Pomodoro, l’export verso gli USA in crescita del 5,4%
Le conserve di pomodoro con Anicav a New York, Chicago e Orlando per promuovere uno dei simboli del Made in Italy
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 25/06/2019
Aumentano del 5,4% in volume e del 3,1% in valore le esportazioni del pomodoro made in Italy negli Usa. Lo afferma Anicav, l’ Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali nell’ambito del progetto di promozione del pomodoro finanziato dall’Unione europea (Reg. 1144/2014).
L’ Anicav si prepara a promuovere il pomodoro da industria italiano sul mercato statunitense, il primo sbocco delle aziende del comparto. Nel 2018 le esportazioni verso gli USA, che rappresentano il 6% del totale export, hanno fatto registrare un aumento del 5,4% in volume e del 3,1% in valore.
Il primo appuntamento a New York, dal 23 al 25 giugno, nell’ambito del Summer Fancy Food. Lo stand ANICAV sarà il palcoscenico di una serie di cooking session con protagonista il pomodoro che mostreranno a visitatori, buyer e media la versatilità di un prodotto simbolo del made in Italy.
Fino al 27 giugno èi svolgimento una settimana di degustazione in quattro rinomati ristoranti newyorkesi che ogni giorno proporranno ai propri clienti menu special a base di pomodoro.
Dal 25 giugno al 1° luglio anche a Chicago sarà possibile degustare piatti con il pomodoro in ristoranti appositamente selezionati.
La trasferta americana del pomodoro si concluderà ad Orlando, in Florida, dove, dal 4 all’8 agosto, sarà protagonista dell’evento annuale organizzato dall’American Culinary Federation, la più grande organizzazione di chef professionisti del Nord America.
“Obiettivo del programma promozionale – dichiara il Direttore Generale di Anicav Giovanni De Angelis – è quello di far conoscere ai consumatori americani le caratteristiche uniche del pomodoro italiano esaltandone la qualità, il gusto, la versatilità, la sicurezza e l’origine, e di valorizzare i nostri prodotti in un mercato maturo dove è ancora forte il problema dell’italian sounding che danneggia le nostre produzioni e ci sottrae risorse economiche”.
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