Il rito della pesca a Caorle: l'asta sussurrata, il ritorno dei pescatori - InformaCibo

Il rito della pesca a Caorle: l’asta sussurrata, il ritorno dei pescatori

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 14/01/2020

Quando siete a Caorle un “rito” da non perdere è la fine della giornata di pesca, quando i pescherecci  nel pomeriggio rientrano dopo la notte di pesca per andare a vendere il pescato direttamente al mercato tramite un’usanza iperlocale e antica: l’asta a orecchio, un’asta silenziosa tipica Caorlotta. La pesca in questi luoghi ha sempre avuto un ruolo fondamentale, che ne ha disegnato usanze, costumi e anche architetture, come testimoniano i casoni, le antiche case dei pescatori in laguna, visitabili ancora oggi.

Giá nel primo secolo prima di Cristo il porto di Caorle, ricopriva un importante ruolo commerciale. Da alcuni anni poi il “cuore” della vita peschereccia, porto e mercato, sono tornati insieme nel cuore antico della cittadina, valorizzando il suo ruolo e i riti che lo accompagnano.

Il lavoro del Pescatore a Caorle: una tradizione antica

pesce caorle
Il mestiere di pescatore si tramanda di padre in figlio

Dalle 2 di notte alle 4 del pomeriggio in mare aperto e in laguna, con il freddo e con il caldo, dal lunedì al venerdì, fino a raggiungere il tetto massimo di ore consentito per legge dal mestiere: questa è la dura ma affascinante routine del pescatore. Una routine particolarmente affascinante da osservare a Caorle, località di mare in provincia di Venezia famosa per il suo ampio litorale, le sue casette colorate, le vongole biologiche, la laguna amata da Hemingway…e i pescatori.

Sono circa 150 le imbarcazioni registrate nel compartimento di Caorle. Una località nata come pesca in laguna con i bragozzi, le caratteristiche imbarcazioni, che si è allargata poi fino al mare aperto.

Già, a Caorle, il porto cittadino è ancora in attività: dalle 15.30 circa del pomeriggio si può assistere nei periodi di pesca al ritorno delle barche dal mare, allo scarico delle diverse varietà di pesce, e al suo trasporto al vicino mercato ittico comunale, dove arriva giornalmente una grande varietà di pescato come si può trovare in pochissimi altri mercati d’Italia. Un mercato unico nel suo genere, dove nel pomeriggio, per gli addetti ai lavori, si svolge un vero e proprio rito: l’asta silenziosa del pesce di Caorle.

Sono davvero tante le varietà di pesce che portano qui i pescatori per venderlo immediatamente all’asta, dopo aver fatto ritorno dal Mare Adriatico, in particolare dalla zona tra Punta Tagliamento e Chioggia, ma anche dalle acque della Laguna di Caorle.

pesce di caorle
I pescatori di Caorle sono famosi per come sanno pescare, trattare e conservare il pesce
pesca caorle
I pescatori di Caorle sono famosi per come sanno pescare, trattare e conservare il pesce

Il mercato ittico comunale: perchè è speciale

Nel mercato ittico comunale di Caorle, durante un'asta silenziosa
Nel mercato ittico comunale di Caorle, durante un’asta silenziosa

Il mercato ittico di Caorle in Riva delle Caorline, vicino al Porto, è il più piccolo della provincia di Venezia, che segue Venezia e poi Chioggia, ma come qualità non è secondo a nessuno.

Qui nasce ad esempio la vongola biologica di Caorle, unico caso in Italia, dove i molluschi interessati dalla certificazione biologica vengono pescati proprio in zona, di fronte alla fascia costiera del litorale della Brussa, zona di particolare pregio dal punto di vista ambientale.

