Primavera in quarantena tra orto e giardino, erbe commestibili e semenzai
#iorestoacasa : un'occasione per scoprire i tesori nascosti nel giardino e imparare a cucinarli, con l'aiuto di chef e agricoltori. Idee antistress per aspiranti pollici verdi, orti e semenzai "for dummies"
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 18/04/2024
L’emergenza Coronavirus ha rimpicciolito drasticamente i nostri mondi. Si resta a casa e i tempi si dilatano. Per chi ha la fortuna però di avere un orto, un giardino o un terrazzo, la quarantena imposta può essere un’occasione per riappacificarsi con la natura, imparare a conoscerla, dedicarsi alla cura del verde o a piantare qualcosa autonomamente.
Dedicarsi qualche momento a piante e fiori è un ottimo antistress, oltre a fornirci un domani gustose primizie, ortaggi o erbe aromatiche da impiegare nei nostri piatti, ora che per scacciare i brutti pensieri possiamo dedicare più tempo anche alla cucina.
Vi darò in questo articolo qualche informazione basilare su orto e giardino. Innanzitutto resterò basic perchè chiunque voglia approfondire trova portali molto più informati di me (ve ne indico in fondo all’ articolo 2, molto completi e chiari, per chi volesse saperne di più) e secondo perchè quando ho voluto iniziare io, ho fatto molta fatica a trovare portali, libri e risorse che partissero dalle basi in modo comprensibile. Quindi spero di essere il più elementare possibile.
Il semenzaio di primavera
Marzo è un mese ideale per approcciarsi a orti e piantine. Potete piantare o mettere a semenzaio numerosi tipi di ortaggi: dall’aglio alle carote, alla rucola, insalata, piselli, anche pomodori.
Cos’è il semenzaio? Non è altro che la nursery delle nostre piantine. Anzichè mettere i semini direttamente a dimora nell’orto, si possono mettere prima in piccoli vasetti e lasciarli germogliare in una zona più riparata da intemperie e sbalzi di temperatura, per trapiantarli poi quando sarà il momento nella terra.
Il semenzaio può essere riscaldato con lampade speciali oppure no, ma per le piantine dell’orto comuni va benissimo una piccola serra in un luogo riparato sul balcone o nel giardino, o anche un’area della casa, ben illuminata e calda, ma non troppo secca.
Per fare i vasetti del semenzaio, potete impiegare i barattoli di yogurt finiti. Una volta lavati e facendo un piccolo buco sul fondo, per lasciar scolare l’acqua in eccesso.
Si mettono i vasetti su un vassoio, un portavaso, anche un coperchio di plastica, si riempiono di terra. A questo punto basterà innestare i semi delle piantine che abbiamo scelto, coprirli con un po’ di altra terra, annaffiarli e aspettare che germoglino.
Dove mettere il semenzaio? Idealmente in un luogo o stanza riparati, illuminati dalla luce ma non sotto i raggi diretti del sole.
L’orto e i vasi
In questo periodo potete già piantare qualcosa anche nell’orto: aglio, patate, alcuni tipi di insalata, rapanelli…facendo attenzione alle previsioni meteo, perchè se sono previste gelate, è meglio coprirli con una serretta casalinga (basta qualche ramoscello e della plastica da mettere a mo’ di telo sopra).
Chi non ha un giardino, ma ha un balcone, può seminare vari tipi di ortaggi su vasi diversi. Secondo me è un modo perfetto per cominciare a imparare a fare l’orto, perchè meno impegnativo rispetto al classico appezzamento di terra.
Che tipo di orto fare?
A questo proposito, se invece avete un terreno e vorreste cominciare, ricordate che potete scegliere tra tipi di orto diversi: quello tradizionale, dove la terra va zappata ecc…l’orto sinergico, su bancali riempiti di cumuli di terra o su cumuli di terra non pressata, con una pacciamatura di paglia, spesso disposto a spirale; e l‘Orto Elementare, il metodo dell’agrotecnico Gian Carlo Cappello, che prevede un approccio il meno invasivo possibile nei confronti della natura, e che vede il terreno ricoperto con una pacciamatura di circa 20 centimetri di fieno.
Se vi interessa saperne di più, vi lascio dei link utili in fondo all’articolo alla voce Risorse Utili, intanto qui potete vedere le differenze:
Le erbe spontanee
E poi ci sono loro, le erbe spontanee. Fiori, foglie, erbette sopra cui siamo passati tantissime volte e non sapevamo forse nemmeno che erano buone anche a tavola. Eppure fanno parte dei nostri territori e della nostra cultura, tanto che di recente sul lago Maggiore è stato inaugurato il sentiero delle Erbe Aromatiche. A partire dal tarassaco, o cicoria selvatica, fino ai suoi boccioli di fiore, ma anche viole e fiori eduli, borragine e “verzette”.
