Gavi Docg, tra uva Cortese e panorami dolci - InformaCibo

Gavi Docg, tra uva Cortese e panorami dolci

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 05/03/2019

Tra castelli, boschi incontaminati e vigneti, nasce uno dei vini italiani più rinomati, il Gavi Docg. Un vino complesso ed elegante che si può scoprire in tutte le sue sfumature viaggiando tra le terre del Gavi, nell’alessandrino: una zona adatta a un weekend slow o a una vacanza all’insegna dell’enogastronomia. Ma non solo…

Il Gavi DOCG

Quando parliamo di Gavi Docg ci riferiamo a un vino monoculturale che si realizza tradizionalmente da uve cortese 100%, coltivate all’interno di una precisa area geografica, prevalentemente collinare, della fascia meridionale della provincia di Alessandria. La denominazione del Gavi Docg (dal 1972) comprende in tutto o in parte i territori di 11 comuni dell’alessandrino: Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo. Un territorio che produce vini bianchi di diverse tipologie: Tranquillo, Frizzante, Spumante, Riserva, Riserva Spumante metodo classico.

Come definito anche dal Consorzio, le caratteristiche del Gavi Docg sono il colore paglierino tenue con riflessi verdognoli, profumo elegante e delicato, con sentori di frutta fresca e fiori bianchi, con note di agrume e mandorle amare, che si arricchisce con l’invecchiamento di profumi minerali e complessità. Il sapore è asciutto e pieno, di grande eleganza e finezza. Nel dna delle uve cortese si trova poi una sorta di “incapacità” di invecchiamento. Questo perché geneticamente l’uva cortese non ha tante sostanze ossidabili, quindi non invecchia. Una caratteristica che rende il Gavi uno dei pochissimi vini confrontabili con quelli francesi, come i bordolesi. Non dal punto di vista organolettico, ma per la capacità di durare.
Va sottolineato poi come dei 13,5 milioni di bottiglie prodotte, il 75% viene esportato. Il posizionamento alto del Gavi fa sì che venga apprezzato più all’estero che in Italia. Tra i paesi che ne acquistano di più ci sono Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Russia.  

La cantina da visitare: La Scolca 

Per entrare meglio nel mondo del Gavi Docg è utile visitare una cantina della zona. Tra le aziende più antiche del territorio c’è La Scolca, dove si incontra una delle famiglie del Gavi: i Soldati. La tenuta La Scolca è stata acquistata tra il 1917 ed il 1919 dal bisnonno dell’attuale proprietario Giorgio Soldati, che oggi conduce l’azienda insieme alla figlia Chiara Soldati, quinta generazione, ben proiettata verso il futuro. La Scolca è un’azienda con circa 50 ettari che produce 630mila bottiglie. Di queste, il 50% è Gavi dei Gavi (etichetta nera), un vino complesso ed elegante che si chiama così perché quando è nato, per la famiglia era il migliore dei suoi Gavi. Per quanto riguarda i vini bianchi le altre etichette sono il Gavi La Scolca, il Villa Scolca e il Valentino.

Vini che si possono provare andando a visitare la cantina, dove vengono organizzati differenti format di degustazione. Un modo per comprendere al meglio che il vino non è solo un alimento, ma un’esperienza a 360 gradi (Qui si può prenotare una visita guidata alle cantine La Scolca).

La cucina tradizionale

In un weekend per vini e cantine non si può non gustare anche il meglio della cucina tradizionale piemontese. Si comincia con antipasti super tipici come il vitello tonnato, i caponet – involtini di cavolo e carne trita – o i peperoni con la bagna càuda, un grande classico. Per continuare con primi importanti come gli agnolòt e i tajarin (tagliatelle all’uovo fatte a mano) o ancora il risotto al barolo. La carne è poi la grande protagonista tra i secondi piatti: la cucina piemontese annovera tra le sue specialità migliori il bollito misto, il brasato al Barolo e la finanziera. Gli amanti degli affettati apprezzeranno molto poi la testa in cassetta, bontà a base di frattaglie di maiale e spezie, tipica proprio della zona. La testa in cassetta di Gavi, oltre ad avere la denominazione comunale, è un presidio Slow Food. Tra i dolci tipici, in tutta la regione spicca il Bonet, delizioso budino con gli amaretti, a cui è molto difficile dir di no.

Dove mangiare / dormire: La Guardia

In posizione strategica per andare alla scoperta del territorio del Gavi, la tenuta della Guardia è un’ottima soluzione sia per godersi un buon pranzo la domenica che per fermarsi a dormire mentre si è in visita alla zona vitivinicola. La cucina è quella tradizionale piemontese, fatta di profumi e sapori decisi, oltre che di ingredienti genuini: proprio ciò che ci si aspetta viaggiando tra queste terre. Inoltre sulla bella terrazza della struttura si può anche fare l’aperitivo bevendo Gavi e ammirando il tramonto. La tenuta della Guardia, circondata dalle colline piemontesi e dai vigneti del celebre Gavi, gode infatti di un bellissimo panorama, davvero rilassante. E’ l’ideale per regalarsi un week-end slow, immersi nella natura e nella tranquillità. Da qui si possono fare anche diverse passeggiate, tra cui quella suggestiva che porta al Santuario della Guardia.

Gavi

Boschi, vigneti e… castelli

Oltre che nei sapori della cucina tradizionale piemontese e negli aromi del vino, un viaggio slow nel territorio del Gavi Docg permette di immergersi in un’atmosfera affascinante, ricca di storia, arte, architettura e natura. Tra colline e vigneti spiccano castelli e rocche antiche, testimonianze che rimandano alla storia di Genova, città stato e Repubblica marinara. All’epoca infatti un castello nell’entroterra di Genova, oltre gli appennini nell’Oltregiogo, non era solo questione di status sociale ma anche, e soprattutto, un modo per approfittare di una terra ricca d’acqua e legname, che inoltre si trovava esattamente lungo la Via del Sale.

Da non perdere quindi il Forte di Gavi, che poteva ospitare una guarnigione di ben mille uomini e che nella sua storia ha dovuto affrontare numerosi assedi. Per questo nel corso dei secoli la struttura e le mura sono state più volte rinforzate. Oggi è silenzioso testimone del panorama che lo circonda. Altri esempi sul territorio sono il castello di Pasturana, il Castello Spinola a Tassarolo, il castello di San Cristoforo e il Castello Guasco a Francavilla Bisio.

Merita una visita anche il Santuario Nostra Signora della Guardia, che sorge sul Colle dei Turchini e domina dall’alto un panorama unico. Eretto nel 1861 grazie all’aiuto della popolazione di Gavi e dei dintorni, il Santuario è un Tempio a Croce Greca dalle forme molto eleganti. Gli appassionati d’arte possono godere poi della Pinacoteca dei Frati Cappuccini, a Voltaggio. Un piccolo centro che vanta una collezione importante, con opere di artisti del calibro di Luca Cambiaso, Domenico Fiasella e Bernardo Strozzi.

Il Parco Capanne di Marcarolo e i laghi del Gorzente sono luoghi suggestivi per chi invece vuole godersi la natura incontaminata. Il Parco, vicino al confine con la Liguria, è un’area ricca di corsi d’acqua e zone umide, dominata dalla piramide massiccia del Monte Tobbio che guarda il Golfo Ligure. E proprio al suo interno il torrente Gorzente modella una stretta valle, con pozze azzurre e verde smeraldo da cui emergono rocce levigate e piccole cascatelle.

Un territorio ricco e sfaccettato, nonché molto elegante, come il vino che nasce tra le sue colline.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.