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Magnifico viaggio tra i sapori del Roero

di Fabrizio Salce

Ultima Modifica: 09/03/2021

Il viaggio che vi propongo amici cari è ambientato in Roero, nel Nord-Ovest Italia tra le Langhe e il Monferrato in una terra magica. Del Roero ne fanno parte 25 territori comunali su di una estensione di 420 km² e con una densità di popolazione di circa 75.000 abitanti.

Le tante torri e castelli presenti in questo anfratto di Piemonte testimoniano un passato nobile e aristocratico mentre il nome Roero deriva dall’antica famiglia astigiana dei Roero protagonista della storia medievale del luogo.

Il dolce sali e scendi delle colline, le colline del vino con le vigne disegnate armoniosamente, i profumati frutteti, i castagneti secolari, la pianura dalle terre rosse e la piana degli orti di Bra sono ingredienti straordinari di un paesaggio dalle molteplici sfaccettature.

Prodotti tipici del Roero

Tinca Gobba dorata di Ceresole d'Alba
Tinca Gobba dorata di Ceresole d’Alba

Pere Madernassa Roero

Il paniere dei prodotti tipici è decisamente variegato: i grandi vini rossi e bianchi, le famose pesche di Canale buone anche in cucina come vuole la tradizione, le rinomate fragole profumatissime, le pere della Madernassa una varietà tipica ideale per la cottura, le pregiate nocciole del Piemonte e le castagne di ottima qualità.

La tinca gobba di Ceresole d’Alba e la tinca gobba dorata di Poirino, un tempo fonte di ricchezza per la popolazione locale e riscoperta dagli appassionati anni fa.In cucina è ideale fritta, oppure immersa nel classico campione quello che richiede aceto e vino bianco locale.

La tinca è ottima e bisogna gustarla al meglio nella pezzatura che va dai 100 ai 150 grammi nel suo carpione agrodolce, leggero, delicato.

Ma Roero significa anche allevamenti di bestiame, vuol dire asparagi la cui raccolta inizia metà del mese di aprile per terminare alla fine del mese di maggio.

Tra castelli e tipicità, tra passato e presente su questa terra si gusta una cucina che sa di vino e che frequenta filari e cantine, una tavola capace di presentare una forte personalità ricca di sapori, colori e profumi del tutto originali.

I grandi vini

Uva Nebbiolo
Uva Nebbiolo

Una grande cucina deve essere accompagnata da grandi vini e questo è un altro ingrediente che non manca. Il rosso più importante, il Roero, prodotto con uva Nebbiolo in purezza e a denominazione controllata e garantita richiede un minimo di invecchiamento di almeno due anni. Vino piacevole, elegante, profumato, importante, compagno affidabile dei grandi piatti dal territorio.

I vini del Roero tendono ad essere eleganti e piacevoli già da giovani, ma hanno al contempo il grande pregio che, se dimenticati in cantina, ci danno la consapevolezza ora che berremo alla grande nel futuro.

Ho citato il pregiato Roero ma anche Barbera, Nebbiolo e i bianchi come la Favorita e l’Arneis.

L’Arneis

L’Arneis è stata la grande scommessa di alcuni produttori negli anni 70, quando se ne contavano pochi filari sparsi qua e là nella vigna. Ma la scommessa è stata vinta ed è diventato un vino bianco che negli ultimi decenni ha riscosso un grande successo nazionale e internazionale divenendo traino per l’economia della zona. Morbido, profumato, fresco, elegante piace ai consumatori di tutte le età sia uomini che donne.

I ciabot

Nelle vigne di questa parte di Piemonte troviamo i classici Ciabot. Si tratta di veri esempi di architettura agreste senza architetti, piccole costruzioni in muratura un tempo utilizzate come ricovero per gli attrezzi, come riparo dalle intemperie e, why not, per qualche scappatella amorosa. Amoreggiare tra i filari ha sempre il suo fascino.

Parti integranti del paesaggio e delle bottiglie di buon vino diversi Ciabot sono stati negli anni ristrutturati e i lavori si sono proprio attivati per riportarli agli antichi utilizzi, per altri invece ci sono stati dei veri restyling che li hanno trasformati in deliziose sale degustazione o addirittura in stanze da pernotto: pensate al delizioso piacere di apprezzare un pranzo o di trascorrere una notte nel mezzo di una vigna rigogliosa.

Il Tartufo Bianco

tartufo bianco

Termino il mio viaggio citando l’elemento più rappresentativo della cucina, del Re per antonomasia della terra delle rocche del Roero: il tartufo bianco, che qui è l’ultimo della stagione ma il primo dell’annata. Lo si cerca e raccoglie durante le prime settimane dell’anno nuovo.

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