Prodotti di ottima qualità ma non solo: è il fattore umano a fare la differenza. I pescatori di Caorle sono famosi per lavorare il pesce con estrema cura. Come pescarlo, come pulirlo nel modo giusto, sono passaggi fondamentali per un prodotto di ottima qualità. Loro sanno la differenza del posizionare il pesce sul ghiaccio a scaglie o a grumo, l’importanza del pulire nel modo giusto i “barboni” (delle trigliette rosse) per non rovinarle. Conoscenze e gestualità che si tramandano da generazioni, e che ancora oggi fanno la differenza.

 

L’asta silenziosa di Caorle

La vendita all’asta segue un procedimento dalle antiche origini ove i compratori, vista la partita di pesce, esprimono sottovoce all’orecchio dell’astatore la propria offerta; ricevute le varie offerte dei compratori, l’astatore chiama chi che ha fatto l’offerta più vantaggiosa perché ripeta a voce alta l’offerta espressa, in modo tale da evitare ogni sospetto.

Ciascuno sussurra la propria offerta solo all’astatore, che si  barcamena avvicinando l’orecchio ai vari candidati. Un momento riservato  agli addetti ai lavori, a cui si può assistere osservando da fuori.

Il mercato ittico è aperto anche al pubblico per gli acquisti in alcuni giorni della settimana, al mattino. Dal 2017 infatti l’amministrazione comunaleha predisposto alcune postazioni dove gli assegnatari possono vendere i loro prodotti ittici, dal lunedì al sabato, dalle 7.30 alle 10.30. Un modo perfetto per entrare nel vivo di una delle anime più autentiche di Caorle e dei suoi prodotti locali e km0. (Per saperne di più: + 39 0421 212029, [email protected].)

Ma chi sono i grossisti che acquistano il pesce all’asta silenziosa di Caorle direttamente dai pescatori? Certo negozi, pescherie a sede fissa o ambulanti, venditori, ma anche alcuni ristoratori locali. Non è raro vedere chef e proprietari di ristoranti di pesce della zona partecipare all’asta per accaparrarsi i pezzi migliori da proporre in menu.

massimiliano bertoncello
Massimiliano Bertoncello, patron del ristorante Antico Petronia, uno dei ristoratori che spesso partecipano all’asta del pesce

Tra questi il patron di quello che fu il primo ristorante di Caorle, l’Antico Petronia. L’edificio infatti risale al 1910-1912 e fu il primo ristorante della cittadina. Da una ventina di anni il locale è gestito dalla famiglia Bertoncello che si dedica a tale attività con grande impegno e passione, deliziando la propria clientela con piatti raffinati della cucina tipica di Caorle a base di pesce fresco.

 

Il lato gourmet di Caorle: prodotti tipici e cosa provare

Lo "scartòz" di fritto misto: street food tipico caorlotto da provare
Lo “scartòz” di fritto misto: street food tipico caorlotto da provare

Sono tantissime, a seconda della stagione, le varietà di pesce che si possono gustare a Caorle e che trasformano la località marittima in una perfetta destinazione enogastronomica in ogni stagione. A partire dai suoi prodotti tipici come il Moscardino, il Canestrello Bianco e le Vongole bio, fino a tipicità della cucina veneta come le masanete, granceola, granchi, moeche quando è stagione, anguille, coda di rospo, branzini, orate, sarde cefali alici, rombi, mormore, sarde, con cui preparare un piatto tipico veneto per eccellenza, le Sarde in Saor. Non mancano le specialità che derivano dall’entroterra, come il Riso Superfino Carnaroli, il miele di Barena, il formaggio Montasio DOP, la birra artigianale e i vini. Meta gourmet dell’Alto Adriatico, Caorle rappresenta un vero e proprio viaggio nei sapori che il progetto Gusta Caorle propone raggruppando ristoranti, percorsi enogastronomici ed eventi a tema come la rinomata Festa del Pesce. Da non perdere durante una visita a Caorle: la frittura di Caorle, il classico fritto misto di pesce da mangiare al cartoccio, street food marinaro

Condividi L'Articolo

L'Autore

giornalista