Prosciutto San Daniele: nuovo cda e bilancio 2020 tra innovazione e continuità - InformaCibo

Prosciutto San Daniele: nuovo cda e bilancio 2020 tra innovazione e continuità

Confermato Giuseppe Villani come presidente. Nel 2020 la produzione di vaschette di preaffettato ha superato i 21 milioni di confezioni

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 15/07/2021

Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha confermato Giuseppe Villani (foto in alto) nel ruolo di presidente. Il rinnovo del mandato, con durata triennale, conferma il Presidente uscente alla guida del Consorzio del Prosciutto di San Daniele dal 2015.

Il nuovo cda

Il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio del Prosciutto di San Daniele DOP

Durante la prima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre designato alla vicepresidenza Nicola Martelli e Alessio Prolongo. Il consigliere Alberto Morgante è stato delegato alle relazioni istituzionali con gli enti territoriali locali.

Il nuovo cda eletto dall’assemblea dei consorziati, è composto da: Lorenzo Bagatto, Alberto Bellegotti, Nicola Martelli, Massimo Montanari, Alberto Morgante, Alessio Prolongo, Marco Pulici e Giuseppe Villani.

Approvato il bilancio 2020

L’assemblea generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha inoltre approvato il bilancio del 2020 e analizzato l’andamento del comparto nel corso dell’ultimo anno. La produzione totale del San Daniele DOP è stata di oltre 2.500.000 cosce avviate alla lavorazione con un fatturato complessivo di 310 milioni di euro.

Nel 2020 la produzione di vaschette di prodotto preaffettato ha superato i 21 milioni di confezioni certificate, di queste il 22% è stato destinato al mercato estero.

Bene l’export

Rispetto alla produzione totale, l’export nel 2020 ha assorbito il 18% delle vendite. Le vendite nel mercato internazionale ammontano a un totale di circa 4 milioni di chilogrammi di prodotto, di cui il 57% è stato destinato all’Unione Europea.

Le quote più significative confermano i principali mercati di riferimento: Francia, Germania, Stati Uniti, Australia, ai quali fanno seguito in misura minore Brasile, Canada e Giappone. Segnali positivi giungono dai paesi est europei – Romania, Polonia, Slovenia, Ucraina e Repubblica Ceca – che registrano un incremento dei volumi rispetto i periodi precedenti.

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