Sicurezza alimentare: sequestrate 900 tonnellate di prodotti falsi
Una persona denunciata per frode in commercio, oltre 900 tonnellate sequestrate di alimenti privi di rintracciabilità, finte Dop o in magazzini non autorizzati, per un valore commerciale di oltre 360mila euro. Anche i grandi marchi Dop vittime di tentativi di contraffazione sventati dai carabinieri.
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 06/02/2019
Una persona denunciata per frode in commercio, oltre 900 tonnellate sequestrate di alimenti privi di rintracciabilità, evocanti marchi Dop o che erano detenuti in magazzini non autorizzati, per un valore commerciale di oltre 360mila euro. Anche i grandi marchi Dop vittime di tentativi di contraffazione sventati dai carabinieri.
E’ il risultato dei controlli effettuati dai reparti carabinieri per la Tutela agroalimentare (R.A.C.) in varie aziende di settore dislocate sul territorio nazionale.
In particolare, sono stati sequestrati in provincia di Reggio Emilia, presso un caseificio, 25.000 kg di prodotti lattiero-caseari privi di rintracciabilità, per un valore complessivo pari ad euro 175 mila. Contestualmente, agenti vigilatori del Consorzio del Parmigiano Reggiano, provvedevano al ritiro di 4 fasce marchianti con logo Parmigiano Reggiano DOP e di 272 placche di caseina atte alla produzione del formaggio tutelato.
Anche in provincia di Napoli, l’indagine dei militari ha sventato un tentativo di commercializzare con il marchio Dop prodotti che non avevano seguito il disciplinare. Per la precisione, sono stati sequestrati presso una società agricola, 2.388 barattoli di Pomodorini a Piennolo del Vesuvio DOP, trasformati e confezionati in difformità al disciplinare di produzione e privi di rintracciabilità. Un totale di 1.218 kg per un valore di 3 mila euro. Passato al setaccio anche il mercato ortofrutticolo di Maddaloni (CE), dove sono state tolte dal commercio 6 tonnellate di ortofrutta priva di rintracciabilità, per un valore complessivo di euro 6 mila. Un azione a favore della legalità e dell’autenticità dei prodotti, ma anche a favore del buon nome del mercato stesso, famoso per la qualità dei prodotti.
Nelle province di Avellino e Foggia, in collaborazione con l’Arma territoriale e l’ASL competente, 900 tonnellate di grano sono state rinvenute all’interno di due magazzini, che appartenevano alla stessa azienda agricola, ma privi della registrazione richiesta per lo stoccaggio cerealicolo, per un valore di 180 mila euro.
Infine, ad Enna, in un pastificio locale, 150 kg di pasta erano stati messi in commercio con etichetta “falsa”: veniva utilizzato grano anche europeo e non solo siciliano come affermato nella confezione. Il titolare dell’attività è stato denunciato per frode in commercio (art.515 c.p.).
Contestate anche sanzioni amministrative per un valore complessivo di euro 20 mila.
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