BUON ANNO 2021! Le feste senza brindisi una perdita da 1,4 miliardi alla vendita di vini e spumanti - InformaCibo

BUON ANNO 2021! Le feste senza brindisi una perdita da 1,4 miliardi alla vendita di vini e spumanti

Dati Coldiretti: Per l'Italia il 2020 si chiuderà con un pesante taglio delle esportazioni di vino e bollicine rispetto all'anno precedente. Le otto regole d'oro per offrire e gustare lo Spumante

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 31/12/2020

Il taglio dei brindisi di fine anno a tavola per effetto del coprifuoco, della chiusura dei ristoranti e dei limiti ai festeggiamenti nelle case rischia di dare il colpo di grazia ai consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 40% per una perdita complessiva di quasi 1,4 miliardi di euro.

È quanto emerge da una stima della Coldiretti, in questi ultimi giorni dell’anno “maledetto”.

Le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino italiani ma a pesare oltre al lockdown per ristoranti e locali pubblici sono – sottolinea la Coldiretti – soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti, dal coprifuoco e l’invito ad evitare gli assembramenti a tavola.

Il settore del vino e degli spumanti è quello più colpito a tavola dalle limitazioni dei festeggiamenti anche nelle case con gli italiani che dovranno dire addio ai pranzi e cenoni da 9 persone in media che hanno segnato il Natale ed il Capodanno nel 2019 secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

Il risultato è un taglio netto dei consumi rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia per le feste di fine anno nel 2019, secondo la Coldiretti. Se in Italia, nonostante gli ultimi cambi di colore in Italia restano chiusi 2 bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi su 3 per un totale di oltre 215mila locali situati nelle regioni rosse e arancioni dove è proibita qualsiasi attività al tavolo, a pesare anche all’estero – continua la Coldiretti – è il clima più sobrio con la serrata di bar e ristoranti in paesi importanti per le esportazioni di vino e spumanti tricolori.

Per l’Italia il 2020 si chiuderà con un taglio stimato pari al 4,6% delle esportazioni di vino e bollicine rispetto all’anno precedente per effetto del calo negli Stati Uniti (-2% a valore) e Germania (-3%,), i due principali consumatori di vino italiano all’estero. Ad essere danneggiata – sottolinea la Coldiretti – è soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in bar, alberghi e ristoranti. Un colpo pesante che si aggiunge – precisa la Coldiretti – a quello derivante da blocchi o limitazioni di altre attività che sono direttamente o indirettamente connesse al consumo di vino, come feste, matrimoni, convegni, congressi, fiere e spettacoli.

Il commento del presidente della Coldiretti Ettore Prandini

A livello nazionale la Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti ma serve anche sostenere le imprese con massicci investimenti pubblici e privati anche per la ripresa delle esportazioni con il vino che rappresenta un elemento di traino dell’intero Made in Italy sui mercati mondiali – ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandininel sostenere l’esigenza di “un piano strategico per l’internazionalizzazione necessaria per sostenere la ripresa“.

Un sereno Buon Anno a tutti 

LE REGOLE D’ORO PER OFFRIRE E GUSTARE LO SPUMANTE

  • Non offrirlo ghiacciato, ma tirato fuori dalla cantina un paio d’ore prima e raffreddato in un secchiello con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso.
  • La temperatura migliore è compresa fra gli 8 ed i 12 gradi.
  • Berlo esclusivamente in una flûte a forma di tulipano che consente agli aromi di svilupparsi liberamente.
  • Per gustare al meglio l’effervescenza sciacquare i bicchieri con acqua calda e sapone neutro.
  • Stapparlo tenendo con una mano il tappo e facendo ruotare con l’altra mano la bottiglia leggermente inclinata accompagnando sempre l’espulsione del tappo.
  • Far uscire lentamente il gas e versarlo tenendo la bottiglia dal fondo e non dal collo per evitare che lo spumante si riscaldi con il calore della mano.
  • Mai utilizzare del ghiaccio nel bicchiere.
  • Conservarlo in una cantina buia, fresca e senza sbalzi di temperatura, in posizione orizzontale.

Capodanno: Cia, il Covid taglia 1 zampone su 3 dalla lista della spesa

Forte calo negli acquisti dei tradizionali zamponi e cotechini per le feste di fine anno: ennesimo colpo che conferma la grave crisi della filiera suina, fiore all’occhiello del Made in Italy agroalimentare. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, il calo sarà di 1/3 rispetto ai 6 milioni di kg di prodotto (di cui 4 Igp, il resto tradizionale), consumato nello stesso periodo del 2019. Sono, infatti, fortemente diminuiti i ritiri di carne suina negli allevamenti da parte dell’industria alimentare, malgrado il -20% dei prezzi medi degli ultimi 2 mesi, ampiamente sotto i costi di produzione.

