Un piatto “circolare” e sostenibile per recuperare più cibo - InformaCibo

Un piatto “circolare” e sostenibile per recuperare più cibo

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 09/05/2019

Comune di Milano, Banco Alimentare e Gruppo Elior si sono ritrovati oggi, 9 maggio, presso la Food Academy Elior per l’evento di chiusura della Milano Food City. Al centro dell’incontro moderato da Informacibo il tema del recupero

 

La riqualificazione di una città non passa solo dalla ristrutturazione di strade e palazzi, ma anche dalla cura dei bisogni e dalle relazioni tra le persone e in questo contesto il cibo porta vicinanza e condivisione. Il Comune di Milano, Banco Alimentare e il Gruppo Elior, leader nella ristorazione collettiva, insieme per la chiusura della Milano Food City lanciano un nuovo concetto di urbanistica delle relazioni, attraverso l’ideazione di un menù ispirato all’economia circolare e alla sostenibilità. I tre partner uniti per lanciare un messaggio di sensibilizzazione, si impegnano anche concretamente a ideare il piatto “circolare” recuperando alimenti scartati dal mercato. A questo proposito il 9 maggio si è tenuto uno show cooking in Food Academy Elior, il centro ricerca e sviluppo dell’azienda, moderato da Alessandra Favaro, giornalista di Informacibo.

Due squadre formate dagli chef Elior Marco Serino ed Emanuele Oldani e da Marco Lucchini e Antonio Oliva, rispettivamente Segretario Generale e Vice Presidente della Fondazione Banco Alimentare, si sono sfidate per creare il piatto “perfettamente sostenibile” a partire da una serie di ingredienti a sorpresa. Tutti prodotti italiani e di stagione. A vincere il “confronto” è stato Emanuele Oldani con il suo ramen italiano a base di pollo. A decretare il suo successo una giuria d’eccezione, formata dall’Assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del comune di Milano, Cristina Tajani, lo chef stellato Claudio Sadler e il giornalista enogastronomico ed ideatore e curatore di Identità Golose, congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore, Paolo Marchi.

L’evento ha poi un risvolto concreto con la condivisione di ricette circolari e una fornitura gratuita di pasta Amato del Pastificio Di Martino, per sostenere la mensa dei frati di Sant’Antonio da Padova di Via Farini a Milano.

“Iniziative come queste, così come tutti gli appuntamenti proposti dal ricco calendario di Milano Food City, vogliono raggiungere un doppio obiettivo: fare del capoluogo il punto di riferimento nazionale per il mondo “food” nonché promuovere, divulgare e incentivare una corretta cultura alimentare. Compito dell’Amministrazione è proprio creare una rete sinergica tra aziende, operatori del terzo settore e cittadini per sensibilizzare quest’ultimi all’adozione di stili di vita più sostenibili, grazie anche a scelte di consumo capaci di ridurre lo spreco alimentare e avere la giusta attenzione verso i soggetti più fragili poiché il cibo è sempre cultura e rispetto verso l’uomo”. Così commenta Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio del Comune di Milano.

“Questa giornata – dichiara Marco Lucchini – rende la Food Academy un luogo ideale dove istituzioni, organizzazioni della società civile, cittadini e una grande azienda possono realizzare una collaborazione che incide e contribuisce alla trasformazione della città, realizzando una best practice replicabile. Ognuno con le sue caratteristiche e competenze: Elior portando le proprie conoscenze maturate all’interno di una quotidiana e qualificata ingegneria nella produzione di milioni di pasti, la Mensa dei Frati di Sant’Antonio da Padova accogliendo chi è indigente, condividendo con lui molto più di un pasto. Banco Alimentare quale ponte che unisce queste realtà attraverso la sua azione di recupero delle eccedenze alimentari e la loro donazione alle strutture caritative. Infine, ma non ultima, l’amministrazione comunale nella sua capacità di valorizzare e sostenere in modo sussidiario i positivi tentativi che nascono a Milano”.

“Per il nostro gruppo il tema della sostenibilità è assolutamente fondamentale – dichiara Rosario Ambrosino, AD di Elior – Con il progetto Positive Foodprint Plan, puntiamo a creare un circolo virtuoso nel mondo della ristorazione, dal campo alla tavola, perché tutti facciano consapevolmente la scelta più sostenibile. Concentriamo i nostri sforzi su tutta la filiera per creare valore in ogni passaggio, dalla ricerca degli ingredienti alla scelta dei fornitori, dalle modalità e tecniche di cucina alle attrezzature da utilizzare, dalla sensibilizzazione sulla buona e sana alimentazione alla formazione, fino al recupero di eccedenze ove se ne creino. Altrettanto importanti sono le nostre collaborazioni, come nel caso della Fondazione Banco Alimentare, con cui portiamo avanti da oltre 10 anni un progetto di recupero delle eccedenze. Nel solo 2018 siamo riusciti insieme a distribuire circa 36.000 pasti recuperati dai nostri ristoranti”.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.