Dolomiti Paganella, 5 esperienze enogastronomiche da non perdere - InformaCibo

Dolomiti Paganella, 5 esperienze enogastronomiche da non perdere

Dal Teroldego Rotaliano DOC alla Sagra della Ciuìga: intinerario alla scoperta delle eccellenze del territorio trentino

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 06/10/2021

Montagne, laghi, antichi borghi, ma non solo. Il territorio di Dolomiti Paganella, in Trentino, vanta anche tradizioni secolari in ambito enogastronomico. Si tratta infatti di un’area dalle mille sfumature, perfetta per chi vuole fare un viaggio all’insegna del gusto e della cultura del cibo.

Eventi come gli Incontri Rotaliani e la Sagra della Ciuìga fanno dell’autunno uno dei momenti migliori per scoprire questo patrimonio culinario, che va dal caffè a vino e grappa, da insaccati a verdure tipiche del territorio, dalla birra al sidro di mele.
Ecco quindi cinque esperienze enogastronomiche che si possono fare in un itinerario in Dolomiti Paganella.

Gustare le ciuighe di San Lorenzo in Banale

Ciuiga di Banale

Insaccato preparato con rape bianche e caratterizzato da un gusto unico e pungente, la Ciuìga è tipica dell’area di San Lorenzo. La preparazione della Ciuìga, oggi presidio Slow Food, affonda le sue radici nell’antica tradizione contadina della zona, quando le famiglie meno abbienti vendevano le parti migliori del maiale e utilizzavano quelle meno nobili, insieme ad altri prodotti locali come le rape, per realizzare l’insaccato e sfruttare ogni parte dell’animale, senza sprechi.

Per tenere viva la tradizione di questo prodotto tipico del territorio, dal 30 ottobre al 1° novembre San Lorenzo in Banale, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ospita la Sagra della Ciuìga, una tre giorni di festa che unisce cibo e folklore locale e celebra questo prodotto dalla storia affascinante.

Assaggiare vini e grappe locali tra cantine e distillerie

Vino del trentino

Tra gli angoli di Trentino più vocati alla coltivazione della vite c’è sicuramente la Piana Rotaliana Königsberg. Grazie a un terreno ricco di minerali e alle montagne circostanti che riparano dai venti freddi, infatti, l’uva racchiude in sé aromi pregiati e dà vita a vini d’eccellenza come il bianco Nosiola Trentino DOC, lo Spumante Trento DOC Metodo Classico o il Teroldego Rotaliano DOC, un rosso considerato il protagonista indiscusso dell’enologia trentina. Per scoprirli tutti si può visitare una delle oltre cinquanta cantine del territorio che offrono percorsi guidati e degustazioni.

Tra queste anche le distillerie, per chi invece vuole scoprire l’antica tradizione della grappa, ancora oggi portata avanti con i metodi tradizionali. Sono poi nate di recente nuove esperienze enoturistiche da vivere nelle aziende del territorio che uniscono il vino e la grappa alla cultura, all’arte, alla musica, alle tradizioni, al gioco, alla gastronomia o ancora al trekking e ai tour itineranti.

Per tutti gli appassionati, inoltre, ogni due anni viene organizzata l’iniziativa Incontri Rotaliani, tra gli eventi più significativi del panorama vitivinicolo regionale, dedicata alla valorizzazione del Teroldego Rotaliano e del suo territorio d’elezione. L’edizione 2021 sarà caratterizzata dalla celebrazione del 50° anniversario della DOC e dall’incontro-confronto con la prestigiosa regione vitivinicola della Rioja: conferenze, dibattiti, spettacoli e un ricco programma di degustazioni (guidate e libere) di vini e distillati. L’appuntamento è per il 24 e il 25 ottobre.

Dal chicco alla tazzina: visitare le torrefazioni locali

caffè trentino dolomiti paganella

Il Trentino è una regione ricca di eccellenze e tra queste, magari non tutti lo sanno, c’è anche il caffè. A raccontare questo prodotto sono due realtà locali che hanno trasformato la Piana Rotaliana Königsberg in un punto di riferimento regionale per gli amanti di questa bevanda e per i professionisti. Da una parte, in località Zambana, c’è I Druper, una torrefazione artigianale che, grazie alla sua Accademia accreditata SCA (Specialty Coffee Association Italiana), è punto di riferimento per la formazione dei baristi e per tutti gli appassionati che qui possono scoprire il percorso che il caffè compie dal chicco alla tazzina attraverso incontri di formazione e degustazioni. Dall’altra c’è la Torrefazione Caffè Adler di Lavis, un’impresa familiare nata nel 1981 e radicata nelle tradizioni che organizza visite guidate e corsi di formazione per scoprire oltre all’arte del caffè, anche quella del latte.

A Zambana per scoprire l’asparago bianco e gli antichi sapori

Asparago bianco Zambana

Zambana però non è nota solamente per il caffè: è infatti anche la località dell’Asparago Bianco, che si distingue dalle altre varietà, oltre che per il suo colore, anche per la delicatezza, la tenerezza e l’assenza di fibra. Coltivato fin dall’inizio dell’Ottocento e tipico del periodo tra aprile e maggio, ma disponibile tutto l’anno sott’olio o in agrodolce, questo asparago vanta anche un interessante primato: è stato infatti il primo tra gli asparagi bianchi a essere inserito fra i Prodotti dell’Arca del Gusto – Slow Food e nell’Atlante dei prodotti tradizionali del Trentino.

Durante la sua raccolta in primavera è possibile inoltre vivere un viaggio di gusto alla scoperta di tutti i suoi segreti, dalla terra alla tavola, grazie all’incontro con esperti asparagicoltori che ne fanno sperimentare in prima persona la raccolta e la degustazione in abbinamento a vini locali.

Brindare con sidro di mele e birre artigianali

Non solo vino e grappa, la Piana Rotaliana Königsberg è anche territorio di mele, dalle Granny Smith alle Fuji passando per le Golden Delicious e le Gala. Tutti frutti che, se coltivati secondo le linee guida della Produzione Integrata, possono ottenere il marchio IGP “Mele del Trentino”. Sul territorio questi prodotti versatili vengono reinterpretati in diversi modi e tra questi, oltre al succo di mela, c’è la loro trasformazione in sidro, realizzato dalla fermentazione delle mele da Apple Blood Cider, a Nave San Rocco, un’azienda che propone anche visite guidate al meleto e al laboratorio. A questo si aggiunge la birra artigianale realizzata da tre diversi birrifici locali (Birra del Bosco, Nerobrigante e Maso Alto) con malto, luppolo, lievito e acqua di montagna per mantenere ancora più saldo il legame con il territorio.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.