Per gli insaccati precotti con cui tradizionalmente si festeggia il nuovo anno, ci sarà dunque, una contrazione dei consumi, a seguito delle misure imposte dal Governo per contrastare la pandemia. Sarà un San Silvestro sobrio, senza parenti e amici, né veglioni o ritrovi di famiglia e si dirà addio alle maxi-tavolate imbandite, che avevano nel 2019 un budget alimentare di quasi 2 miliardi, fra cenone e pranzo del primo gennaio.

Il giro d’affari di zamponi e cotechini è di circa 28 milioni di euro per i soli prodotti Igp.

Il Cin Cin a Villalfonsina con “Fontaneve”

Anche in un piccolo ma “speciale” borgo in provincia di Chieti, Villafonsina, dove c’è un dolce, la “Sfogliatella”, che l’amministrazione comunale diretta da Mimmo Budano nel 2013 ha insignito della Denominazione Comunale (De.Co.), da allora infatti porta il nome di “Sfogliatella De.Co”, è nato nella Cantina “Olearia & Vinicola Villese” presieduta da Vincenzo Bucci, un elegante e raffinato “Fonteneve”, uno spumante Brut che rende omaggio, nel nome, ai due monumenti principi del comune di Villalfonsina, ovvero la Fontana Ottocentesca situata all’ingresso del paese e la Madonna della Neve, dal nome della Chiesa che imponente sovrasta Piazza Roma, la piazza principale del paese.

Giampiero Comolli fondatore di Ovse-Ceves, ha fotografato la situazione di questo fine anno 2020

“Fine anno all’insegna delle tipicità locali, sobrietà e convenienza, cercando di rinunciare il meno possibile. Qualche regalo in meno gioco forza, un dono più a buon mercato e un messaggio di auguri in più, spesa alimentare nei supermercati fino all’ultimo momento sfruttando le prime promozioni, sottocosto. Per il vino i sottocosto in supermercati e discount sono andati esauriti in poche ore. Nessuna bottiglia di bollicine invenduta. Per gli acquisti di cibo meno zampone ma tante lenticchie, meno caviale e crostacei, più baccalà e più capitone soprattutto al sud Italia. spesa alimentare in crescita soprattutto di alimenti base per fare cucina: nuovamente gli italiani in casa, ma davanti ai fornelli e in cucina. Instagram sostituisce cuochi e liste menù con una graduatoria che conferma la regionalità e la tradizione: 900.000 immagini di lasagne consigliate, 650.000 immagini per il panettone classico, 600.000 messaggi a tortelli e tortellini, 450.000 capitoni soprattutto zona campana, 350.000 solo per tartine di ogni tipo…forse consigli per “tirare lunga” la serata in casa. Un adattamento alla nuova realtà.  Anche se a tavola si resta in 4-6, piatti imbanditi”.

E’ questo il quadro che, in una nota stampa, Giampiero Comolli fondatore nel 1991 di Ovse-Ceves, ha fotografato la situazione di questo fine anno 2020.

Più tempo a casa, ma separando aperitivo da alcuni amici e cenone con i parenti o famigliari stretti, ma tempi più allungati. Quindi -aggiunge Comolli- qualche calice in più in attesa del cenone nelle vicinanze, rientro a piedi a casa per le 22, quindi inizio anticipato delle danze con bollicine forever.  Per questo i volumi di bottiglie di vini stappati nel 2020 sono molto simili a quelli del 2019, sono solo cambiati i luoghi di consumo, i tempi, la durata del consumo. Luoghi solo domestici, nulla off premise e horeca: da qui il forte divario invece nel fatturato totale del comparto, nel valore della singola bottiglia al consumo, del valore medio della bottiglia stessa. A un prezzo medio a bottiglia nazionale stappata nel 2019 fra 9-10 euro (pari a 310 mio/euro) corrisponde oggi una spesa di circa 200 mio/euro, crollo del prezzo medio a 5-6 euro. Ancor più evidente il divario per lo Champagne consumato in Italia e da sempre concentrato a fine anno: contro 3,1 mio/bott di Champagne nel 2019, questa notte 2020-2021 si stapperanno solo 1,9 mio/bott, perdita di 80 mio/euro di fatturato, cioè 45% in meno. Il minor fatturato globale non è dovuto solo a qualche sottocosto last minute, bensì al fatto che manca il 90% (entità molto pesante) della spesa fuori casa della notte di capodanno. Quasi il 50% delle bottiglie consumate fuori casa nel 2019 sono rientrate in casa dalle finestre, aumentando i brindisi domestici con gli acquisti diretti e online, bottiglie regalate e in scambio. Soprattutto le compere nella Gda negli ultimi giorni sono aumentate del 10% rispetto all’anno scorso. Il calo del fatturato globale di bollicine nell’ultimo giorno dell’anno è dettato soprattutto dalla differenza fra valore dell’acquisto diretto e spesa alle feste, cenoni, locali notturni, feste degli alberghi, pari a 170 mio/euro in una sola notte. Non ci sono ristori o mancette che tengano!”

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