Hempatico, il vermouth di Torino a base di canapa
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 05/03/2019
Tutti parlano di vermouth. Tutti parlano di canapa. Ultimamente è un po’ così, dobbiamo ammetterlo. Ora però possiamo parlare di vermouth e di canapa nello stesso discorso. Anzi, nello stesso prodotto. E non è una questione di mode, ma un progetto giovane che nasce con solide basi culturali. Dal Piemonte arriva infatti Hempatico, il primo vermouth di Torino a base di canapa.
Il Vermouth Hempatico è stato presentato in anteprima al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino e sarà in commercio a fine marzo. È il frutto del lavoro, fianco a fianco, di tre importanti realtà locali. Il cocktail bar torinese Affini, quartiere San Salvario, la scuola di bartendering Evho, sempre di Torino, e il giovane Nicolò Nania, esperto di coltivazione e trasformazione della canapa industriale in Piemonte. A loro si affiancano altre due realtà del territorio: la Tenuta Roletto di Cuceglio e il liquorificio Argalà di Boves.
Ma andiamo per ordine.
Territorio e tradizione
Incontro di tradizioni e tipicità. La connotazione territoriale di Hempatico è davvero forte, perché nasce come prodotto che omaggia Torino e il Canavese.
Torino perché il capoluogo piemontese è la città del vermouth. Qui il vino liquoroso aromatizzato ha ottenuto infatti l’Indicazione Geografica ed è diventato la base di innumerevoli cocktail, tra cui il Torino-Milano e la sua evoluzione di successo: il Negroni.
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Il Canavese perché, fino alla metà del Novecento, è stata una terra fortemente legata alla produzione della canapa. A riguardo c’è anche chi sostiene che in origine queste terre si chiamassero “Canapese”. Per capire di cosa stiamo parlando, fino all’introduzione delle fibre sintetiche, l’Italia era il secondo produttore al mondo di canapa industriale e il territorio del Canavese, forte di un microclima ritenuto ideale per la coltivazione, era leader nazionale nella produzione di tessuti in fibra di canapa. Un esempio: da qui arrivavano le funi utilizzate sulle imbarcazioni della Royal Navy britannica.
Come anticipato, è sbagliato quindi pensare che si tratti di un prodotto figlio di mode o tendenze. Hempatico nasce da forti radici culturali e territoriali. Unisce la tradizione del vino torinese per eccellenza alla riscoperta di un’antica coltivazione del Piemonte. Il risultato finale è una specialità 100% piemontese, fuori dagli schemi ma rispettosa del disciplinare che ha portato al riconoscimento dell’Indicazione Geografica; un prodotto dal sapore completamente nuovo.
Vediamo come è fatto.
La ricetta speciale
Il Vermouth Hempatico viene prodotto utilizzando l’Erbaluce, vitigno DOCG di Caluso, fornito dalla Tenuta Roletto, storica realtà del Canavese. A riguardo va detto poi che si tratta del primo vermouth millesimato al mondo, in quanto si realizza esclusivamente con vino millesimato. L’incontro con la canapa avviene dopo la macerazione nell’alcol di una biomassa di canapa coltivata nel Canavese a ridotto contenuto di THC. Vengono utilizzate due varietà di canapa, la Carmagnola (la più antica in Italia, dai sentori agrumati) e l’Eletta Campana (che regala un tipico sentore di nocciola). Dopo trenta giorni, il macerato di canapa viene estratto a freddo e unito alle botaniche tradizionali che compongono il Vermouth di Torino IG. Questa operazione viene realizzata in maniera artigianale presso il liquorificio Argalà di Boves (CN), già specializzato nella coltivazione delle erbe e delle piante usate per la produzione del Vermouth.
Le caratteristiche di Hempatico
Hempatico ha tutte le caratteristiche olfattive e gustative del vino fortificato torinese con sentori erbacei, agrumati e dell’assenzio. È un vermouth dal colore naturale giallo paglierino – tipico del vino Erbaluce – con riflessi verdi, che richiamano le tonalità della canapa.
Al naso sprigiona una parte molto erbacea, dove la componente della canapa non risulta invadente. All’assaggio si conferma un vermouth fresco, equilibrato, con una piacevole nota citrica e una parte acida che è tipica del vino Erbaluce. L’insieme delle botaniche utilizzate produce un gusto deciso, quasi simile a quello delle erbe alpine, caratteristica che lo rende piacevole anche come digestivo.
Il prodotto finito ha una gradazione compresa tra i 17 e i 18 gradi e un grado di THC inferiore ai 70 nanogrammi per millilitro (THC TOTALE 66 ng/mL – CBD TOTALE 318 ng/mL) ed è venduto nella bottiglia tipica dell’Erbaluce, a sottolineare anche nel packaging la sua appartenenza territoriale e il legame con il vino DOCG del Canavese. Appartenenza al territorio che si ritrova anche nel sacchettino in canapa che racchiude la bottiglia.
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