C’è un cavolfiore che nasce in montagna e matura da giugno a ottobre
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 04/06/2025
La Val Venosta è nota per le sue mele, ma c’è un altro protagonista della valle che, in estate, conquista orti e tavole: il Cavolfiore Val Venosta. Coltivato in quota, tra le montagne dell’Alto Adige, è disponibile da inizio giugno a fine ottobre e rappresenta il 95% della produzione orticola della valle. Un dato che basta a spiegare perché venga chiamato il Re della Val Venosta.
Leggi anche: Tra malghe, pascoli e osterie, i prodotti tipici del Trentino Alto Adige
Un cavolfiore coltivato in quota
Il cavolfiore qui non è un prodotto qualsiasi: viene coltivato con grande attenzione da famiglie di agricoltori che, spesso da generazioni, si dedicano alla terra. Anche i più giovani partecipano attivamente, contribuendo a mantenere viva una tradizione agricola legata al territorio.
Grazie all’altitudine, al sole e al clima secco della valle, il cavolfiore cresce in modo sano e naturale. Le sue infiorescenze sono compatte e bianche, protette da foglie verdi brillanti che ne mantengono freschezza e qualità. Ha un sapore delicato, leggermente aromatico, che lo rende versatile in cucina.
Le proprietà del cavolfiore Val Venosta

Il Cavolfiore Val Venosta è perfetto per l’estate, sia per le sue caratteristiche organolettiche che per i benefici nutrizionali. È ricco di vitamina C, utile a rafforzare il sistema immunitario, e contiene minerali essenziali importanti per una dieta equilibrata.
In cucina si presta a tante preparazioni: si può usare crudo in insalata, al vapore, gratinato al forno o come base per vellutate e contorni leggeri. Esiste anche in versione biologica, per chi cerca un prodotto ancora più naturale.
Questo ortaggio della famiglia delle crucifere è disponibile solo per pochi mesi l’anno, da giugno a ottobre, ed è proprio questa stagionalità limitata a renderlo speciale. Non si tratta di un prodotto coltivato in serra tutto l’anno, ma di un prodotto che segue i ritmi della natura.
Condividi L'Articolo
L'Autore