostenere una massiccia crescita della popolazione è stato il primo, profondo cambiamento che ha innescato il progresso e la cultura come noi la conosciamo.
Ma oggi siamo ad una svolta. Con una proiezione demografica globale di 9,7 miliardi di persone entro il 2050 (la stima è delle Nazioni Unite), la produzione agricola dovrà aumentare di almeno il 70% rispetto ai livelli attuali per soddisfare i bisogni nutrizionali.
Innovazione, dall’intelligenza artificiale alle blockchain
Diventa perciò essenziale rivolgersi alle tecnologie di frontiera: dalla robotica ai droni, dall’intelligenza artificiale alle blockchain, passando per agricoltura di precisione, biotecnologie, security e intelligence ambientale. Oggi le aziende hanno accesso a molteplici strumenti in grado di aiutarle soddisfare le esigenze sia su scale globale che locale: occorre apprendere ad utilizzarli nel modo migliore. L’automatizzazione, spesso associata al concetto di smart (intelligente), rende le aziende più efficienti e rende più sicuro il ciclo completo del prodotto in tutti i suoi comparti: dalla produzione alla trasformazione alla filiera al marketing.
Le blockchain, ad esempio, permettono di presidiare tutti gli snodi della filiera produttiva e quindi di intervenire a mitigare problemi come le frodi alimentari. La struttura delle blockchain garantisce che ogni attore lungo la “catena del valore” alimentare generi e condivida in modo sicuro informazioni atte a creare un sistema responsabile e tracciabile.
Per quanto riguarda l’agricoltura di precisione, un recente rapporto di Grand View Research, Inc. prevede che entro il 2025 il mercato raggiungerà i 43,4 miliardi di dollari. I sensori remoti, i satelliti e gli UAV possono raccogliere informazioni 24 ore al giorno su un intero campo. Questi possono monitorare la salute delle piante, le condizioni del suolo, la temperatura, l’umidità, la presenza di parassiti, microclimi e molto altro. L’idea è di consentire agli agricoltori di comprendere meglio la situazione sul terreno attraverso una tecnologia avanzata (come il telerilevamento) che può dire di più sulla loro situazione di quanto possano vedere ad occhio nudo. E non solo in modo più preciso, ma anche più veloce. I sensori remoti poi consentono agli algoritmi di interpretare l’ambiente di un campo come dati statistici che possono essere compresi e utili agli agricoltori per il processo decisionale.
Obiettivo, meno spreco e maggiore sostenibilità
All’interno dei lavori il focus non è stato rivolto soltanto verso le aziende, ma anche ai consumatori/individui. Con le nuove tecnologie e l’automatizzazione dei processi si possono produrre, trasformare e consegnare i prodotti in modo tale da avere sempre freschezza e sostenibilità (il che significa meno spreco). Le pratiche di automatizzazione sono in grado di rendere il settore dell’agrifood ancora più competitivo, riducendo l’uso di pesticidi, fertilizzanti e allo stesso tempo ridurrebbe anche le emissioni di gas serra. Con l’aumento della produttività aumentano anche la resa e il tasso di produzione, riducendo i costi per i consumatori. La digitalizzazione del settore agrifood avrà ovviamente anche importanti ricadute sociali: tenendo presente che oggi le persone che soffrono ancora la fame sono 820 milioni, l’11% della popolazione mondiale.
Tanti gli interventi interessanti che hanno ribadito come l’uomo non verrà mai messo da parte. La centralità dell’elemento umano, nella produzione come nel consumo del cibo, resta la chiave di volta di un’esperienza insostituibile di cultura e di vita.
Le parole di Simona Riccio, project manager
Durante l’intervento Simona Riccio, Project Manager per il settore Agrifood & Organic Specialist, ha illustrato, anche con dati alla mano, l’importanza degli investimenti aziendali in iniziative di CSR – Corporate Social Responsability, le motivazioni di scelta, i vantaggi e le ricadute delle iniziative. La relatrice ha sottolineato quanto la conoscenza e la percezione della CSR da parte degli italiani ha un trend positivo ma è necessario sensibilizzare maggiormente per arrivare a tutelare ancora di più le persone, l’ ambiente e gli animali. Simona ha dimostrato che attraverso l’utilizzo corretto degli strumenti digitali e quindi attraverso la giusta comunicazione e diffusione delle attività aziendali è fattibile recuperare la parte degli scettici. Riccio ha concluso il suo intervento attraverso la case history di Melinda, facendo emergere quanto “l’attenzione a tutto ciò che sta intorno ad un’azienda genera valore al di là del risultato economico e vada ad aumentare il successo di business”. Ecco le slide dell’intervento di Simona Riccio.
I relatori del convegno perugino: Angelo Frascarelli, Alessandra Lombardi, William Nonnis, Marco Santarelli, Fulvio Sarzana, Roberto Reale, Simona Riccio, Luca Grilli, Paolo Spacchetti, Jose David Martinez e Simone Stricelli
Durante la conferenza, moderata da Paolo Spacchetti, sono intervenuti Roberto Reale di AIDR, William Nonnis Full Stack & Blockchain Developer del Ministero della Difesa, Pietro Azzara Presidente di Italia4Blockchain, nonché il mondo accademico con Luca Grilli Docente di Sicurezza Informatica, Dipartimento di Ingegneria, Angelo Frascarelli Docente di Economia e Politica Agraria dell’Università di Perugia e Marco Santarelli Direttore Scientifico ReS On Network Londra, Fondazione Margherita Hack e Capo Dipartimento Scienze dell’Uomo e Sociali e Responsabile Laboratorio IC2 Lab – Poliarte di Ancona, Fulvio Sarzana di Sant’Ippolito Avvocato e Docente di Diritto dell’Amministrazione Digitale, oltre a David Jose Ramirez Marketing & Wine Specialist, Simona Riccio Agrifood & Organic specialist, Simone Stricelli Creative Director della Kaos Communication, Alessandra Lombardi, avvocato Studio Legale Spacchetti e Francesco Paolo Russo di Ciù Ciù Tenimenti Bartolomei – Marketing Innovation.
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