Come in ogni raccolta, anche per quanto riguarda il foraging, le erbe spontanee e i fiori eduli, è bene lavare bene e pulire il prodotto prima di consumarlo e usare prodotti lontani da fonti di inquinamento o trattati chimicamente.
Altra raccomandazione, come quando si vanno a raccogliere i funghi, consumare e raccogliere solo le erbe e i fiori di cui siete sicuri, altrimenti lasciar stare o farsi aiutare da un esperto. E come per i funghi, non fate piazza pulita di tutto quello che trovate sul prato, ma prendetene le giuste quantità.
2 ricette col tarassaco, by Compagnia degli Chef
Il tarassaco, raccolto giovane e tenero, è ottimo al vapore, condito con olio limone e pepe, accompagnato alle uova, come vuole la tradizione pasquale o in frittata. Ha proprietà detox e depurative per il fegato. Si raccoglie quando le foglie sono ancora piccole e tenere, prima che abbiano fatto il famoso fiore giallo (conosciuto come Dente di Leone). Si può gustare anche crudo, mescolato alla classica insalata.
Ma si presta anche a preparazioni più originali: lo chef Stefano de Gregorio della Compagnia degli Chef ad esempio consiglia di impiegare il tarassaco dopo averlo sbollentato in acqua calda e raffreddato in acqua fredda, per fare un pesto semplice per la pasta oppure ripassata in padella con aglio, alici, olio extravergine d’oliva e peperoncino.
E ci svela un segreto: è buonissima anche con il wasabi
Restiamo in Compagnia degli Chef con Carlo Molon che ci regala questa ricetta super veloce per un’insalatina tiepida di tarassaco al microonde:
“Ciao, una ricettina semplice semplice senza neanche sporcare la cucina: lavare bene il tarassaco, metterlo in una ciotola, condire con sale, pepe, 1 cucchiaio di zucchero e 1/2 bicchiere di aceto di mele. Mischiare il tutto, coprire con pellicola e mettere in microonde per 2 minuti, togliere dal microonde, mescolare, ricoprire e mettere in micro per altri 3 minuti. Togliere dal micro lasciare riposare 5 minuti. L’amaro e l’agrodolce vi sorprenderanno in questa insalatina tiepida”.
Erbe spontanee e fiori eduli, nel prato e in cucina con Isabella Corti
Ne sa qualcosa di erbe spontanee e fiori eduli nel piatto anche Isabella Corti farmer della provincia di Varese, che dalla sua azienda agricola Abete Bianco ad Aga, frazione di Casalzuigno tra le prealpi varesine, spiega:
“La piccola spesa selvatica nel prato, con gli ingredienti che daranno gusto e colore alla mia ricetta per un pranzo leggero. Ingrediente in primo piano: la Silene, comunissima piantina dei prati, questo è il momento giusto per raccoglierla, ancora piccina e tenera. La chiamano anche Verzetta, Bubbolini, Strigoli, Schciopitt.
Cresce ovunque su terreni non troppo grassi, al sole, nelle vigne e sui pendii assolati. Si riconosce subito quando fiorisce, la Verzetta crea quei fiorellini che da bambini usavamo far scoppiare sul dorso della mano o sulle gambette”.
E ci regala una ricetta “fiorita” per assaporare le erbe spontanee del giardino, ma anche le usanze di un tempo:
Riso, latte, fiori e rape
"Una ricetta che ha sfamato intere generazioni di gente di campagna in tempi "magri', di carestie e guerre" spiega Isabella Corti, farmer dell'azienda agricola Abete Bianco, che ci spiega come fare una ricetta a base di erbe spontanee e fiori eduli. Dal giardino al piatto, anche in versione vegan.
Ingredienti
- 1 ciuffo eba cipollina
- 1 rapa o una patata
- qb borragine facoltativa
- 1 ciuffo Silene
- fiori di campo primule, violette, fior di veccia e margherite
- 1 pizzico sale
- 1 tazza acqua
- 2 tazze latte anche vegetale
- 1 cucchiaio brodo vegetale
- qb noce moscata
- 1/2 bicchiere riso Rosa Marchetti Riserva San Massimo
Istruzioni
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In una padella unire olio, erba cipollina e la rapa (o patata)tagliate finemente , un pizzico di sale e lasciarr appassire 10 minuti.
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Aggiungere 3 foglie di alloro, riso da minestra (Isabella ha usato Rosa Marchetti Riserva San Massimo), la tazza di acqua e le due tazze di latte ( Isabella ha usato latte di riso e nocciola) e far cuocere coperto a fuoco basso x 20 minuti
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Aggiungere un cucchiaino di brodo vegetale, la borragine tagliata sottile e la Silene intera, e cuocere 5 minuti.
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Impiattare, decorando con i fiori di campo e una grattata di noce moscata.
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