Sicurezza alimentare: cosa portiamo in tavola?
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 09/07/2018
Dopo le uova contaminate con l’insetticida Fipronil, l’insalata con sospetto contagio di salmonella o il più recente caso dell’acqua in bottiglia con un’alta concentrazione di idrocarburi aromatici, in molti si domandano quanto sia sicuro quello che portano in tavola.
La buona notizia però è che, secondo i dati del Ministero della Salute riportati nel “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti” del 2016, la percentuale di irregolarità emersa da un’analisi effettuata su 6785 campioni ortofrutticoli era pari allo 0.9%, in calo rispetto al 2015 (1,4%). Si è quindi registrato un aumento dello 0,5% di campioni ortofrutticoli privi di residui (53,7%) e con residui entro i limiti previsti dalla legge (45,4%) rispetto al rapporto dell’anno precedente
Il Responsabile del laboratorio Food Packaging Materials di CSI, società del gruppo IMQ, spiega come funzionano i controlli sugli alimenti e quali test vengono svolti presso i laboratori di Bollate.
Tutti gli alimenti, infatti, devono essere controllati durante l’intera filiera alimentare
Tutti gli alimenti, infatti, devono essere controllati durante l’intera filiera alimentare: dalle materie prime alla produzione, dallo stoccaggio all’imballaggio, quello che mettiamo in tavola deve essere al sicuro da sostanze, molecole o microrganismi potenzialmente nocivi sulla nostra salute.
Gli alimenti che proponiamo in cucina sono dunque “sicuri”?
I controlli sulle materie prime e sui prodotti alimentari sono consolidati. Le legislazioni di pertinenza sono strutturate in modo tale da permettere di ottenere prodotti controllati e, in alcuni casi, certificati. Anche per garantire il “controllo” dei MOCA – ovvero tutti i materiali e gli oggetti che entrano in contatto con gli alimenti – vengono effettuati test chimici e chimico-fisici volti a verificare il fenomeno della “migrazione”, ovvero il passaggio delle sostanze indesiderate e nocive del materiale nell’alimento, affinché questo mantenga inalterate le sue componenti organolettiche rimanendo protetto da microrganismi e composti chimici che potrebbero nuocere alla salute del consumatore.
“I rischi più frequenti possono andare da semplici manifestazioni di ipersensibilità a forme di allergie più gravi o intossicazioni immediate o sul lungo periodo, a seconda delle quantità ingerite” afferma Alberto Taffurelli, Food Packaging Materials Operating Sector Manager di CSI.
Attenzione però: quando l’alimento supera i controlli per essere immesso sul mercato e arriva sui banconi del supermercato, non vuol dire che il rischio di contaminazione sia nullo.
Attenzione però: quando l’alimento supera i controlli per essere immesso sul mercato e arriva sui banconi del supermercato, non vuol dire che il rischio di contaminazione sia nullo. È importante fare attenzione a quello che si compra e a come lo si conserva, per evitare rischi di intossicazione alimentare. Ecco alcuni consigli di CSI da tenere sempre a mente in questa guida alla sicurezza alimentare.
La filiera alimentare nazionale ed internazionale è così articolata e complessa che, nonostante i piani di autocontrollo aziendali, i monitoraggi delle autorità e gli schemi di certificazione esistenti, il rischio di non conformità o criticità è statisticamente molto probabile.
Tuttavia, grazie ai sistemi di certificazione presenti in Italia e ai laboratori come CSI, gli alimenti venduti e portati sulle nostre tavole possono considerarsi sicuri.
Nei laboratori Cai vengono eseguite tutte le prove necessarie per verificare la sicurezza di alimenti e MOCA: analisi chimiche per la verifica dei parametri nutrizionali (indicazioni in etichetta), ricerca di contaminanti chimici organici, inorganici e microbiologici, studi di shelf life per la definizione della data di scadenza, analisi in ambito enologico per le DoC e DoCG, consumer test (indici di gradimento di un prodotto alimentare), verifica della conformità di tutti i MOCA alle legislazioni nazionali ed internazionali e valutazione dei parametri fisici per la valutazione delle performance di un packaging alimentare.
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